52. Festa in Famiglia

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La brezza leggera mi porta un senso di tranquillità, sento una mano calda posarsi sulla mia spalla. Mi volto e vedo la mia nonna, il suo sguardo saggio e compassionevole su di me."Elisa, cara, va tutto bene?" chiede con voce gentile, preoccupata per me. La sua presenza mi rassicura, e trovo conforto nel suo abbraccio amorevole. "Non sembri al tuo solito," continua, studiando il mio volto con attenzione."È solo che... tutto è così complicato," confesso, cercando di spiegare di spiegare ciò che provo.La nonna mi ascolta con pazienza e comprensione, offrendomi il suo sostegno silenzioso mentre cerco di mettere a fuoco i miei pensieri. La sua mano rugosa si stringe delicatamente sulla mia spalla, trasmettendomi una sensazione di calma e conforto che tanto desidero in quel momento di confusione e tormento. "Ti capisco, tesoro," risponde la nonna con un sorriso gentile, i suoi occhi pieni di saggezza e compassione. "La vita può essere complicata, ma ciò che conta è come affrontiamo le sfide che la vita ci presenta. Se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti, non esitare a chiedere," aggiunge con dolcezza. "Grazie, nonna," sussurro con gratitudine, sentendomi finalmente libera di condividere i miei pensieri più intimi con lei.

Mentre lei torna dentro estraggo una sigaretta e inalo il fumo, sentendo il calore diffondersi nei miei polmoni. Il suo passo deciso risuona sul pavimento del balcone, mentre il suo sguardo brucia con un'intensità che mi fa rabbrividire. Alzo lo sguardo, incontrando freddo e implacabile di Vittorio. "Cosa vuoi?" gli chiedo non curante delle conseguenze che può avere il mio tono. La sua espressione si indurisce ancora di più, il suo sguardo freddo come il ghiaccio mentre mi osserva con disprezzo. "Vuoi davvero sfidarmi?" mormora con voce bassa, il suo tono carico di minaccia. "Tanto ti incazzi qualsiasi cosa faccia o non faccia. Cosa ti ha inalberato questa volta? Il ballo con mio cugino o la conversazione con mia nonna?"

Vittorio si avvicina a me con passo lento e minaccioso, il suo sguardo ardente di rabbia. "Dovresti imparare il tuo posto, Elisa," ringhia con tono basso e pericoloso. "Se continui a sfidarmi, le conseguenze saranno severe."

Mi sento un brivido correre lungo la mia schiena, ma non cedo terreno. "Non ho paura di te," rispondo con fermezza, il mio sguardo fisso sul suo con determinazione. Le sue labbra si incurvano in un sorriso malizioso, il suo sguardo freddo come il ghiaccio mentre mi osserva con disprezzo. "Vedremo quanto tempo resisterai," mormora con voce bassa, il suo tono carico di minaccia. La porta cigola leggermente mentre Vittorio la spinge verso l'aperto, rivelando un angolo isolato del balcone, lontano dagli sguardi indiscreti. La luce fioca del lampione circostante getta ombre sinistre sul suo volto, mentre il suo sguardo freddo mi penetra come un coltello affilato."Vai," mormora con voce bassa e minacciosa, il suo tono carico di autorità. "E non provare a sfidarmi ancora."Mi sento il cuore battere all'impazzata nel petto, ma non posso permettere a Vittorio di vedere la mia paura. Con un respiro profondo, mi avvicino al posto appartato che mi è stato indicato, il terreno duro sotto i miei piedi.Vittorio mi segue da vicino, il suo sguardo fisso su di me come un predatore che osserva la sua preda. Mi sento vulnerabile e indifesa di fronte alla sua dominanza, ma non posso permettergli di vedere quanto mi senta oppressa."Ora," ordina con voce fredda e distante, il suo tono carico di impazienza. Mi sento come un animale in trappola, circondata da un nemico che non mostra pietà.Con un gesto rapido, mi volto verso di lui e affronto il suo sguardo con determinazione. "Non avrai mai il controllo su di me," dichiaro con fermezza, la mia voce risuonando nell'aria circostante con un timbro di sfida.Vittorio mi fissa per un istante, il suo sguardo freddo come il ghiaccio. Poi, con un sorriso malizioso, si avvicina a me con passo deciso, la sua presenza avvolgendomi come un'ombra oscura. La porta si richiude dietro di noi, lasciandomi sola con il mio aguzzino in quel luogo isolato e spettrale. Il mio cuore balza nel petto mentre Vittorio si avvicina a me con determinazione, la sua presenza avvolgendomi come un'ombra minacciosa. Le sue mani afferrano la mia vita con fermezza, il contatto gelido della sua pelle mandandomi brividi lungo la schiena."Che cosa stai facendo?" chiedo con voce tremante, cercando di liberarmi dalla sua presa oppressiva. La paura si insinua dentro di me mentre cerco disperatamente di oppormi alla sua dominanza.Vittorio mi guarda con un sorriso malizioso, il suo sguardo ardente di desiderio. "Sto solo mostrandoti chi comanda qui," mormora con voce bassa, il suo tono carico di malizia. "E tu non hai altra scelta che sottometterti."La sua presa si fa più stretta mentre mi costringe a separare le cosce, il mio respiro affannato mentre l'angoscia si insinua sempre più profondamente dentro di me. Mi sento impotente di fronte alla sua forza, la sua dominanza soverchiante."Per favore, smettila," supplico con voce tremante, le lacrime pronte a sgorgare dai miei occhi. Ma le mie suppliche cadono nel vuoto mentre Vittorio continua a dominarmi con la sua violenza silenziosa.Mi sento la pelle formicolare sotto il suo tocco, la mia mente offuscata dal terrore e dalla confusione. Il mio respiro si interrompe mentre osservo Vittorio abbassarsi i pantaloni, il suo corpo avvolto da un'aura di potere e desiderio. Una sensazione di terrore si mescola con una strana eccitazione mentre mi ritrovo incapace di distogliere lo sguardo dal suo corpo muscoloso e minaccioso.Le mie guance si colorano di rosso mentre il mio corpo reagisce istintivamente alla sua presenza dominante"Vittorio, no..." balbetto con voce tremante, cercando disperatamente di oppormi alla sua volontà. Ma le mie proteste vengono soffocate da un gemito involontario di piacere mentre il suo tocco invadente accende una fiamma dentro di me.Mi sento divisa tra il desiderio di resistere e il piacere proibito che mi avvolge come una marea crescente. Il mio corpo risponde istintivamente al suo tocco, tradendo la mia volontà con una reazione involontaria di lussuria e desiderio.Con una sensazione di colpa che si insinua dentro di me, mi abbandono al piacere che Vittorio mi offre, "Sei mia," sussurra Vittorio con voce roca, il suo tono carico di possessività mentre si avvicina ancora di più al mio corpo. "E non dimenticarlo mai."

La sua voce risuona nell'aria circostante come un monito sinistro, ma in quel momento non posso fare altro che lasciarmi trasportare dal piacere che mi avvolge come una marea crescente. "Non mi stancherò mai di te," mormora con voce bassa, il suo tono carico di promesse e minacce "E non permetterò a nessuno di toccarti."

Sento il battito accelerato del mio cuore, il calore che si diffonde attraverso ogni fibra del mio essere mentre mi abbandono completamente al piacere che mi avvolge come un mantello oscuro. Le mie mani afferrano Vittorio con fermezza, cercando di trattenere quel momento di estasi pura il più a lungo possibile.Vittorio mi stringe a sé con forza, il suo respiro affannato che si mescola al mio in un crescendo di passione e lussuria. "Ti amo," mormora con voce roca, il suo tono carico di desiderio. Un gemito di piacere sfugge dalle mie labbra mentre entrambi raggiungiamo l'orgasmo, il nostro corpo avvolto da una sensazione di estasi e completo abbandono. "Dobbiamo tornare, o si faranno domande" afferma mentre si sistema. Ci dirigiamo verso la festa di matrimonio dei miei genitori, il cuore pesante di ansia e paura. La luce calda delle candele illumina il luogo, ma per me tutto sembra avvolto da un'ombra minacciosa. Vittorio cammina al mio fianco, la sua presenza dominante come un'ombra oscura che mi segue ovunque vada. Sento il suo sguardo freddo e implacabile addosso a me, la sua mano stringere la mia con una forza che mi fa rabbrividire. La festa è in pieno svolgimento quando entriamo, ma per me è come entrare in un labirinto di angoscia e terrore. Vedo mio padre ballare con Alice. Vittorio mi sorride con un'aria di sicurezza, ma io so che sotto quella maschera si nasconde un lupo affamato pronto a colpire alla prima occasione. Vittorio mi afferra la mano con forza, il suo sorriso sicuro di sé una maschera che nasconde le sue vere intenzioni. Mi stringe a sé con possessività, come se volesse mostrare al mondo intero che sono sua e solo sua. La limousine procede lungo la strada buia, le luci delle case che sfrecciano fuori dal finestrino mentre ci avviciniamo sempre di più a casa. Gli sposi sono visibilmente ubriachi, le loro risate fragorose risuonano nell'abitacolo come un eco di festa eccessiva."Che giornata fantastica!" esclama Alice, sorridente e un po' barcollante mentre si aggrappa al braccio di mio padre, che ride fragorosamente in risposta."È stata una festa memorabile, davvero," ribatte mio padre, visibilmente alticcio mentre tenta di mantenere un minimo di compostezza. Io mi volto verso Luca, che osserva la scena con un'espressione preoccupata. "Sono troppo euforici, considerando le circostanze," afferma mio fratello con voce calma, ma i suoi occhi tradiscono una tensione palpabile. "Si sono appena sposati, lasciali divertire" afferma Vittorio mentre beve del whisky. Il conducente della limousine fa una curva stretta, il veicolo oscillando leggermente sul selciato irregolare. La limousine rallenta mentre ci avviciniamo alla nostra destinazione, il portone di casa che si staglia nell'oscurità della notte. La limousine si ferma davanti al portone, il conducente aprendo gentilmente le portiere per consentirci di scendere. Gli sposi si avventurano verso casa, ancora immersi nella loro felicità inebriante. Mentre mettiamo piede fuori dalla limousine, il suono della festa svanisce nel buio della notte, sostituito dal silenzio che avvolge la nostra famiglia. Entro nella mia camera con un senso di stanchezza che si fonde con l'ansia accumulata durante la serata. Le luci soffuse rendono l'atmosfera tranquilla, ma la tensione nel mio corpo è palpabile mentre cerco di sfilarmi il vestito elegante.La zip sul retro sembra aver deciso di diventare il mio nemico personale stasera. Con crescente frustrazione, provo a farla scorrere verso l'alto, ma sembra essere bloccata inesorabilmente. Il tessuto si attorciglia e le mie mani diventano impacciate dall'agitazione.All'improvviso, Vittorio entra nella stanza, e la mia tensione aumenta di colpo. Nonostante tutto, il mio cuore accelera all'idea della sua presenza così vicina a me. "Hai bisogno di aiuto?" chiede, la sua voce tranquilla ma carica di un'intesa palpabile. Mi volto verso di lui, sentendo il calore del suo corpo mentre si avvicina con sicurezza. Le sue mani abili afferrano delicatamente la zip, e per un attimo, il mondo sembra rallentare intorno a noi.Con un movimento fluido, la zip si sblocca finalmente, liberandomi dall'opprimente abito. Un sospiro di sollievo sfugge dalle mie labbra, e mi volto a guardare Vittorio, i nostri sguardi si incrociano in un momento carico di significato."Grazie," sussurro, la mia voce appena udibile nell'aria carica di tensione.Vittorio sorride, ma c'è qualcosa nel suo sguardo che mi fa rabbrividire. Senza dire una parola, ci avviciniamo lentamente, come attratti da un magnete invisibile. Le sue labbra si uniscono alle mie in un bacio carico di passione e desiderio, e il mondo intorno a noi scompare mentre ci lasciamo trasportare dal momento. Ci troviamo distesi sul letto, avvolti l'uno nell'altro, la luce fioca della stanza getta ombre danzanti sulle nostre pelli, e il calore del suo corpo mi avvolge come una coperta protettiva. I nostri respiri si mescolano in un ritmo armonioso "Buonanotte principessa" sussurra dandomi un bacio sulla fronte

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