Cinquantasei

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Kenan ancora accanto alla ragazza, sospirò.

Passò nuovamente la mano tra i capelli di Ginevra sorridendo. "Hai i capelli lunghissimi". La castana, si voltò stranita, come se quella frase la fece svegliare dallo stato di trance in cui era entrata qualche minuto prima.

"Sono più lunghi di quando ci siamo visti la prima volta" parlò ancora il turco, giocando con una ciocca dei capelli di Ginevra. "È passato un bel po' " alzò le spalle la ragazza.

"In realtà sono solo pochi mesi ma se ci penso mi sembra una vita" Kenan lasciò i capelli di Ginevra, stringendole poi la mano e sorridendo. "Io voglio davvero che tra noi le cose funzionino, perchè quando sono con te, sto bene. Quel bacio è stato troppo, solo a pensarci mi arrabbio" concluse il turco, lasciando la mano di Ginevra.

"Capisco. Io voglio solo che tutto questo passi" rispose la castana. "Vieni con me sul Lago di Como, stiamo insieme qualche giorno e poi torniamo a casa e vediamo come va" disse Kenan, alzandosi e lasciando un bacio tra i capelli della ragazza.

Quella sera stessa, Ginevra era con Rebecca. "Non capisco dove voglia arrivare" commentò la bionda dopo aver ascoltato il racconto dell'amica, che alzò le spalle facendo una smorfia.

"Credo abbia ragione". "Sembra che ti voglia usare per i suoi comodi e poi rispedirti a casa decidendo se gli vai ancora bene o meno" sputò fuori Rebecca, afferrando l'ultima fetta di pizza che era nel cartone e addentandola.

Ginevra ascoltò le parole di Rebecca, ferita. Non capiva affatto come avrebbe dovuto comportarsi in quella situazione.

Anche quella sera a letto, prima di prendere sonno, ripensò alle parole di Kenan e a quelle di Rebecca arrivando alla conclusione che forse avrebbe dovuto ascoltare molto di più il suo istinto invece di sentire sempre il pensiero di terze persone nella propria vita.

E così il mattino seguente, comunicò ai genitori che avrebbe seguito Kenan alla sfilata sul Lago di Como, convinta che le cose si sarebbero sistemate tra lei e il calciatore, che quando venne a sapere della scelta della ragazza le lasciò un bacio sulle labbra, contento.

Rebecca invece, era l'unica a cui non andava giù la scelta di Ginevra e per questo si ritrovarono a discutere la mattina stessa, prima della partenza, allontanandosi in malo modo.

"Stai bene?" domandò Kenan, afferrando il piccolo bagaglio che si sarebbe portata dietro Ginevra, che annuì alzando le spalle. "Le passerà". La castana gli aveva spiegato del litigio che aveva avuto la mattina stessa con la migliore amica.

"Non pensavo fossi io il motivo del litigio" disse Kenan, salendo in auto seguito dalla ragazza che subito si allacciò la cintura, mettendosi comoda. "Lascia perdere, per favore non pensiamoci" concluse la ragazza, deviando il discorso.

Kenan, annuì e mise in moto l'auto. Non parlarono tanto durante il viaggio, anche perché Ginevra era ancora molto confusa e nervosa. Nonostante avesse scelto lei di accompagnare Kenan, forse non era più tanto convinta della sua decisione.

Se davvero avrebbe dovuto dare ascolto a Rebecca? Forse Kenan davvero stava approfittando di lei in qualche modo. Molto probabilmente sarebbe stato più credibile il contrario, lei non aveva nient'altro da offrire a Kenan se non la sua presenza e le sue attenzioni.

Lanciò un'occhiata veloce al calciatore, intento a guidare. La castana sperava con tutta sè stessa che quella trasferta di pochi giorni li potesse far avvicinare come prima.

Quando arrivarono, Kenan parcheggiò l'auto di fronte all'hotel dove avrebbero alloggiato. Scesero entrambi e dopo aver completato le formalità, salirono in camera per riposare qualche ora.

"Tra poco rinizio ad allenarmi con la squadra" se ne uscì Kenan. "Senti ancora dolore al naso?" chiese Ginevra, riferendosi all'intervento. Non era stata molto vicina al ragazzo durante quel periodo siccome aveva discusso, però lui gli aveva spiegato che non sarebbe andato in ritiro con la squadra per colpa dell'intervento e che ci era rimasto molto male.

"No, sto bene. Spero solo di non deludere tutti, com'è successo all'Europeo" si zittì poi Kenan, sistemando le sue cose sopra al comodino di fianco al letto. Ginevra sospirò, ripensando al pianto in cui era scoppiato il calciatore al ritorno dalla competizione.

"Non dire così, andrà tutto bene. Fidati di me" lo rassicurò la castana. Si lasciò cadere sul letto. Nonostante il viaggio non fu molto lungo, era comunque parecchio stanca.

Kenan, dopo aver ascoltato le parole della ragazza, tirò un sospiro e si mise seduto ai piedi del letto, aggiustandosi i capelli all'indietro. "Tu credi?".

Ginevra ascoltò la domanda di Kenan. Si tirò su con la schiena, raggiungendolo fino in fondo al letto "si, certo che lo credo. Tu sei sempre stato bravo" sorrise lievemente la castana, allungando la mano sopra la spalla del ragazzo che strinse delicatamente.

Quel tocco le pareva imbarazzate, non aveva idea di come altro dimostrargli quanto ci tenesse senza invadere troppo i suoi spazi.

Kenan, che aveva notato quel gesto, le rivolse uno sguardo quasi stranito. Poi si avvicinò al viso di Ginevra e le lasciò un tenero bacio sulle labbra. Si allontanò lentamente da lei, guardandola dritta negli occhi prima di fiondarsi nuovamente su di lei.

-Autrice
E io avevo anche detto che avrei pubblicato tutti i capitoli e fjnito la storia settimana scorsa e invece guardatemi: a malapena son viva.
:,) scusatemi so che mi odiate, ho scritto questo capitolo a pezzi durante questi giorni e in più mi son portata avanti iniziando a scrivere i prossimi.
Settimana prossima sono in ferie mi consola questo vvb<3

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora