Tre

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Qualche giorno dopo la partita, Ginevra era in camera sua. Era venerdì sera e stava studiando storia, giusto per avere il weekend libero.

La partita che era andata a vedere con Rebecca alla fine si era tramutata in una sconfitta per la Juve. Ma poco importava a Ginevra siccome il suo unico pensiero quella sera era stato il ragazzino che aveva incontrato.

Afferrò il telefono per riguardare la foto. Aveva scoperto si chiamasse Kenan Yildiz. Turco e classe 2005. Avevano la stessa età.

Quella sera stessa aveva iniziato a seguire il ragazzino su instagram, guardando ogni singolo post, soffermandosi anche su quelli dove aveva i capelli lunghi, pensando fosse molto più carino.

Non poteva negarlo. Era davvero un bel ragazzo. E sembrava una ragazzina in piena fase ormonale ogni volta che riguardava il suo profilo o la loro foto insieme o anche solo si ritrovava a ripensare al suo profumo o ai loro occhi che per qualche secondo si erano incrociati.

Sospirò chiudendo il libro di storia e lasciandosi scivolare sulla sedia. A cena aveva sentito Michele dire al padre che il 25 febbraio la Juve avrebbe giocato ancora a Torino e che quella volta avrebbe preso un bel voto per poterci andare.

"Vengo io con te" si era intromessa Ginevra beccandosi le occhiate di tutta la famiglia, ben consapevole dello scarso interesse della figlia nei conforti del calcio.

Quella sera andò a dormire ripensando a quel ragazzino che molto probabilmente non si ricordava nemmeno della sua esistenza.

Il mattino seguente si risveglio con Michele che aveva acceso il computer di camera sua per prendere i biglietti per la partita.

"Michi sono appena le otto e mezza!" esclamò la sorella maggiore stiracchiandosi e lasciando il letto, per raggiungere il fratello. "Si ma prima li prendiamo meglio è! Così almeno non cambi idea" disse il ragazzino, beccandosi un'occhiataccia.

"Dammi" la castana le strappò il computer dalle mani andando sul sito della Juventus per prendere i biglietti, che qualche minuto dopo erano loro.

"Potevamo anche prenderli i vip" si alzò dalla sedia Michele, sbuffando. "Non ti va mai bene niente a te" si ritrovò a ribattere la sorella.

Ma ora che ci ripensava potevano anche farlo, almeno avrebbe rivisto il biondino.

Ma oramai era troppo tardi.

Scrisse un messaggio a Rebecca dicendole della novità e come risposta si beccò un insulto da parte sua per non averla invitata.

Quella sera si sarebbero viste per uscire insieme. Sarebbero andate in un locale e poi a ballare.

Infatti quel pomeriggio Ginevra si trovava a casa di Rebecca per prepararsi all'uscita.

"Ora com'è che hai tutta questa passione per il calcio?" chiese mentre piastrava i capelli dell'amica.

Ginevra non le avrebbe mai detto che in realtà si era presa una cotta per un giocatore della Juve. "Ma va, quale passione, lo faccio per far felice Michi".

"Che brava sorellona!" esclamò lasciandole un bacio sulla guancia la bionda, che posò la piastra. Ginevra si alzò dalla sedia e lasciò spazio all'amica. Iniziò a piastrare i suoi lunghi capelli biondi.

"Si, brava solo perchè compro i biglietti per andare a vedere degli uomini che corrono dietro ad un pallone". Rebecca le lanciò un'occhiata attraverso lo specchio che Ginevra incassò ridendo.

Le due ragazze continuarano a bisticciare e a chiacchierare del più e del meno e nel frattempo si fece sera.

"Facciamoci una foto".

Entrambe si misero davanti allo specchio che Rebecca aveva in camera e si scattarono una foto che subito la bionda postò sulle storie di Instagram.

Ginevra indossava in vestito nero che arrivava a metà coscia che lasciava la schiena scoperta, mentre Rebecca aveva un vestito glitterato argento con uno spacco in mezzo al seno.

"Noi andiamo!" gridò Rebecca ai suoi genitori, prima di uscire di casa. Sarebbe stata la mamma dell'amica ad andare a prenderle dopo la discoteca.

Per l'andata potevano usare benissimo la metro. Erano circa le undici e mezza. Avrebbero voluto andare a bere qualcosa prima di andare a ballare ma siccome avevano perso tempo a chiacchierare a casa, si era fatto troppo tardi e avevano deciso che avrebbero bevuto nel locale.

"Obiettivo di stasera: trovarti qualcuno". Ginevra guardò storto la bionda che se n'era uscita con quella frase.

"Io sto benissimo così e poi tra non molto abbiamo l'esame, non voglio distrazioni inutili" ribadii la castana, facendo alzare gli occhi al cielo alla sua amica "sei noiosa".

Ginevra ci pensò su "però, d'accordo, ci sto. Troviamomi qualcuno" rise alla faccia stranita che Rebecca le stava offrendo in quel momento. "È brava la mia migliore amica, finalmente ti stai svegliando".

Ma alla fine della serata non si concluse nulla, anzi tornarono a casa prima siccome Rebecca aveva scatenato una mezza rissa con una ragazza mentre stavano ballando.

"Lasciami pure qua, torno a piedi perchè più avanti hanno chiuso la strada" parlò Ginevra. "Sicura? Stai attenta mi raccomando".

Ginevra rassicurò la madre della sua migliore amica e dopo averle salutate entrambe scese dall'auto.

Erano le due e mezza di mattina e faceva freddissimo. Si continuava a maledire mentalmente per non aver preso un giubotto più pesante. Ma almeno non aveva i tacchi quella sera e il tragitto verso casa, anche se solo di pochi metri, sarebbe pesato di meno.

Il numero quindici - Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora