Ventidue

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Si staccarono uno dalle labbra dell'altro.

La ragazza posò i piedi a terra rimanendo con gli occhi puntati su quelli di Kenan, che sorrise. Le sue mani erano ancora posate sul viso di Ginevra, con i pollici le accarezzò le guance.

"Scusami" replicò lui. Ginevra, che nel frattempo continuava a sorridere maledicendosi mentalmente perchè non era in grado di fare la dura in quella situazione, non disse nulla, abbassò lo sguardo verso il petto del calciatore, posando le punte dei piedi a terra: Kenan era davvero molto più alto di lei.

"Sei ancora arrabbiata?" chiese Kenan, ancora preoccupato. Non aveva mai fatto una mossa del genere, ma solo il pensiero di rovinare tutto con Ginevra lo mandava fuori di testa. L'ultima cosa che voleva fare era perderla e con quel bacio sperava di dimostrarle quanto lei significasse per lui.

A Kenan la castana piaceva davvero e non solo fisicamente ma caratterialmente la trovava speciale.

"No" mormorò Ginevra, allontanandosi di qualche centimetro. Il profumo del biondino stava profumando la stanza della ragazza che quel pomeriggio era un vero disastro che però Kenan sembrò apprezzare siccome qualche minuto dopo, iniziò a guardarsi intorno, camminando tra i mobili che riempivano la cameretta.

Ginevra si mise seduta sul letto, senza staccare gli occhi da Kenan e lasciandogli la libertà di curiosare. "E queste?" si riferì il calciatore a delle medaglie appese all'angolo di un mobile. "Sono arrivata prima ai giochi di matematica alle medie".

"Che secchiona". Ginevra alzò gli occhi al cielo tirando un sospiro "tu hai i tuoi trofei, io i miei".

Kenan osservò le foto appese "questa è la tua amica?" domandò, indicando la ragazza bionda che era presente in quasi tutte le fotografie che occupavano il muro bianco sopra alla scrivania. "Si, è lei Rebecca".

Kenan annuì, lasciandosi le foto alle spalle e rivolgendosi verso la castana. La raggiunse sul letto, sedendosi accanto a lei "tra qualche giorno ho un paio di partite, sarò impegnato parecchio".

Ginevra annuì "non me ne perderò una!" esclamò sorridendo e rivolgendo lo sguardo verso di lui. Le piaceva far sentire al calciatore tutto il suo appoggio nonostante non sapesse niente sul calcio.

"Saprai riconoscermi in campo?" domandò Kenan divertito, beccandosi come risposta una brutta occhiata da parte della castana "so che numero sei".

"E che numero sono?". "Il quindici" Kenan sorrise perdendosi per qualche secondo nello sguardo di Ginevra. Si ricordava il suo numero di maglia ed era sicuro che in campo, avrebbe guardato solo lui.

"La prossima volta vieni a vedermi dal vivo e ti regalo la mia maglia" disse fiero il calciatore. "Poi sembrerò una di quelle che non ne capisce nulla di calcio ma si mette la maglia solo perchè trova bello il giocatore" sbuffò Ginevra.

"Non è così?" alzò le spalle il biondino ridacchiando, facendo andare a fuoco il viso della ragazza "se mi metto a studiare come funziona il calcio, ne saprei più di te" gli puntò il dito contro, alzandosi dal letto per nascondere le guance ancora arrossate.

"E per la cronaca, non sei l'unico calciatore bello che conosco". Kenan sorrise, divertito dalla situazione e dalla goffaggine della ragazza che le piaceva sempre di più. "Chi altro ci sarebbe di più bello?" domandò lui. Non staccava gli occhi da Ginevra che era in piedi davanti a sè.

"Quel calciatore inglese... Jude Bellingham" sorrise la castana facendo scuotere la testa a Kenan "sono più bello io".

"Chi lo dice?" lo sfidò Ginevra. "Lo dico io" alzò le spalle, alzandosi dal letto e infilandosi il giubbotto "ora vado, ho allenamento tra un'ora".

"Va bene, ti accompagno alla porta" gli passò avanti la castana, percorrendo il corridoio del suo appartamento seguita dal calciatore. Raggiunta la porta, lui la varcò scambiandosi un tenero sorriso con Ginevra e un bacio sulla guancia.

Quando chiuse la porta alle sue spalle, Michele che aspettava incuriosito di ricevere spiegazioni, sbucò fuori dalla sua stanza ma prima che potesse dire qualcosa, venne fermato dalla sorella che gli puntò un dito contro "se dici qualcosa alla mamma o a papà ti uccido".

-Autrice
ecco un capitolo di passaggio. Nel prossimo Kenan inizierà ad aprirsi un po' di più.. va be vedrete.
Come state? Spero la storia vi piaccia!
Sto scrivendo un'altra storia nel frattempo per questo sto lasciando in secondo piano questa qua, Ma in realtà è che sono stanchissima e a volte non ho voglia nè di scrivere questa nè di scrivere l'altra.
Ma oggi sono comunque molto felice perchè finalmente a settembre riprenderò a giocare a calcio e quindi mi è venuta voglia di aggiornare.
Un bacio

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora