Folle piano

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"Ma che hai combinato?" mi chiede la mia migliore amica e non posso che sbuffare infastidita. Sono minuti che mi pone soltanto questa domanda in maniera diversa. "Non puoi capire" le dico passando una mano tra i capelli con fare nervoso. Odio quando fa così. So che lei pensa di sapere cosa sia meglio per me. Ma non sa come mi sono sentita. Non sa com'è stato cantare ogni canzone con lei in testa e poi scendere dal palco e non trovarla pronta ad abbracciarmi. Come è stato svegliarsi ogni mattina sognandola e aspettandomi di averla al mio fianco, troppo presa dai miei sogni che sembrano cosi reali. Come è stato sentire Giovanna dirmi che stesse male e sentire il mio dolore aumentare ancora di più. Come abbia sofferto. "Spiegami allora Sarah. Perché io non ti ho mai visto così felice come con lei e so che siete ancora perdutamente innamorate una dell'altra" mi dice e a queste parole non riesco a trattenermi. Mi alzo dalla sedia su cui ero e mi scaravento arrabbiata verso di lei. Le parole che mi ha detto hanno fatto scattare qualcosa dentro di me, come se avesse accesso un interruttore che ha fatto esplodere tutte le emozioni che stavo trattenendo dentro di me. "Pensi che io non lo sappia Chiara? Pensi che io non sappia di essere fottutamente innamorata di quella ragazza? Che non sappia che nessuno mi ha mai fatto sentire come lei? Pensi che non legga nel suo sguardo gli stessi sentimenti che c'erano tre mesi fa? Cazzo mi sembra di vederla ancora più innamorata. Mi sembra di amarla ancora di più Chiara. Io so tutto questo. Sei tu che non sai come ho sofferto. E credimi sono così felice che tu non lo sappia. Ma non puoi provare a farmi la predica quando non sai nulla di come ci si sente. Lei ha troppo potere su di me Chia. Può rendermi la persona più felice del mondo ed uccidermi con una sola parola. Se dovessimo stare insieme e farci male di nuovo, io non lo reggerei. Non riuscirei mai più ad averla al mio fianco. Il dolore sarebbe troppo, io già lo so. Mi distruggerebbe completamente. E sai cosa mi preoccupa in tutto questo?" le chiedo ridendo amaramente. "La cosa che più mi fa paura non è perdere me stessa, di sentirmi vuota, di permettere che la mia anima sia completamente annientata. Non mi fa paura questo" dico scuotendo la testa. "Quello che mi terrorizza è l'ipotesi che dopo un'altra nostra rottura, io non potrò più averla nella mia vita. Ti rendi conto? Non mi spaventa non essere più me stessa ma l'ombra di ciò che ero, ma mi spaventa non avere più lei. Pensare anche solo ad una vita senza di lei, Chia non hai idea di quanto mi faccia male" dico mentre delle lacrime iniziano a rifarmi il volto. La mia migliore amica subito corre ad abbracciarmi, provando a confortarmi ma fallendo miseramente. La realtà è che voglio soltanto le sue braccia attorno al mio corpo. Voglio che mi stringa a se forte facendomi sentire piccola. Voglio che mi faccia sentire protetta come solo lei sa fare. Voglio che mi lasci quei dolci baci sulla testa facendomi ridere. Voglio che mi accarezzi i capelli come solo lei sa fare, mentre mi sussurra parole dolci all'orecchio. Voglio la sua voce melodiosa rassicurarmi, perché solo lei può calmarmi davvero. "Scusami Sa. Pensavo ti stessi nascondendo di nuovo, chiedendoti in te stessa. Non ho riflettuto su tutto questo" mi dice stringendomi a se e sorrido leggermente alle sue parole. Io so che mi vuole davvero tanto bene, siamo come sorelle. Non voleva farmi scoppiare, lo so. Ma a volte la rabbia ed il dolore offuscano troppo la mia mente. "Dirle di essere amiche è stato difficile Chia" le dico mentre resto tra le sue braccia. "Mi ha fisicamente causato dolore far uscire quelle parole dalla mia bocca. Tutta me stessa mi urlava di non farlo, di non rovinare la cosa più bella che mi sia mai successa. Però poi c'era una voce nella mia testa che mi ricordava che l'unico modo che avrei avuto per assicurare la sua presenza nella mia vita era attraverso l'amicizia. Troppe volte ci siamo ferite da fidanzate. Ci siamo lasciate. Ci siamo riavvicinare. Non possiamo continuare così. Non possiamo ferirci in nome dell'amore, non è giusto. Non è giusto nemmeno dei confronti di tutto ciò che sentiamo, di tutto ciò che siamo l'una per l'altra. Lei è diventata così importante in così poco Chia" dico allontanandomi per guardarla negli occhi. "Mi ha sempre fatto paura tutto questo con lei. Però l'amore che provo mi ha dato coraggio su tutto. Sulla distanza che ci separa. Sui nostri milioni di impegni che non ci avrebbero sicuramente permesso di passare molto tempo insieme. Sulla paranoia che potesse trovare qualcuno migliore di me, che potesse darle di più. Tutte queste voci si sono annullate fra le sue braccia Chia. Quando sto con lei non ho paura. Senza paura sono incosciente. La voglio sempre nella mia vita. Preferisco averla da amica che non averla affatto" dico alzando le spalle e guardano la mia migliore amica. Solo ora mi rendo conto che stia piangendo. Si getta tra le mie braccia e inizia a singhiozzare. Rido di questa scena pietosa mentre nuove lacrime mi rigano il volto. "Ti sarò sempre accanto. Ila è magnifica e sono sicura che troverete un modo per restare nella vita dell'altra, a prescindere da tutto perché siete entrambe troppo importanti per l'altra. Solo che non so onestamente quanto potrete restare davvero amiche Sa" mi dice allontanandomi da lei per far scontare i nostri sguardi. "Siete innamorate perse, si legge chiaramente nel modo in cui vi guardate, e letteralmente non siete mai state semplici amiche" mi dice ridendo. "Siamo state amiche per un bel po'" le dico sulla difensiva. Sono stata mesi a reprimere inconsciamente i miei sentimenti. "Dai Sa" dice spingendomi. "È stata l'amicizia meno amicizia della storia Sa, per piacere" dice iniziando a ridere. "Dopo una settimana le avevi detto cose che alcune nostre amiche neanche sanno ancora per bene. Tu a stento hai passato la notte nello stesso letto di Matteo e Marco, ora mi vuoi dire che per amicizia hai dormito abbracciata con Ila? Dai" scie facendomi ridere. Effettivamente non siamo mai state solo amiche. "Impareremo ad essere amiche" le dico convinta anche se la realizzazione che forse il mio sia stato un piano fallimentare, si fanno sempre più reali. "E tu mi aiuterai. Dovrai correggere i miei comportamenti ed evitare che la baci" le dico sorridendole dolcemente per convincerla in questo paino che, ammetto, sia abbastanza folle. "No Sa, ti prego" mi dice provando ad allontanarsi da me ma la blocco per le braccia. "Chia dobbiamo essere amiche e tu mi devi ricordare quali cose sono da amiche e quali non sono perché spesso le confondo con lei davanti" dico forse con troppa onestà, facendola ridere sempre di più. "Già so che me ne pentirò" dice e onestamente io penso lo stesso. Però per ringraziarla di aver accettato il mio folle piano, l'abbraccio di nuovo. Lorenzo ci richiama per la millesima volta e decidiamo di scendere al piano di sotto. Eravamo in camera mia e mio fratello ci sta aspettando per andare nuovamente a mare. Verrà anche Ila ma ci raggiungerà dopo con la sua macchina visto che noi andremo a prendere anche Matteo e Luca. So che il rapporto con il mio ex non va molto a genio a tutte le persone che ci tengono a me. Ma non capiscono che io sono legata a lui. Nonostante tutto, la nostra relazione è durata molto ed è stato importante per me. Certo si è rivelato uno stronzo manipolatore, ma io ricordo i gesti d'ore e le dolci parole. Lui sa tanto di me purtroppo. Sa cosa dirmi e come prendermi. Però stargli accanto e non soccombergli mi fa sentire bene, mo ridà in mano quello potere che lui aveva avuto pee troppo tempo. So che continua a provarci con me, in maniera non sempre gradevole, ma è la mia mancanza di effetto a tutto ciò che mi piace. Il fatto che gli sia immune mo ricorda che sono forte, che lui ormai non mi ha più mentalmente. Emotivamente sono troppo empatica e legata al mio passato, quindi ci tengo ancora, seppur molto poco. Così quando ci ritroviamo a mare, non vedo nulla di male nel ridere e scherzare con lui. Mi sento spensierata anche se una parte di me muore dalla voglia di vederla. C'è ansia mista ad eccitazione. Non vedo l'ora che ci raggiunga e allo stesso tempo ho una paura tremenda di ciò che potrei fare avendola davanti a me. Ieri dopo esserci accordate di restare amiche, ci siamo baciate un'ultima volta. Si sempre un'ultima volta, che però questa volta sapeva davvero di addio. Le nostre labbra si sono unite come mai prima d'ora. È stato tutto lento ed intenso, come se volessimo stampare le labbra dell'altra sulle nostre e ci abbiamo provato mordendoci. Finito il bacio e dopo qualche carezza siamo tornate dagli altri e simo state pera maggior parte del tempo lontane, a stento ci siamo guardate. Forse perché avevamo paura che l'altra potesse leggere nei nostri occhi il pentimento per la decisione presa. Inizio così a immaginare scenari diversi su noi due. In alcuni siamo amiche, in altri si evitiamo ed di altri non ho molta voglia di parlare, potrei perdere la testa anche solo pensandoci. Il volume di tutti i pensieri si azzera però appena la vedo scendere in spiaggia. Vestito bianco semitrasparente da cui si vede il suo costume blu, uno dei miei preferiti. I suoi immancabili occhiali da sole e i capelli sciolti al vento. È bellissima. Sorrido istintivamente mentre la osservo posare la sua roba sulla sdraio accanto alla mia e a ciò il mio cuore perde forse qualche battito di troppo per essere la reazione verso una mia amica. La guardo e all'improvviso vengo colpita dietro la testa. Mi giro e noto la mia migliore amica che mi guarda sfoggiando il suo sorrisetto fa stronza. "Perché mi hai lanciato il pallone in testa?" le chiedo toccando con la mano quel punto ancora dolorante. "Non è per niente un atteggiamo da amica, sbavarle così tanto addosso" mi dice prendendomi in giro. I miei occhi diventano due minuscole fessure mentre la guardo con occhi di fuoco. Questa stronza. Anche se in realtà ha fatto bene. Io le ho chiesto di correggere i miei comportamenti, avrei forse dovuto specificare di non utilizzare la violenza, ma ormai è troppo tardi. Prendo la palla e gliela lancio addosso, ma lei, capendo in anticipo le mie intenzioni, si sposta e il mio lancio non la sfiora minimamente. Roteò gli occhi, fingendomi infastidita, ma un sorriso spontaneo nasce sul mio volto. Le voglio davvero troppo bene. "Siamo pronti a giocare?" chiede la ragazza di cui sono ancora follemente innamorata, prima di tuffarsi in acqua e raggiungerci nuotando in profondità. Quando riemerge si dirige verso Chiara e Lorenzo per salutarli abbracciandoli. Dio quanto è bella mentre sorride, con quei capelli bagnati che mi fanno impazzire. Fa un cenno col capo ed un sorriso agli altri due ragazzi e poi mi guarda avvicinandosi. Giuro che il suo sorriso è aumentato. Almeno il mio cervello questo vuole farmi credere. "Buongiorno" mi dice prima di far scivolare le sue mani attorno ai miei fianchi per avvicinarmi a se e lasciare un bacio sulla mia fronte. Quanto mi erano mancati questi suoi gesti dolci. Sa sempre cosa fare con me. Non avrei sopportato un saluto freddo e distaccato, come quello per Luca e Matteo. Ma non sarei riuscita nemmeno ad abbracciarla come sempre stringendola a me e riceve un suo bacio sulla guancia, perché non mi sarei più staccata e probabilmente averla a quel livello d'altezza mi avrebbe tentato troppo e avrei potuto baciarla. Ha trovato la giusta combinazione per farmi sentire il suo amore senza che mi travolgesse e confondessee idee. E questa cosa non fa altro che farmi innamorare sempre di più di lei. Iniziamo a giocare e passiamo un paio di ore così, divertendo in acqua. All'inizio eravamo molto impacciate, l'imbarazzo era così intenso tra noi che si poteva tagliare con un coltello. Fortunamente poi ci siamo ricordate che siamo solo noi due. Siamo Ila e Sarah. Ci siamo sempre sentite a nostro agio l'una con l'altra, perché dovremmo iniziare ora a non farlo? Siamo entrate così nella nostra bolla. Abbiamo riso e scherzato come due bambine. Adoro come lei riesca sempre a far uscire questa parte di me che tendo sempre a nascondere. La chiama a se e la ama, come tutte le parti di me. Gioca con la me bambina e le dà quella spensieratezza che spesso mi manca, a cui non sapevo dare voce e spazio prima di lei. Non potrei amarla più di così, è semplicemente perfetta per me. E la realizzazione di tutto ciò mi ferisce e mi fa capire quanto la mia scelta sia stata giusta, allo stesso tempo. So che nessuno potrà mai amarmi come fa lei e mi fa male pensare che ho scelto di non vivere questa relazione. Allo stesso tempo però, proprio perché penso che nessuno potrebbe mai farmi sentire così, sono sicura di aver fatto bene a mantenere il nostro rapporto amichevole. Ovviamente stare sulla spiaggia affianco a lei non ha aiutato molto a placare la mia attrazione fisica nei suoi confronti. Siamo stronze ed amiamo stuzzicarci alla follia. Ci siamo spalmate la crema solare a vicenda, ricordandoci dolorosamente di come sia fare passare le nostre mani sul corpo dell'altra. Penso di averla letteralmente mangiata con gli occhi mentre sistemava il suo telo sopra la sdraio. Sono sicura di averlo fatto perché Chiara mi ha dato uno schiaffo sul braccio per risvegliarmi dalla trance in cui la sola visione del suo corpo mentre faceva un'azione così semplice mi aveva gettata. L'ho guardata leggere e dormire al sole, in quei momenti di quiete starle lontano è stato difficilissimo. Eravamo così vicine e avrei dovuto semplicemente allungare la mia mano per avere con contatto con le, seppur minimo. L'ho guardata pensando quanto volessi passare il mio dito sui suoi lineamenti. Quanto volessi alzarmi e stendermi su di lei per farmi coccolare come so lei può. Quanto volessi baciarla. Quanto volessi passare le mie mani lungo ogni sua curva e sentire l'effetto che ho ancora su di lei. Quanto volessi il suo tocco ovunque. Quanto volessi le sue dita sfiorarmi come solo lei sa fare. Penso di avere un livido sulla spalla e un bernoccolo sulla testa per tutte le volte che la mia migliore amica mi ha colpito. In realta penso che anche Ila sia nelle stesse condizioni, visto che ha chiesto a Chiara il mio stesso favore. Ho chiesto ad Ila di restare per un po'. Di passare qualche settimana in vacanza con noi, a casa nostra. Ho invitato persino Gio, pur di convincerla ad accettare la mia offerta. Non posso reggere il pensiero di averla di nuovo lontana da me. Siamo state tre mesi senza vederci e pochi giorni non compensano il desiderio che ho di passare del tempo fisicamente con lei. Non sarà mai abbastanza, io lo so. Potrebbe passare anche mesi con me e comunque non sarei mai pronta a vederla partire via da me costringendoci a vivere un altro periodo lontane. Ma purtroppo dobbiamo. Però posso impegnarmi il più possibile per aumentare il tempo passato assieme. Lei, probabilmente spinta dal mio stesso desiderio, ha subito accettato e chiamato la sua migliore amica per organizzare il tutto. Sarà un inferno averla affianco non come voglio. Ma sicuramente sarà meglio di non averla affatto. Speriamo solo che non succedano altri casini. Questo è quello che desideravo qualche settimana fa, ora so che purtroppo la pace e la tranquillità non sono nelle nostre carte. Forse ho parlato troppo presto all'epoca. Forse mi sono un po' tirata tutto ciò che sarebbe successo. Forse il desiderio di calma non ha fatto altro che spingermi a reagire come ho fatto causando solo altro caos. Forse certi desideri sono fatti per restare nella parte inconscia del nostro cervello perché se elaborati ed espressi perdono la possibilità di essere realizzati. Non lo so. Non so nulla. So solo che sto di nuovo male. Dopo tutto quello che ho fatto per evitare che ci ferissimo, siamo riuscite lo stesso a farlo. Impareremo mai ad amarci soltanto?

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