Ventiquattro

2.2K 59 0
                                    

Dopo la cena, Kenan aveva insistito per portare la ragazza in un posto.

"Eccoci, scendi. Ti faccio vedere che bella vista che c'è qua" disse il turco, spegnendo l'auto e scendendo da essa, seguito da Ginevra che sorrise.

"Chi ci hai portato qua?" domandò la castana ricevendo un'occhiata dal calciatore "nessuna, dai vieni" le fece cenno di avvicinarsi alla staccionata e la castana lo raggiunse notando che effettivamente aveva ragione: si vedeva tutta Torino.

"Mi piace tanto questa città" mormorò Kenan, poggiando la schiena sulla staccionata e rivolgendo lo sguardo verso Ginevra che invece guardava ancora in avanti, perdendosi nella bellezza di quella Torino illuminata "anche a me".

"Quindi domani vieni a vedermi?" domandò lui. Ginevra si voltò, sistemandosi nella stessa posizione del ragazzo che affiancava poi annuì, incrociando le braccia sotto al seno "si, certo che vengo".

Kenan sorrise "allora dopo ti do un paio di cose che devi portare domani" concluse, facendo annuire nuovamente Ginevra. "Ti sei divertita stasera? Stai bene con me?" chiese il calciatore abbassando lo sguardo e iniziando a muovere dei sassolini con le scarpe.

Ginevra ridacchiò "si, sono stata bene. Mi piace stare con te". "Sicura?". La castana osservò le scarpe del ragazzo intento a giocare con i sassolini. "A volte ho un po' paura" Kenan alzò lo sguardo verso di lei, stranito.

"Non di te! Di quello che hai intorno. Forse anche di quelle che hai intorno" alzò le spalle Ginevra, provocando una risata al calciatore. "Sei gelosa?".

"Non sono gelosa! Ho solo paura. Ho visto le ragazze con cui si frequentano i tuoi compagni di squadra, sono tutte delle modelle! Poi ci sono io che ancora studio e a malapena mi metto un vestito decente".

Kenan sorrise genuinamente. Allungò un braccio intorno alle spalle della castana stringendola a sè "a me piace la tua semplicità". Ginevra arrossì perdendosi nel profumo del ragazzo.

Quella sera era tremendamente bello e lei l'aveva notato subito appena entrata nell'auto. I suoi capelli erano ben pettinati e quella camicia nera gli metteva in risalto il suo bel viso e quel sorriso di cui tanto si stava innamorando.

"Quindi sei gelosa. Non dirmi che ti metti a leggere i commenti sotto alle mie foto..." Ginevra non gli diede il tempo di finire che sbuffò staccandosi dall'abbraccio del ragazzo. "Non sono gelosa! E poi parli tu che hai quasi picchiato un mio amico" concluse, mettendosi davanti a lui che divertito si godette la scenata della ragazza, prima di entrare in auto e guidare fino a casa della castana.

"Tieni" Kenan porse alla ragazza un pass per lo stadio e una maglia che nel retro figurava il numero quindici e il cognome del turco. "Me la devo mettere?". "Certo che te la devi mettere! Scherzi?". Kenan aveva parcheggiato sotto casa di Ginevra e prima che lei potesse andare ne stava approfittato per spiegarle qualcosa per la partita del giorno successivo.

"Alle diciotto inizia la partita, quindi vieni anche un'ora prima, d'accordo? Verrò a trovarti". Ginevra ascoltò per filo e per segno quello che gli aveva detto Kenan. "Devo venirci sola?" domandò la ragazza "è solo che non ci capisco niente e se magari mi portassi la mia amica Rebecca mi spiegherebbe qualcosa ecco" alzò le spalle Ginevra, facendo ridere il ragazzo.

"Allora trova il modo di dare questo alla tua amica domani - disse indicando il pass - e io vengo a prenderti domani pomeriggio e ti ci accompagno io allo stadio? Va bene?".

Ginevra sospirò. Sapeva quanto Kenan ci tenesse della sua presenza allo stadio l'indomani. Le aveva spiegato che sarebbe partito titolare e che quindi gli avrebbe fatto piacere che lei ci fosse. Ma la paura di mostrarsi al pubblico con lui, le metteva sempre un po' di ansia.

"Va bene. Scrivimi quando parti così mi faccio trovare pronta". Kenan annuì e sorrise. "Ora vado è tardissimo e devo studiare domani mattina e tu hai la partita".

"Va bene, 'notte" disse Kenan. " 'Notte" rispose Ginevra, voltandosi e facendo per uscire, ma venne fermata dal biondino "Dove vai?".

Ginevra gli rivolse lo sguardo stranita "a casa?". "E non mi saluti per bene?" alzò le spalle Kenan, indicando le proprie labbra.

La scena risultò familiare alla ragazza, che sorrise come una bambina. Si allungò verso di lui e lasciò un bacio a stampo sulle morbide labbra del ragazzo che però la tirò nuovamente a sè, lasciandogliene un altro. "Stasera non ti ho detto neanche una volta che sei bellissima".

Ginevra arrossì, allontanandosi dal viso di Kenan e abbassando lo sguardo e mormorando un "smettila".

"Domani allo stadio sarai la tifosa più bella. Soprattutto con la mia maglia addosso" continuò il turco, divertito dalla ragazza che era in imbarazzo "e io guarderò solo te".

"Basta, ora vado" la castana si allungò nuovamente per lasciare un altro bacio al calciatore, che ancora divertito sorrideva "a domani" la salutò mentre chiudeva la portiera.

Rimase ferma a guardarlo allontanarsi con l'auto pensando all'effetto che le faceva quel ragazzino.

-Autrice
Stasera europei... Speriamo bene.
Che ne pensate di Douglas Luiz alla Juve?

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora