Quel giovedì prometteva di essere una giornata piuttosto pesante per Giulia. Aveva lasciato che la sua migliore amica continuasse a riposare, dato che la sera precedente si era addormentata con estrema difficoltà, e stava aspettando impaziente che il suo ragazzo tornasse con la loro colazione. Nell'attesa, fa un giro dell'appartamento per controllare che il ragazzo abbia preso tutti i suoi effetti personali, dato che di lì a poco sarebbe partito per rientrare in Italia. Quando suona il campanello Giulia si precipita alla porta. "Ti avevo detto di non suonare!" rimprovera sottovoce il ragazzo. "Scusa, me ne sono ricordato troppo tardi". Tommaso porge a Giulia il sacchetto contenente le brioche prima di darle un bacio sulle labbra. "Deduco quindi che Mina dorme ancora", dice lanciando un'occhiata alla porta socchiusa della sua camera. Giulia annuisce, mordendosi un labbro con apprensione. "Non mi sorprende, chissà a che ora si sarà addormentata...". I due si siedono nella piccola cucina scartando la colazione. "Forse dovrei svegliarla", riflette Giulia. "Odia bere il caffelatte freddo, anche se ci sono più di trenta gradi fuori". "Lasciala stare. Al massimo glielo scaldi nel microonde dopo".
Riguardo alla discussione avuta con Michele e Lando la sera prima, Giulia era stata già informata dal suo ragazzo. Nonostante fosse rincasato circa un'ora dopo rispetto alle due ragazze, le aveva trovate entrambe ancora sveglie, accoccolate sul divano. Ovviamente aveva preferito evitare che Mina ascoltasse le novità, anche per non darle false speranze. Dopotutto, potevano solo sperare che Lando provasse effettivamente a mettere le cose a posto. E anche in quel caso, non era detto che Daniel risultasse poi collaborativo.
"Comunque, è una gran testa di cazzo", esclama Giulia dal nulla. Tommaso si distoglie dai suoi pensieri e per poco non rischia di affogarsi con le briciole del croissant. "Di chi parli?". "Del tuo amico, ovviamente", sottolinea, cercando di mantenere la voce bassa. Tommaso sospira. "Non credere che non lo sappia. Mi dispiace davvero... Ma non potevo immaginare che succedesse una cosa del genere". Il ragazzo si massaggia le tempie con espressione turbata. "Amore, lo so. Non ce l'ho con te in alcun modo", dice dolcemente Giulia accarezzandogli i capelli. "Sono solo frustrata dall'idiozia di questi uomini", sorride. "Tu sei la mia eccezione". Tommaso solleva lo sguardo sulla sua ragazza mentre un sorriso gli spunta sulle labbra. Afferra la mano che gli stava ancora accarezzando i capelli e la porta alle sue labbra, per posarvi un bacio. "Mi dispiace lasciarti in mezzo a questo casino", dice dopo un po'. "Oh, beh. Fosse la prima volta che risolvo i problemi di cuore della dott.ssa Massaro". Giulia sorride, anche se con un velo di tristezza. "Però ammetto che stavolta sono preoccupata, davvero". "Possiamo solo aspettare e sperare che le acque si muovano. Io mi terrò in contatto con Michele, per sapere se avrà novità". "Spero davvero che riusciamo a sistemare le cose".
Michele passa a prendere Tommaso per accompagnarlo in aeroporto prima delle 11:00. Mina si era alzata da poco e si era accomodata fuori al terrazzino. Sorseggiava il caffelatte ed osservava la veduta che l'appartamento offriva. "Ok, penso di aver preso tutto", dice Tommaso mettendo lo zaino in spalla. "In caso avessi dimenticato qualcosa, lo recuperi tu per favore", aggiunge raggiungendo Giulia che lo stava osservando dalla cucina, poggiata al frigorifero con le braccia conserte. "Ho controllato e dovresti aver preso tutto. Ma, sì. Se trovo qualcosa di tuo te la riporto. Sta' tranquillo". Tommaso prende il volto della giornalista fra le mani e le dà un lungo bacio. Giulia distende le braccia per stringerle attorno alla vita del ragazzo. "Mi manchi già", gli sussurra dopo. Tommaso emette un verso basso di accordo. "Anche tu, baby". Dopodiché, prima di uscire, si affaccia per salutare Mina. "Ehi, Mina. Io vado", le sorride. La ragazza si gira per salutarlo. "Ehi, Masi. Fa' buon viaggio... Ah e, grazie per la colazione", dice sollevando il bicchiere. A Tommaso si allarga il sorriso: "Non c'è di che", le dice semplicemente. Prima di rientrare, però, non può non lanciare un'occhiata al pain au chocolat che giaceva sul tavolino accanto a lei. Quando Giulia glielo aveva portato ne aveva assaggiato un pezzettino. Poi, a quel che poteva constatare Tommaso, non lo aveva più toccato.
Sono quasi arrivati in aeroporto quando Michele trova il coraggio di chiedere all'amico come stesse Mina. "Come vuoi che stia", risponde sollevando le spalle. Michele sospira profondamente serrando le mani sullo sterzo. Quando Tommaso scende dall'auto si sporge dal finestrino per stringere amichevolmente la mano al bartender. "Quando torni un po' in Italia? Ogni volta che vedo tua madre si lamenta che non ti fai mai vedere". Michele sorride scuotendo la testa. "Ci penserò. Fa' buon viaggio". "Grazie amico, stammi bene. Ci teniamo in contatto". Dopo aver fatto qualche passo indietro, però, Tommaso richiama l'attenzione dell'amico. "Ehi, non fare altre cazzate. E sta' lontano da Mina".
Giulia sorride allo schermo del cellulare. Tommaso le aveva mandato un selfie dall'aeroporto che lo ritraeva col broncio e una didascalia sdolcinata annessa. Dopo avergli risposto lascia cadere il cellulare sul divano per raggiungere Mina, che era dove l'aveva lasciata più di mezz'ora prima. "Mimi", la chiama dolcemente. "Hai voglia di fare qualcosa in particolare oggi?". Mina si gira a guardarla e, dopo averle sorriso, scuote la testa. "Onestamente, non ho voglia di fare un granché". Giulia annuisce facendo qualche passo verso di lei. "Tu cosa desideri fare?". Giulia sbatte le palpebre, sorpresa. "Uhm, non saprei. Non ci ho riflettuto". Si poggia alla ringhiera del balconcino continuando a guardare l'amica. "Sono i nostri ultimi giorni in Costa Azzurra, dobbiamo goderceli. Che ne dici di cominciare dall'andare in spiaggia?". Giulia resta momentaneamente senza parole, spiazzata dall'atteggiamento propositivo dell'amica. Quando si ricompone le sorride ampiamente: "affare fatto".
Detto fatto, neanche un quarto d'ora dopo le due ragazze si stavano dirigendo alla stazione di Monaco. Inutile dire che Mina aveva poca voglia di girovagare per il principato, se non altro perché non aveva la minima voglia di incappare in Daniel dopo quanto successo la sera precedente. Nonostante la tristezza, quello che provava di più era un forte senso di risentimento nei confronti del pilota. Le sue parole l'avevano ferita profondamente, anche perché non le meritava.
Su proposta di Mina, erano ritornate a "Paloma Beach", verso Nizza: una delle prime spiagge che si erano godute, nonché a mani basse la preferita della psicologa. "Tommaso è già partito?" chiede mentre si spalma un po' di crema solare sul viso. "A breve, era al gate quando gli ho parlato qualche minuto fa". "Dai, pochi giorni e tornerai fra le sue braccia. Vi vedo che non riuscite a stare distaccati per troppo tempo". Giulia sorride mentre sistema meglio l'asciugamano. "Siamo così appiccicosi?". "Oh, sì... Ma siete così carini". Mina temporeggia qualche secondo, poi aggiunge: "Si vede che ti vuole un gran bene, Giuli. Lo noto da come ti guarda". Giulia osserva l'amica con un sorriso commosso. Vorrebbe dirle qualcosa, ma invece si morde le labbra. Voleva dirle che anche lei aveva notato come Daniel la guardava, ma adesso non era più il caso. Le avrebbe fatto solo più male. Se solo avesse riavuto Daniel davanti gliene avrebbe cantate di tutti i colori.
Essendo scese senza troppa organizzazione, le due ragazze non avevano pensato di fermarsi a comprare un pranzo a portar via. Verso l'una la fame si faceva ormai sentire e quindi, raccattando le loro cose, passeggiano fino ad arrivare al ristorante del lido. Si accomodano all'ombra del pergolato con copertura in bamboo, su comode poltrone in vimini. Il cameriere serve subito loro una brocca d'acqua ghiacciata e consegna i menù. Dopo averlo visionato, le due italiane decidono di dividere due portate, una ceviche di orata ed un cocktail di gamberi, con accanto due calici dell'ottimo Chablis che il ristorante offriva.
Il chiacchiericcio era diminuito, perché molti dei visitatori della spiaggia stavano pranzando o riposando. Mina osserva le decorazioni in blu del suo piatto ormai vuoto e si poggia il bicchiere d'acqua sulle guance per rinfrescarle. Ancora una volta avevano mangiato benissimo. Il pesce, così come il vino, era di prima qualità. Giulia sorrideva mentre leggeva qualcosa sul suo cellulare: o erano messaggi di Tommaso, o si trattava di qualche articolo particolarmente interessante. Nell'altra mano reggeva il calice di vino ancora mezzo pieno. Mina beve a piccoli sorsi l'acqua, inspirando profondamente l'aria di mare. Ama tutto di quel posto. Eppure, la tristezza non la abbandona.
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Angolo dello scrittore
Buon pomeriggio! Spero stiate vivendo serenamente queste settimane che precedono il Natale. Personalmente sono stata impegnatissima con lo studio, ma adesso posso finalmente rilassarmi un po'.
XOXO
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Cliché // Daniel Ricciardo
FanfictionQuesta storia nasce dal desiderio di leggerezza. A volte ciò di cui si ha bisogno è la spensieratezza. La capacità di lasciarsi andare e sperare che prima o poi tutto andrà per il verso giusto. "Cliché" si propone di regalare ciò, senza cadere nella...