Trentaquattro

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Dopo aver salutato il turco, Ginevra rimase sola nella camera d'albergo.

Tirò fuori il cellulare e digitò il numero di Rebecca che solo dopo due squilli rispose. "Bellissima, come va?" disse esaltata la bionda, facendo sorridere Ginevra.

"Tutto bene, tu sei già a casa mia?" domandò la castana, sedendosi sul letto. Rebecca e la sua famiglia avrebbero passato la serata a casa di Ginevra e si sarebbero sintonizzati alle nove per guardare la partita insieme.

"Si, sono qua" rispose. "Kenan mi ha detto di andare a conoscere le fidanzate degli altri" sputò fuori la castana facendo ridere Rebecca "vai! Anche se, sappi che mi sento davvero tradita".

Ginevra rise, alzando gli occhi al cielo "lo sai che sei l'unica donna della mia vita". La bionda rise a sua volta e fece una pausa di qualche secondo "vai Gine, divertiti manda tanto coraggio a Kenan che dobbiamo vincere stasera".

"Va bene Rebe, allora vado". Le due si salutarono e dopo aver chiuso la chiamata Ginevra si alzò per guardarsi allo specchio che riempiva il muro di fronte al letto. Si diede una sistemata ai capelli, lasciandoli cadere sulle spalle.

Afferrò il giubotto di pelle e prendendo coraggio uscì dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle e lasciando la stanza. Raggiunse l'ascensore e nell'attesa le si avvicinarono due ragazze.

Le aveva già incontrate allo stadio quella sera in cui ci era stata con Rebecca ma non si ricordava affatto il loro nome.

"Tu sei Ginevra, giusto?" fu la ragazza a destra a parlare e la prima a presentarsi porgendole la mano. "Io sono Lucia". Ginevra annuì e la strinse sorridendo e volgendo poi l'attenzione alla ragazza di fianco che non tardò a presentarsi "io sono Giulia".

L'ascensore si aprì e le tre ci entrarono osservando le porte chiudersi davanti a loro.

"Federico mi ha detto di te e di Yildiz, infatti ti ho vista due settimane fa allo stadio" parlò ancora Lucia e Ginevra arrossì. Kenan aveva parlato di lei ai suoi compagni di squadra, la notizia la rendeva la persona più felice al mondo.

"Si, anche io vi ho viste" rispose la castana. "Potevi venire a salutarci!" Giulia si aggiunse alla conversazione, ridendo e Ginevra si lasciò andare ad una risata imbarazzata.

"Non sapevo che dirvi! Non sono capace a fare amicizia io" si giustificò Ginevra lasciando l'ascensore seguita dalle due amiche. "Stai tranquilla, l'importante è che ora tu ci sia. Vuoi venire a cena con noi? Poi raggiungiamo i ragazzi insieme" concluse Giulia, fermandosi fuori, davanti all'entrata dell'hotel.

Ginevra sorrise e annuì più volte e così un'ora dopo si ritrovarono sedute attorno ad un tavolo di una pizzeria romana. Le due ragazze tormentarono di domande Ginevra a cui rispose senza farsi troppi problemi, lasciando la cena trascorrere tranquilla.

"Dai raggiungiamo lo stadio o faremo tardi" propose Giulia, alzandosi seguita dalle due ragazze.

-Autrice
Capitolo di passaggio, giusto per far conoscere le ragazze.
I prossimi sono già pronti ma devo rileggerli un attimo e aggiustare qualcosa perché fanno pena, spero di farcela entro domenica.
Sono distrutta, tra poco entro a lavoro. Non vedo l'ora di agosto.

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora