Con passi silenziosi e il cuore che batte forte nel petto, mi avvicino alla porta della camera di Vittorio. La stanza è immersa nell'oscurità, interrotta solo dalla fioca luce della luna che filtra dalle finestre socchiuse. La mia mano trema leggermente mentre afferro la maniglia, cercando di non fare alcun rumore che possa tradire la mia presenza.La porta cigola appena, ma mi sforzo di aprirla con cautela. Entri con un passo deciso, cercando di ignorare il battito accelerato del mio cuore. La stanza è ordinata, il letto disfatto con le lenzuola spianate. La pistola potrebbe essere ovunque, nascosta in un cassetto o sotto il cuscino.Mi avvicino al comodino, le mie dita che tastano con delicatezza il legno. Trovo un cassetto chiuso e lo apro lentamente, sperando di trovare quello che sto cercando. Il mio respiro è sospeso mentre sposto gli oggetti dentro, cercando tra la confusione di oggetti personali.La trovo, nascosta tra vecchi giornali e altri effetti personali. Il metallo freddo preme contro le mie dita mentre la afferro con cautela, cercando di non fare alcun rumore che possa svegliare Vittorio o qualcun altro in casa.Rimuovo la pistola con mano ferma, sentendo il suo peso nella mia mano. Il mio cuore batte forte mentre mi allontano dal comodino, la pistola stretta con forza contro il mio petto. Mentre mi volto per uscire dalla stanza di Vittorio con la pistola nascosta tra i miei vestiti, una voce rauca taglia il silenzio della notte. "Cosa credi di fare?" La sua voce è un sibilo gelido di minaccia che mi fa gelare il sangue nelle vene. Mi giro di scatto e lo vedo, seduto sul letto con lo sguardo torvo e le mani stringendo i pugni con forza. Il mio respiro si blocca nella mia gola mentre cerco di nascondere il terrore che mi sta avvolgendo."Nulla" rispondo cercando di mantenere la calma nonostante la paura che mi avvolge. La sua espressione è un misto di rabbia e incredulità mentre si alza in piedi, il suo corpo che si erge imponente di fronte a me. "Cosa pensavi di fare con quella pistola?" chiede con voce bassa e minacciosa, i suoi occhi neri di rabbia scrutando i miei con una intensità che mi fa rabbrividire "Pensi di potermi minacciare? Di farmi paura con quella cosa?" chiede alzandosi dal suo letto per raggiungermi velocemente e bloccare ogni mio movimento. Mentre Vittorio si avvicina rapidamente, sento il cuore battere furiosamente nel petto, la paura che si insinua dentro di me come un veleno freddo. "Vittorio, no, per favore," imploro con voce tremante, cercando invano di indietreggiare mentre le sue mani afferrano i miei vestiti con fermezza. La sua presa è implacabile, e ogni mio tentativo di resistenza è vano."Non ti permettere mai più di fare qualcosa del genere," ringhia con voce carica di rabbia, i suoi occhi che bruciano di intensità mentre sfilano via i miei vestiti uno per uno. Le lacrime rigano il mio viso mentre mi ritrovo nuda di fronte a lui, impotente e terrorizzata. Le sue mani scorrono sulla mia pelle con una determinazione brutale, come se volesse cancellare ogni mia difesa, ogni mio desiderio di resistere. Mi sento vulnerabile e indifesa, un burattino nelle sue mani crudeli. "Sei mia," sibila con voce carica di possessività, il suo sguardo che brucia di un desiderio insaziabile di controllo. Riesco a malapena a trattenere le lacrime mentre mi ritrovo completamente esposta alla sua volontà. Mi sento come se fossi stata violata in ogni senso della parola, mentre Vittorio si insinua dentro di me con una brutalità che mi fa rabbrividire di dolore e disgusto. Le mie lacrime si confondono con il suono dei miei gemiti soffocati, mentre la sua presenza pesante mi schiaccia sotto il peso del suo desiderio insaziabile."Questo è ciò che meriti," mormora con voce roca, il suo respiro affannato che accarezza il mio orecchio con una freddezza glaciale. "Ricordati sempre chi sei e chi ti possiede." Sento il mio corpo reagire involontariamente al suo tocco, mentre Vittorio continua a possedermi con una ferocia che mi lascia senza fiato. Le sue mani crudeli esplorano ogni angolo del mio essere, mentre la mia anima urla per essere liberata da questa prigione di dolore e vergogna. "Ti prego, smettila," balbetto con voce tremante, cercando invano di allontanarlo da me. Ma è come se fossi intrappolata in una spirale di terrore e disperazione, senza via di fuga. Il mio corpo trema di paura mentre Vittorio continua a dominarmi. Mi ritrovo immobile, frastornata dal tumulto delle sensazioni che mi travolgono. Il suo respiro affannato è l'unico suono che riempie la stanza, mentre il mio corpo rimane immobile sotto il suo peso oppressivo. "Sei mia," mormora con voce roca, il suo tono carico di possessività. "Non dimenticarlo mai." Le sue parole sono come un marchio indelebile sulla mia anima, un ricordo costante del suo dominio su di me. Sento il mio respiro tornare lentamente alla normalità mentre la sensazione di oppressione si attenua leggermente.Con movimenti precisi, Vittorio ripone la pistola nel cassetto della sua comodino, come se nulla fosse accaduto. Il suono metallico dell'arma che si posa sul legno mi fa rabbrividire, un eco sinistro del potere che lui esercita su di me. Senza dire una parola, si avvicina a me, il suo corpo caldo che emana un'aura di pericolo. Mi stringe delicatamente, ma il suo tocco è carico di una tensione palpabile, come se fossi una preda nella sua morsa. "Non fare più cazzate," sussurra con voce bassa, il suo respiro caldo sul mio collo che mi fa rabbrividire. "Non voglio dovermi arrabbiare di nuovo."
Il suo sussurro è come un freddo brivido lungo la mia schiena, mentre la sua presenza si fa sempre più opprimente. La paura si insinua nel mio cuore, rendendomi consapevole di quanto sia vulnerabile sotto il suo controllo. Cerco di nascondere il mio terrore dietro una maschera di calma, ma so che non posso nasconderlo per sempre. La sua mano sulla mia pelle è come un marchio, un simbolo del suo dominio su di me. Mi stringo a lui, "Scusa" balbetto. Mi lascio andare lentamente, il suo respiro regolare che mi culla dolcemente verso il sonno. Le sue braccia intorno a me sono un abbraccio protettivo, e mi sento finalmente al sicuro, almeno per un momento. Le preoccupazioni e le paure si dissolvono nel buio della notte, mentre mi abbandono al dolce torpore del sonno.

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Mine
Genç Kız EdebiyatıElisa, dopo il divorzio dei genitori, sarà costretta a iniziare una nuova vita con la compagna del padre e suo figlio Vittorio