Tredici

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"Dio mio Gine!" esclamò Rebecca, mentre scorreva tra il telefono dell'amica leggendo ogni singolo messaggio che c'era stato tra il calciatore e Ginevra che nel frattempo cercava solamente di riprendersi il telefono e quando finalmente ci riuscì glielo strappò dalle mani.

"Quando me l'avresti detto?!" esclamò la bionda, ancora incredula. "Ma tra qualche giorno dai" rispose Ginevra, spegnendo il telefono e facendolo cadere sul letto. "Si, qualche giorno. Me l'avresti detto al matrimonio!" esclamò nuovamente Rebecca, alzandosi dal letto e camminando per la stanza.

"Si ma Rebecca, ascoltami bene: Michele non deve saperlo e nemmeno i miei o mi uccideranno" parlò Ginevra, sottolineando l'ultima frase. "Ma che sarà mai?".

"Rebe, non ho mai portato a casa un ragazzo che sia uno e ora di punto in bianco arrivo a casa con Kenan Yildiz! Secondo te?!".

"Si, hai ragione. Io sto ancora cercando di metabolizzare" rispose Rebecca, scuotendo la testa al solo pensiero che la sua migliore amica conoscesse uno dei calciatori che giocava nella sua squadra del cuore. "Non so nemmeno se mai diventeremo qualcosa".

Ginevra si lanciò sul letto osservando il soffitto. "Ma dai hai detto tu stessa che gli interessi e che te l'ha detto proprio lui" disse l'amica, cercando di essere d'aiut. "Ora devo scappare o farò tardi dal dentista. Se ti scrive voglio sapere tutto!" Rebecca le lasciò un pizzicotto sulla coscia e dopo essersi salutate, Ginevra rimase sola a pensare a Kenan.

Kenan che nel frattempo era in viaggio verso Roma. Con le cuffie all'orecchio, trascinava il dito tra le varie immagini che occupavano la sua home di Instagram. Sospirò, lasciando cadere il telefono tra le sue gambe e buttando la testa indietro, appoggiandola al sedile del bus. Cercò di rilassarsi qualche minuto mentre pensava a quei pochi secondi in auto con Ginevra, fino a quando gli arrivò un pizzicotto sul collo da parte del suo vicino: Andrea Cambiaso.

Esclamò dal dolore, girando il capo immediatamente verso di lui e portandosi una mano per massaggiare la parte che gli era stata pizzicata mentre con l'altra si levò la cuffia. "Lascialo perdere che è impegnato!" esclamò dall'altra parte del bus Mckennie.

"Impegnato?" domandò Cambiaso. "Si, racconta Kenan" continuò l'americano, ridendo mentre il biondino scuoteva la testa. Sapeva si riferisse a Ginevra siccome la sera prima gli aveva raccontato della ragazza e fu proprio Weston a dirgli che ormai era arrivato il momento di fare un passo in avanti.

"Oh! Dimmi!" insistette Andrea, dandogli una gomitata. "Ma niente, ho conosciuto una ragazza" iniziò Kenan, raccontando di Ginevra e di come si erano conosciuti i due.

"Ma vedi 'sto ragazzino rubacuori" si intromise alla fine Federico Chiesa, dandogli una pacca sulla nuca, seguito da Cambiaso. Kenan rise, massaggiandosi nuovamente la nuca ormai dolorante e non appena riprese il telefono in mano, notò un messaggio da parte della ragazza.

Scusa se sembro impacciata. Io non sono in grado di dire certe cose.

Sorrise leggendo il messaggio. "Rispondile" parlò Andrea con lo sguardo puntato sul cellulare. "Si" disse Kenan, aprendo la notifica. Si mosse verso la fotocamera e scattò un selfie con Cambiaso che immediatamente inviò alla ragazza.

Tranquilla. Sei carina anche da impacciata.

Digitò dopo aver inviato la foto, che immediatamente Ginevra, dalla sua cameretta, aprì.

Sorrise appena vide il volto di Kenan. Aveva notato che indossava una camicia nera che lo rendeva ancora più attraente agli occhi della ragazza. Non era di certo vestito come l'aveva lasciato quel pomeriggio in auto. Anche i suoi capelli erano sistemati in modo diverso, più elegante.

Diede attenzione anche al ragazzo accanto al turco. Non aveva idea di chi fosse e aveva immaginato fosse un compagno di squadra.

"Ha parlato di me con qualcuno?" sussurrò Ginevra, parlando con sè stessa.

Chiuse la foto che per sfortuna della castana, Kenan aveva inviato visualizzabile per una sola volta. Diede attenzione al messaggio, che scaldò il suo cuore.

Non si era mai sentita così. Non riusciva a non pensare a come un ragazzino potesse farla stare bene. Aveva voglia di passare un sacco di tempo con il calciatore, di parlargli di tutto quello che le passava per la testa.

Riflettendoci, quella sera che aveva cenato a casa del ragazzo, si era aperta parecchio con lui. Gli aveva raccontato di suo padre, della sua passione per il giornalismo. Gli aveva persino parlato della sua migliore amica e di come solo con lei riusciva a parlare di qualsiasi cosa.

Fu così che si accorse che anche con Kenan riusciva a sentirsi a suo agio, come se lo conoscesse da una vita.

-Autrice
Grazie per le 1000 letture :,)

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora