Cinquantanove

1.4K 72 3
                                    

"Ginevra stai calma! Stai mettendo più ansia tu che la situazione in generale" esclamò Rebecca, richiamando l'amica che camminava per la stanza mentre si mordicchiava le unghie.

Quel giorno ci sarebbe stato l'ultimo incontro tra Kenan e la Juventus per determinare le cifre del rinnovo del turco e quindi se effettivamente sarebbe rimasto a Torino o meno.

Ginevra non riusciva a non pensare ad altro, era preoccupata. Rebecca le aveva spiegato che diverse squadre si erano interessate a Kenan e che diverse non erano locate in Italia.

"Scusami, non riesco non pensarci" sbuffò Ginevra, sedendosi sul letto accanto a Rebecca. L'amica le portò una mano sulla spalla "Gine, stai tranquilla. Guarda che te l'ho già detto: la Juve ci tiene a Kenan, non lo faranno scappare. Anzi gli vogliono dare anche la numero dieci!" esclamò Rebecca, sorridendo all'amica.

"Che vuol dire?" lo sguardò stranito della castana incontrò quello di Rebecca che alzò gli occhi al cielo. "Che Kenan indosserebbe un altro numero di maglia, ovvero il dieci che è un numero con una storia molto importante alle spalle. Quindi tranquilla, non lo faranno andare via" concluse Rebecca.

Kenan le aveva accennato qualche volta che probabilmente avrebbe cambiato numero di maglia ma non le aveva mai spiegato che importanza aveva la maglia numero dieci.

Ginevra sospirò nuovamente, osservando l'amica alzarsi dal letto. La seguì per salutarla siccome sarebbe dovuta ritornare a casa. "Mi raccomando fammi sapere, non lasciarmi sulle spine. Ti voglio bene" disse, lasciando un bacio sulla guancia della castana che sorridendo la osservò uscire dalla stanza.

Si ritrovò sola e i suoi pensieri ritornano su Kenan. La castana aveva pregato il ragazzo di scriverle appena l'incontro sarebbe finito e di conseguenza continuava ad accendere il telefono sperando di leggere anche un solo breve messaggio da parte di Kenan che le assicurasse che sarebbe rimasto a Torino.

Era davvero preoccupata per il loro futuro, era consapevole del fatto che ne avessero passate parecchie come coppia ma il pensiero di una relazione a distanza, soprattutto con un lavoro come quello di Kenan, le dava un forte senso di instabilità e sapeva che non sarebbe durato molto.

C'era anche la possibilità che Kenan le chiedesse di seguirlo, di lasciare Torino con lui. Ma lei, probabilmente non si sarebbe sentita pronta ad affrontare un cambiamento di questa portata, soprattutto con la carriera che aveva sempre sognato per il suo futuro.

Si maledì, sentendosi un po' egoista per poi sospirare frustata, mentre si portava le mani in viso, strofinandosi rapidamente gli occhi nella speranza che tutto andasse bene.

E nel momento in cui lasciò cadere le braccia lungo il corpo, il telefono iniziò a suonare. Di scattò girò il viso verso il cellulare, afferrandolo e lesse il nome di turco. "Kenan, allora? Tutto bene?" domandò la castana, alzandosi dal letto e lasciando andare ad una camminata nervosa per la stanza.

Dall'altro capo del telefono, Kenan, che si era appena allontanato dalla famiglia per chiamare la fidanzata, sorrise. "Gine, è andato tutto bene. Rimango a Torino".

Ginevra, tirò un sospiro di sollievo "Menomale! Mi stavo preoccupando" disse la castana, lasciandosi andare ad un sorriso. "Dammi mezz'ora e cerco di venire da te".

E così, non appena Kenan riuscì a liberarsi, pensò a sfrecciare sotto casa della fidanzata che lo attendeva al di fuori di essa.

Ginevra spalancò la portiera, entrando nell'auto e incontrando il viso sorridente di Kenan. Ogni volta che vedeva quel sorriso e quella fossetta, ritornava al loro primo incontro, quando timidamente, quella notte entrò per la prima volta nell'auto del turco.

La ragazza si allungò per stringere Kenan in un abbraccio e gli lasciò un lungo bacio sulla guancia, prima di congratularsi con lui. Era convita che in quel momento si trovava davanti al ragazzo più felice del mondo.

"Bravo, sono fiera di te" parlò la castana, sistemandosi sul proprio sedile, ancora voltata verso Kenan che non riusciva a smettere di sorridere, era inevitabile in quella situazione. Era felice del rinnovo ma anche di avere al proprio fianco Ginevra, che con quelle parole gli aveva scaldato il cuore.

"Vieni qua" disse Kenan, afferrando dalla tasca il proprio cellulare. La castana lo osservò aprire la fotocamera e allungare il telefono davanti a loro due. Ginevra ridacchiò, arrossendo lievemente prima di stringersi sotto il braccio del turco che dopo qualche secondo scattò una foto.

Una giornata importante con la persona che amo, scrisse Kenan sopra alla foto, prima di pubblicarla sulle storie di Instagram.

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora