Cinquanta

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Quella sera ci sarebbe stato il compleanno di Rebecca e Ginevra si stava preparando.

"Ti vesti in quel modo?" domandò Kenan, alzandosi dal letto della castana per avvicinarsi a lei, scuotendo la testa ripetutamente.

Erano passate ormai due settimane dal rincontro dei due innamorati. "Perchè? Che fa?" chiese Ginevra, guardandosi allo specchio mentre si sistemava il vestito.

Il turco alzò le spalle e afferrando i fianchi della ragazza da dietro, tirandola verso di sé. "No niente, sei stupenda. Tutti i ragazzi ti guarderanno troppo e io non sarò lì per farli ingelosire".

Ginevra alzò gli occhi al cielo, ridacchiando "dai, stai tranquillo che non accadrà nulla di tutto ciò" la ragazza si voltò, allungando le mani dietro al collo del calciatore. "E poi io ti ho chiesto di venire, ma tu non hai voluto".

"Dai Gine, mi sono operato settimana scorsa, devo rimanere a riposo" concluse Kenan, riferendosi all'intervento al setto nasale che aveva dovuto affrontare qualche giorno prima. Ginevra ridacchiò "hai ragione" si allungò per lasciare un bacio sulle labbra del ragazzo che sorrise subito dopo.

"Dai ora andiamo, è tardissimo. Rebecca mi ucciderà" parlò nuovamente la castana, afferrando la borsetta e la mano del calciatore che subitò trascinò fuori dalla stanza.

Era davvero tardi, Rebecca avrebbe festeggiato in discoteca ma prima aveva voglia di vedersi con la propria migliore amica a casa propria. "Non prendere la metro a quest'ora, ti accompagno io" propose Kenan, chiudendo la porta d'ingresso del palazzo.

"Sicuro?". "Si, dai vieni". E così i due salirono nell'auto del ragazzo, che dopo qualche minuto di auto era sotto casa dell'amica della sua fidanzata.

"Per favore, stai attenta" disse il turco. Ginevra gli sorrise e gli lasciò un bacio sulla guancia "va bene". Ma prima che potesse scendere dall'auto, Kenan l'afferrò per un braccio, tirandola a sè e lasciandole un bacio sulle labbra.

Ginevra amava quando il turco faceva così. Era una cosa che la faceva sentire amata, voluta. Era come se Kenan non si stancasse mai di averla intorno. Quella sera il calciatore era rimasto a cenare da lei e avrebbe volentieri passato la notte con lui ma Rebecca ci teneva troppo al compleanno e non poteva lasciarla sola.

La castana uscì dall'auto, facendo un cenno a Kenan con la mano. Lui sfrecciò via e Ginevra si diresse nell'appartamento dell'amica che era già pronta per andare.

"Allora? Chi c'è? Alessio e poi?" domandò Ginevra, sedendosi sul divano che occupava la sala di Rebecca. "Non c'è Alessio".

Ginevra la guardò con un'espressione interrogativa. "Non c'è perchè abbiamo discusso di nuovo" alzò le spalle la bionda. La castana si portò due mani in viso "Ancora?". "Si, ma non è importante".

"Ho invitato due o tre amici, i soliti e altre due persone" concluse Rebecca, mentre si aggiustava i capelli davanti alla fotocamera del cellulare. "Due persone?" chiese Ginevra, ancora più curiosa di prima.

Rebecca tirò un sospiro, spegnendo il telefono e voltandosi verso l'amica "ti ricordi tempo fa, quando abbiamo conosciuto quei due ragazzi in discoteca-" Rebecca non ebbe il tempo di finire la frase che Ginevra si alzò in piedi "no Rebe".

"Cosa?". "Hai invitato Riccardo al tuo compleanno?" domandò la castana, gesticolando. L'amica, ancora seduta sbuffò "io ho invitato Matteo e lui mi ha chiesto di portare Riccardo".

Ginevra iniziò a camminare nervosamente per la stanza, lasciandosi andare ad un lungo sospiro. "Dai, ma che ti importa. Mi ha anche detto che è impegnato, puoi anche ingnorarlo eh!" esclamò Rebecca, alzandosi dal divano e afferrando le sue poche cose prima di lasciare l'appartamento con Ginevra che borbottava.

Una mezz'ora dopo, le due amiche erano fuori dal locale dove avrebbero passato la notte. Ginevra era stressata non sapeva bene il perché, ma dopo qualche minuto, quando le due entrarono nella discoteca, la castana collegò i puntini: vide Riccardo che gli sorrise e subito si agitò, tirando un sospiro.

Non si erano lasciati in ottimi rapporti, soprattutto quando Riccardo era venuto a conoscenza della rabbia che Kenan nutriva nei suoi confronti. Ginevra maledì mentalmente la migliore amica per aver permesso a quel ragazzo di essere presente quella notte.

Rebecca tra la folla cercò di salutare tutti gli invitati mentre Ginevra si mise in disparte. "Ciao" la voce familiare di Riccardo la richiamò e lei si vide costretta a ricambiare con un sorriso il saluto. "Come va?" urlò il corvino per farsi sentire a causa della forte musica che proveniva dalla casse.

-Autrice
Vorrei farmi perdonare in qualche modo per la lunga assenza ma credo che da questo capitolo in avanti inizierete ad odiarmi.
Ma sappiate che invece io vi voglio tanto bene e vi ringrazio per le 50mila letture.
Settimana prossima finisce il periodo duro a lavoro e mi dedicherò alla storia :) promesso <3

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora