Cap. 73

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L'indomani Max si reca a casa di Daniel di buon mattino. Tuttavia, dopo aver bussato più volte alla porta e aver provato a chiamarlo sul cellulare senza ricevere alcuna risposa, esce dal complesso abitativo con espressione confusa. "Non è da lui battere la fiacca", pensa. "Possibile che dorma ancora? Mah...". Quando l'olandese arriva fuori la palestra nota però, tra le altre, l'auto dell'amico. "Buongiorno Judy", saluta la ragazza al desk. "Daniel è già qui per caso?". La risposta della ragazza è sovrastata dal saluto squillante di Lando. "G'morning mate!" sorride dandogli una pacca sulla spalla. "E buongiorno a te, Judy!". Sia l'olandese che la ragazza ricambiano il saluto. "E comunque, sì Max. Daniel è arrivato prestissimo stamattina. Si allena senza sosta da almeno un'ora". Max e Lando si scambiano istintivamente uno sguardo. Poi, senza aggiungere altro, si dirigono agli spogliatoi. "Cosa gli è preso, d'un tratto?" dice Max mentre afferra la borraccia dal suo borsone. Lando si sistema i lacci delle scarpe limitandosi a sollevare lievemente le spalle in risposta ai dubbi dell'amico.

Quando entrano in sala trovano Daniel steso a terra, intento ad eseguire una serie di crunch addominali. Espressione concentrata, respiro intenso e regolare, cuffie sulle orecchie. Anche se non avessero saputo da quanto tempo era lì, avrebbero potuto facilmente intuirlo dall'enorme chiazza di sudore che si estendeva sulla sua t-shirt dal girocollo fino alla schiena. Mentre Lando inizia a fare alcuni esercizi di stretching, Max si avvicina senza fretta all'australiano. Arrivato di fronte a lui si ferma poggiando le mani sui fianchi. "Non posso crederci", dice con voce leggermente alta per essere sicuro che l'altro lo senta. "I miracoli accadono davvero", lo prende un po' in giro, sorridendo. Daniel dal basso lo osserva distrattamente, attento a non rompere il ritmo. Max incrocia le braccia cercando lo sguardo di Lando, che era alle sue spalle a diversi metri di distanza. Dalla sua espressione era chiaro che cercava conferma del fatto che la sua confusione fosse lecita. L'inglese mette su una strana espressione che fa sorridere Max: incertezza mista a qualcosa di non ben identificato. Nonché un'assoluta voglia di farsi i fatti propri, vista la distanza che manteneva dai due. Daniel non era l'unico a comportarsi in modo anomalo quella mattina, nemmeno questo era sfuggito a Max. Il ragazzo dunque, grattandosi la fronte ed emettendo un verso dubbioso, si dirige verso un altro punto della sala per iniziare il suo allenamento.

È passata circa mezz'ora quando Daniel, madido di sudore e visibilmente stanco, si avvicina agli amici. Max era impegnato alla barra per trazioni, mentre Lando era alle prese con il plank laterale. L'australiano li saluta con un cenno del capo mentre abbassa le cuffie sul collo. "Hai finito?" gli chiede Max lasciando l'attrezzo per tornare con i piedi per terra. Daniel annuisce poggiandosi le mani sui fianchi. "Penso che voi ne abbiate per un altro po'", dice dando un'occhiata all'orologio appeso ad una delle pareti della sala. "Sì", risponde Max lanciando un'occhiata a Lando, che aveva un'espressione visibilmente sofferente. "Ti sei mosso presto stamattina", constata l'olandese riportando lo sguardo su Daniel, il quale annuisce ancora una volta in modo evasivo. "Certo che sei strano oggi", continua Max. "È successo qualcosa?".

Daniel si massaggia il collo fissando un punto imprecisato della stanza. "Ho dormito male stanotte. Sono solo stanco". "Hai dormito male e la prima cosa che hai pensato di fare stamattina è stata venire ad allenarti?" chiede sospettoso. "E ti sei allenato anche più del solito", aggiunge indicando gli abiti madidi di sudore dell'amico. Lando nel mentre ascoltava attentamente, nonostante quel tipo di esercizio solitamente gli impedisse di concentrarsi su qualsiasi altra cosa che non fosse l'urlo dei suoi muscoli. "Sul serio amico. Qualcosa non va?" insiste facendo un passo avanti verso di lui. Daniel si strofina vigorosamente il viso con una mano per poi massaggiarsi la barba. Si lascia cadere sulla seduta di uno degli attrezzi emettendo un sospiro rumoroso. "È successo un casino con Mina", confessa.

Invogliato dall'amico, Daniel mette quindi al corrente i due degli avvenimenti della sera prima. "Non posso crederci che l'abbia fatto", esclama sul finale reggendosi il volto stanco fra le mani. "E che di tante persone lo abbia raccontato proprio a quel coglione!". Max, che aveva ascoltato il tutto in religioso silenzio, inspira profondamente con sguardo serio. Lando invece, che si era avvicinato ai due, si massaggia nervosamente il naso. "E lei cosa ha detto? Come si è giustificata?" chiede Max. "Ha negato, ovviamente", risponde Daniel, per poi raccontare del confronto che avevano avuto all'esterno del Jimmy'z. "Tu cosa ne pensi?" per la prima volta parla Lando. "Nel senso, credi che ti abbia effettivamente mentito quando ha negato?". Daniel alza lo sguardo sull'inglese sollevando leggermente le spalle. "Non può essere diversamente. Come ne sarebbe venuto a conoscenza?". Lando abbassa lo sguardo annuendo.

Successivamente, dopo essersi fatto una doccia, Daniel saluta i colleghi lasciandoli continuare il loro allenamento. Rimasti soli, i due si confrontano sulla faccenda di cui erano appena venuti a conoscenza. "Glielo avevo detto di stare attendo", dice Max scuotendo la testa mentre posiziona i pesi sul bilanciere. "Max, devo raccontarti una cosa", esclama in risposta Lando. Mentre l'inglese si passa una mano fra i capelli, Max nota l'espressione di disagio sul suo volto. Inclinando leggermente la testa di lato gli fa cenno di proseguire. Lando sbuffa pesantemente: "Potrebbe essere colpa nostra", esclama.

"Non ti sembrano strane le tempistiche con cui sia avvenuta tutta questa faccenda?". L'espressione confusa di Max non aiuta di certo. "Non ti sto seguendo". Lando inspira a fondo poggiandosi le mani sui fianchi. "Guarda caso, questo tizio tira fuori questa faccenda proprio il giorno successivo a quando tu l'hai raccontata a me?". Max si acciglia. "Cosa vorresti dire? Tu hai mai parlato con quel tipo?". "Non prima di ieri sera". "Tu gli hai parlato? Lo conosci? Che cazzo vi siete detti, e perché?". "Frena. Ora ti racconto tutto".

Max fissa il pavimento sconcertato. "Non può essere", dice incredulo dopo aver ascoltato il racconto di Lando. "E invece temo proprio che le cose stiano così". Nella sala attrezzi cala il silenzio. Max si siede sulla panca strofinandosi gli occhi. "Lui ha chiaramente detto di averci ascoltati l'altra sera, e né Mina né Daniel sanno di quella conversazione". Max rilascia un verso di frustrazione. "Cazzo... Hai qualche idea su come sistemare questa faccenda?". Lando incrocia le braccia, si morde il labbro superiore e riflette per qualche istante. "Parla con Daniel". "E che gli dico? Che vado in giro a raccontare i fatti suoi?" chiede infastidito l'olandese. "No, prova a farlo ragionare!". Max guarda l'amico con espressione scettica. "Uno di quei due con cui ho parlato ieri sera, quello che dovrebbe essere il ragazzo dell'amica di Mina, ha detto una cosa che ora mi fa riflettere", inizia a spiegare. "Mina non avrebbe avuto il tempo materiale per raccontare quell'episodio a quel tizio, quel Michele. È stata per tutto il tempo con Daniel, poi lo incontra al locale e gli spiffera tutto? Non ha senso". "Sì, ma Daniel ha detto che lei aveva bevuto, che era visibilmente brilla. Magari ha parlato anche se non voleva parlare". "Ma a che pro! Non ha senso", risponde Lando. "E poi Max, non prendiamoci in giro ulteriormente. Michele mi ha detto chiaramente che ci ha sentiti parlare di questa storia. Non giriamoci attorno. È tutto un enorme malinteso e lo abbiamo causato noi. Dobbiamo rimediare". Max annuisce dopo alcuni secondi di riflessione. "Quindi qual è il piano? Vado da lui e cerco di farlo arrivare a quale conclusione?". "Sono sicuro che in cuor suo sa che era altamente improbabile che Mina facesse una cosa del genere. Lascialo parlare, sono certo che riuscirai a farlo ragionare e non ci sarà bisogno di rivelargli che è colpa della nostra negligenza". Max si massaggia la fronte. "Spero sia come dici tu. Non sono bravo con queste cose... Perché non ci parli tu?". "Perché, non so come sia possibile, ma con te si apre di più", conclude l'inglese dandogli una pacca sulla spalla. 

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Angolo dello scrittore

E bravo Lando, che da dietro le quinte cerca di aiutare i nostri protagonisti sventurati... Speriamo solo che Max non fallisca nella sua impresa.

Comunque, volevo annunciarvi un "nuovo" progettino. Da un po' sto pensando di tradurre la storia in inglese, in modo da renderla fruibile a molte più persone. Ci sto già lavorando da qualche giorno e probabilmente a breve lancerò la pubblicazione. Sono un po' preoccupata, lo ammetto, ma voglio provarci. 

XOXO

Cliché // Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora