Quando finalmente raggiungiamo la riva, il mio respiro si fa più affannoso. Guardo l'acqua calma del lago, cercando un qualche tipo di conforto in quella vista tranquilla. Ci avviciniamo a una panchina di legno, l'unica presenza solida in mezzo al paesaggio sereno. Vittorio mi indica di sedermi con un gesto deciso, e io obbedisco senza esitazione, cercando di nascondere il mio disagio dietro un'apparente calma. Vittorio si siede accanto a me, e. "Hai visto cosa succede quando non obbedisci?" chiede con voce bassa ma carica di minaccia. Il suo sguardo brucia nel mio, scrutando ogni mia reazione con attenzione. "Non voglio dover usare la forza con te..." fa una pausa, posando il dorso della sua mano sul mio viso. Il suo tocco mi fa rabbrividire, è rude, carico di autorità e dominio, e mi rendo conto che non c'è scampo dall'essere sotto il suo controllo. "Non voglio farti del male," continua con voce più dolce. "Ma devi imparare a rispettarmi," aggiunge con tono severo, il suo sguardo ancora fisso nel mio. "Non mi costringere a prendere misure drastiche."
Rannicchiandomi vicino a lui, poggio la testa sul suo petto, Vittorio stringe leggermente la presa attorno a me, come se volesse trasmettermi una sorta di rassicurazione. Mi mi accarezza dolcemente i capelli mentre continuo a poggiare la testa sul suo petto, cercando conforto nel suo abbraccio. La sua mano, inizialmente ferma e decisa, si trasforma in un gesto più amorevole, come se volesse rassicurarmi della sua presenza. Il suo respiro regolare diventa una sorta di melodia rassicurante, e mi ritrovo ad ascoltarlo con attenzione, cercando conforto nel suo abbraccio. "Mi dispiace se ti ho spaventata," ammette Vittorio dopo un lungo silenzio, la sua voce morbida e carica di rimorso. Sollevo leggermente lo sguardo verso di lui, incontrando il suo sguardo intenso. La sua mano si stringe leggermente intorno alla mia, cercando di trasmettermi un senso di sicurezza "Non devi avere paura di me" mi sussurra. Resto in silenzio, non sapendo come reagisce. "Ti prego, dimmi qualcosa" dice costringendomi a guardarlo negli occhi. "Non so cosa dire," ammetto con voce flebile, cercando di nascondere la mia paura dietro un'apparente calma. "È solo... tutto così confuso, problematico...".
La sua espressione si addolcisce leggermente, come se comprendesse il mio stato d'animo. Con un movimento deciso, mi solleva delicatamente e mi fa sedere a cavalcioni sulle sue ginocchia, il contatto del suo corpo caldo contro il mio mi rassicura in qualche modo. I suoi occhi incontrano i miei con intensità, e senza dire una parola, si avvicina e mi bacia con tenerezza, trasmettendomi un misto di passione e desiderio mescolati con affetto. Il mio cuore batte veloce nel petto mentre mi lascio trasportare dal suo abbraccio, dimenticando per un istante tutte le paure e le incertezze che ci circondano. Mi stringo a Vittorio mentre sento il calore del suo corpo contro il mio. La sua presenza mi fa sentire protetta e desiderata. Improvvisamente, sento la sua mano scivolare lungo il mio fianco fino a raggiungere la mia coscia. Un brivido mi percorre la schiena mentre mi abbandono al suo tocco."Sei così bella, Elisa," mormora Vittorio, il suo respiro caldo accarezzandomi il collo. La sua voce è carica di desiderio mentre i suoi baci si fanno sempre più intensi. La tensione tra di noi è palpabile, e mi lascio trasportare dal momento, sapendo di essere al sicuro tra le sue braccia. Vittorio mi solleva leggermente e mi mette a cavalcioni su di lui, le nostre labbra che si cercano con passione. Mi lascio trasportare dal momento, sentendo il desiderio crescere dentro di me. La minigonna che indosso si solleva leggermente mentre mi muovo più vicino a lui, avvolgendolo con le mie gambe. La sua presenza mi fa sentire viva, e mi abbandono completamente al bacio, dimenticando tutto il resto. Mi sento avvolta dal desiderio mentre i baci di Vittorio diventano sempre più intensi. Lentamente, con gesti decisi, mi spoglia con desiderio e intensità, fino a quando non rimango solo con l'intimo addosso. Vittorio si ferma un istante, gli occhi fissi sull'intimo che indosso. "Te l'ha regalato Alessio?" chiede Vittorio, la sua voce carica di una strana combinazione di curiosità e possessività mentre i suoi occhi scrutano il mio volto in cerca di una risposta. La sua mano scorre lungo il mio corpo, lasciando una scia di fuoco sulla mia pelle, mentre attendo ansiosa la mia risposta. Il mio respiro si fa più affannoso mentre cerco di trovare le parole giuste da dire. "Sì," ammetto con voce flebile, cercando di nascondere la mia imbarazzo dietro un'apparente calma. Vittorio rimane in silenzio per un attimo, il suo sguardo scrutandomi con intensità. Posso sentire il peso delle sue parole non dette nell'aria mentre la tensione cresce attorno a noi. Poi, lentamente, la sua espressione si addolcisce leggermente, come se avesse preso una decisione. "Non importa," mormora con voce calma, ma posata, come se stesse cercando di nascondere qualcosa dietro quella facciata apparentemente tranquilla. Con gesti decisi, comincia a sbottonare la mia camicetta, le sue mani abili e sicure nel loro movimento. Vittorio mi prende dolcemente tra le braccia, il contatto della sua pelle calda e la sensazione di sicurezza che mi trasmette mi fanno dimenticare per un attimo la confusione e la paura che mi attanagliano. Lentamente ci dirigiamo verso l'acqua del lago, sentendo la freschezza dell'acqua bagnare le nostre gambe mentre ci avviciniamo. Il riflesso del sole danza sulla superficie calma del lago, creando un'atmosfera magica intorno a noi. "Ti senti meglio?" chiede Vittorio con un tono premuroso, il suo sguardo fisso nel mio mentre mi tiene stretta a sé. "Sì," rispondo con voce flebile, cercando di ignorare la tensione che ancora pervade l'aria tra noi. Entriamo più profondamente nell'acqua, sentendo il suo fresco abbraccio avvolgerci completamente. Vittorio mi tiene saldamente tra le sue braccia mentre avanziamo nell'acqua del lago, sentendo la fresca carezza del liquido attorno ai nostri corpi. Vittorio mi guarda intensamente, i suoi occhi profondi riflettendo la luce del sole che danza sull'acqua. Con un gesto gentile, mi avvicina a lui e i nostri labbra si uniscono in un bacio dolce e appassionato. Sento il calore del suo respiro mescolarsi al mio. Vittorio mi tiene stretta a sé, il suo corpo forte e protettivo accanto al mio mentre ci avventuriamo più in profondità nell'acqua. Mi abbandono al calore del momento, le mie mani scorrono lungo il corpo di Vittorio mentre ci muoviamo lentamente nell'acqua del lago, sentendo il suo respiro caldo sul mio viso. Lentamente, con gesti delicati, ci allontaniamo dall'acqua, sentendo ancora il suo fresco abbraccio sulla pelle. Le nostre mani si cercano istintivamente, intrecciandosi come se volessero mantenere viva quella connessione speciale anche al di fuori del lago. Vittorio mi guarda con uno sguardo affettuoso mentre mi avvicino alla riva del lago. "Dobbiamo rivestirci," dice con voce morbida, la sua mano ancora stretta alla mia. Con un sorriso, annuisco e ci dirigiamo verso la riva, sentendo l'erba morbida sotto i nostri piedi. Il sole del pomeriggio filtra attraverso le fronde degli alberi, creando giochi di luce danzanti intorno a noi. Vittorio mi guarda con tenerezza mentre mi aiuta a indossare la camicetta, i suoi movimenti delicati e premurosi. "Sei meravigliosa," mi sussurra, facendomi arrossire leggermente. Mi avvicino a lui, sentendo il suo calore accogliente mentre mi abbraccia.
Con un sospiro, ci dirigiamo di nuovo verso la villa dei nonni di Vittorio. Il cammino è silenzioso, ognuno immerso nei propri pensieri, cercando di elaborare quanto accaduto e cosa significhi per il nostro rapporto. Quando raggiungiamo la villa, troviamo gli altri riuniti nel salotto, circondati dalla calda luce delle lampade. Mi avvicino dolcemente a mio fratello "Come stai?" gli chiedo con gentilezza. "Meglio" mi sorride. "Dove siete stati voi due?" ci chiede Alice. "L'ho portata a fare un giro vicino al lago" risponde Vittorio. Dopo un momento di silenzio carico di pensieri, mio padre interviene con voce pacata ma decisa: "Dovremmo iniziare a pensare di tornare a casa." Ci alziamo lentamente dai comodi divani, prendendo tempo per salutare i nonni di Vittorio con affetto e gratitudine per l'ospitalità. Con passo tranquillo, ci avviamo verso l'auto parcheggiata fuori dalla villa, il cielo stellato che ci guarda dall'alto con il suo splendore infinito. Mentre ci sistemiamo nei sedili e ci prepariamo per il viaggio di ritorno, posso sentire un senso di sollievo diffondersi dentro di me, sapendo che siamo finalmente al sicuro e diretti verso il conforto del nostro focolare familiare.La strada verso casa è silenziosa, ognuno immerso nei propri pensieri e nelle emozioni di una serata che rimarrà impressa nei nostri ricordi per molto tempo a venire.
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Mine
ChickLitElisa, dopo il divorzio dei genitori, sarà costretta a iniziare una nuova vita con la compagna del padre e suo figlio Vittorio