55. Test

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Mi sveglio con il cuore che batte forte nel petto, la mente offuscata dalla paura e dall'incertezza. Mi alzo lentamente dal letto e mi dirigo verso il bagno, una sensazione di ansia che si stringe attorno a me come una morsa. Affronto il test con le mani che tremano, l'emozione che mi opprime mentre aspetto il risultato. La prima reazione è di shock e incredulità mentre fisso il risultato positivo del test di gravidanza. Il mio respiro diventa affannato, il cuore batte sempre più forte nel petto mentre le lacrime mi riempiono gli occhi. Scuoto la testa in un misto di disperazione e rabbia, incapace di accettare la realtà di fronte a me. "Non può essere vero," sussurro tra le lacrime, la voce spezzata dall'emozione. Prendo un altro test di gravidanza con mani tremanti, la speranza di un risultato diverso che brucia dentro di me come una fiamma fragile. Lo eseguo rapidamente, il cuore che batte furiosamente nel petto mentre aspetto il verdetto. Le lacrime sgorgano liberamente dai miei occhi, una miscela di paura, disperazione e confusione mi travolge. "No, no, no," sussurro disperata, stringendo il test nella mia mano tremante. Vittorio entra nella stanza con un'espressione di preoccupazione dipinta sul volto, i suoi occhi scrutano il mio viso tormentato. "Elisa, cosa succede? Ti senti male?" chiede con voce ansiosa, avvicinandosi rapidamente verso di me. "Elisa, cosa sono questi?" chiede con voce tremante, il suo sguardo oscilla tra me e i test sul lavandino, cercando una spiegazione. "Il risultato delle tue azioni" rispondo. Vittorio resta in silenzio per un istante, come se stesse elaborando le mie parole, poi una fitta di rabbia si dipinge sul suo volto. "Sei incinta?" chiede, la sua voce bassa e vibrante di emozione repressa. La mia gola si serra mentre annuivo, incapace di articolare le parole. "Come hai potuto?" mi chiede poi arrabbiato. "Come ho potuto io? Sei tu che mi scopi senza preservativo da quando sono in questa casa, dovevi aspettartelo che prima o poi sarebbe successo, visto e considerato che non sempre uscivi in tempo" rispondo agitata. Vittorio stringe i pugni, il suo volto contratto dall'ira mentre cerca di contenere la sua reazione. "Non pensavo che sarebbe successo così presto," mormora tra sé, la sua voce carica di rimorso e impotenza. "Io non voglio bruciarmi il futuro per un tuo errore" affermo decisa lasciando quel bagno. Vittorio mi afferra per il braccio mentre mi avvicino al balcone, la sua presa ferma e decisa. "Dove pensi di andare?" chiede con voce dura, i suoi occhi neri di rabbia fissi nei miei."Mi serve un momento di tranquillità," ribatto, cercando di liberarmi dalla sua stretta. "Non voglio litigare, solo un po' di aria fresca.""Non ti lascio andare da sola dopo quello che hai fatto," sibila, la sua voce carica di minaccia.La mia frustrazione raggiunge il culmine, e il mio temperamento esplode. "E cosa, esattamente, ho fatto io?" chiedo con voce tremante, il mio sguardo incendiato dalla stessa rabbia che brucia dentro di me.Vittorio mi fissa intensamente, il suo volto contratto in una maschera di disprezzo. "Hai rovinato tutto," mormora. "Non è solo colpa mia!" grido, il mio cuore pulsante di rabbia e dolore. "Tu eri parte di tutto questo fin dall'inizio, più di me."

Vittorio mi fissa con uno sguardo gelido, il suo viso increspato dalla frustrazione. "Non ho mai voluto questo," sussurra, la sua voce roca di dolore. "Non volevo che le cose si mettessero così."

"Ma le hai fatte mettere così!" replico con veemenza, sentendo il mio petto serrarsi dall'angoscia. "Hai sempre giocato con il fuoco, Vittorio, e ora siamo entrambi bruciati. Sei un codardo egoista!" grido, la mia voce rotta dall'ira. "Pensi solo a te stesso, non ti importa di nessun altro!"

Vittorio mi guarda con disprezzo, i suoi occhi infuocati di rabbia. "E tu sei solo una puttana capricciosa!" ribatte con furore. "Ti ho sempre detto di no, Vittorio, ma tu hai continuato a violentarmi! Sei un mostro, un bastardo senza cuore!"

Vittorio ride amaramente, il suo sguardo freddo e privo di rimorso. "Tu mi hai cercato, Elisa. Ti sei abbandonata a me ogni volta, implorando di più," mormora con un sorriso perverso. "Non provare a farmi sembrare il cattivo in questa storia."

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