Kenan spalancò gli occhi dopo aver ascoltato la richiesta da parte della ragazza. "Cosa?".
Ginevra lo guardò e si morse il labbro leggermente prima di abbassare lo sguardo e tirare un sospiro "fai l'amore con me, Kenan" ribadì, tracciando sul petto del turco una linea indefinita con l'indice.
Il calciatore strinse la presa ai fianchi della castana "sei sicura?" domandò nuovamente ricevendo come risposta un "si" mormorato da parte di Ginevra che rialzò il capo, sorridendo.
Kenan sorrise e afferrò i lembi della maglia di Ginevra, sfilandola via e mostrando il corpo di cui tanto aveva fantasticato nell'ultimo periodo.
Ginevra timidamente arrossì, lasciandosi cadere con la schiena sul letto, guidata da Kenan che salì sopra di lei e iniziò a lasciarle diversi baci lungo il collo, scendendo verso il seno della castana che nel frattempo sospirava rumorosamente facendo vagare le mani tra i capelli del turco.
Immediatamente il ragazzo slacciò i jeans che Ginevra indossava quella sera e li sfilò via. I suoi occhi brillavano come se avesse tra le mani la cosa più preziosa al mondo.
Prima di slaccarle il reggiseno, il turco sorrise e le lasciò un bacio sulle labbra. "Sei stupenda" mormorò, tra un bacio e l'altro, mentre Ginevra si nascondeva il viso dall'imbarazzo.
Kenan esplorava il corpo minuto e fragile di Ginevra, passando su ogni centimetro di pelle nuda, toccando e stuzzicando, cercando di smuovere una reazione da parte della castana che mai tardò ad arrivare. Il turco si separò un attimo, alzandosi e sfilandosi via i pantaloni mentre con fretta cercava tra le cose che si era portato a Roma, un preservativo e posò la busta argentata sul comodino prima di tornare da Ginevra che impaziente lo aspettava.
Il corpo di Kenan agli occhi della castana pareva scolpito dagli dei, ogni tanto gli accarezzava la schiena, il petto, le braccia solo per capacitarsi che lui fosse vero, reale e non riusciva a non pensare a come fosse possibile che uno come lui, potesse stare con lei.
Era imbarazzata di cosa potesse pensare il calciatore del suo corpo. Forse Ginevra non era come le altre ragazze, alta, bella e magra o almeno, lei non si vedeva affatto così, ma Kenan riusciva a farla sentire bella, ma soprattutto amata. Le dava sicurezza. I tocchi del turco era decisi ma delicati, come se la ragazza fosse fatta di porcellana.
L'intimo dei due innamorati ormai era a terra insieme agli altri vestiti e Kenan, dopo aver chiesto nuovamente il consenso che gli venne concesso, entrò in lei.
I loro corpi si unirono insieme diventando un tutt'uno. La stanza si riempì di gemiti mentre le unghie di Ginevra si aggrapparono saldamente alla schiena di Kenan, che cercava di muoversi il più lento possibile così da non fare troppo male alla castana.
I loro occhi erano legati tra loro, non riuscivano a non guardarsi, come se parlassero senza usare la bocca.
In quel momento sembrava che al mondo ci fossero solo loro due e nessun'altro. Kenan accarezzava il viso di Ginevra, sorridendo mentre lei ormai ansimava dal piacere che stava riuscendo a provare.
"Sei bellissima" continuava a rassicurarla Kenan, mentre aumentava le spinte dentro di lei. Ginevra sorrise, gemendo e inarcando la schiena leggermente godendosi del tutto i movimenti del turco.
Ormai la castana aveva raggiunto il culmine del piacere, non sapeva per quanto altro tempo sarebbe potuta resistere. Si aggrappò alle braccia del turco che erano appoggiate saldamente ai fianchi di Ginevra così da potersi muovere meglio.
Ginevra mormorò il nome del suo ragazzo prima di venire, gemendo subito dopo. Kenan raggiunse il culmine qualche secondo dopo, gettendosi poi accanto alla ragazza che era ferma a guardare il soffitto mentre sorrideva.
I loro sguardi si incrociarono subito. Sorrisero insieme e Kenan la circondò in un abbraccio, stringendola a sè. "Vieni, fa freddo" parlò il turco, disfando il letto e coprendo i loro corpi nudi con il lenzuolo. "Stai bene?". Ginevra annuì, alzando gli occhi e sorridendo.
Kenan le diede un bacio, prima di addormentarsi con lei tra braccia.
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Il numero quindici - Kenan Yildiz
FanficSe dovessero chiedere a Ginevra di parlare del destino, molto probabilmente userebbe come esempio lei e Kenan. Parlerebbe di come il suo telefono, cadendo a terra quella sera allo Juventus Stadium, le avesse fatto incrociare gli occhi brillanti del...