Daniel aveva richiamato Mina pochi minuti dopo. A quanto gli aveva riferito Lando, la festa a cui sarebbero dovuti andare era molto probabilmente la stessa per cui gli italiani erano già stati messi in lista. Il pensiero che ci sarebbe stato anche il bartender non entusiasmava il pilota, che però non aveva comunicato il suo pensiero a Mina. Si erano quindi dati appuntamento davanti al "Théâtre Princesse Grace", posizionato sulla strada superiore che affacciava direttamente sulla zona portuale principale. Quando i tre italiani scendono dall'appartamento per dirigersi verso il Casinò sono circa le 19:30. Da qual che avevano capito, i proprietari del mega yacht su cui si sarebbe tenuta la festa non avrebbero badato a spese. Questo valeva a dire che, oltre al beverage, c'era anche la possibilità di poter cenare direttamente sull'imbarcazione.
Giulia aveva seguito i consigli dell'amica, indossando il completo che avevano scelto insieme poche ore prima. Aveva poi legato i capelli in una lunga treccia e mixato accessori color oro e argento. Tommaso indossava invece degli eleganti pantaloni neri, mocassini dello stesso colore in pelle lucida ed una semplice camicia slim bianca: un outfit semplice, ma d'effetto, che metteva in risalto il fisico atletico del ragazzo. Mina invece, sulla scia dell'outfit dell'amica, per una volta aveva deciso di indossare un abito corto. Di colore bianco, con maniche a sbuffo e scollo quadrato, calzava attillato fino in vita per poi scendere svasato fin sopra al ginocchio. I lunghi capelli castani sciolti, che aveva lasciato naturalmente mossi, un punto luce al collo e dei semplici sandaletti bassi ai piedi. Anche qui, proprio come Giulia. "Finalmente, col po' di abbronzatura posso indossare un abito bianco senza correre il rischio di confondermi con l'intonaco dei muri", aveva detto Mina guardandosi allo specchio poco prima di scendere.
"Da questa parte", Giulia indica la direzione. Arrivati fuori il Casinò, i tre turisti proseguono costeggiando la destra della costruzione, imboccando la strada che li avrebbe condotti, dopo pochi minuti, all'ingresso del teatro. Come in ogni angolo del principato, Mina nota lungo il tragitto macchine di lusso percorrere la strada che conduceva verso il porto. Inoltre, dall'altro lato della strada, vetrine di brand importanti esponevano la loro merce firmata. Il sole era di un intenso coloro arancio, anche se era ancora presto per il tramonto. Nell'attesa di riunirsi con Daniel, i tre turisti entrano nel piccolo spiazzale esterno del teatro, godendosi la vista dall'alto sul porto. Inutile dire che, anche da quella distanza, erano riusciti a localizzare l'imbarcazione presso cui si sarebbero dovuti dirigere. Insomma, li chiamano 'mega yacht' per un motivo.
Mina, Giulia e Tommaso erano posizionati uno accanto all'altra, affacciati sul bordo in mattone del parapetto. Mina vi si era poggiata su con gli avambracci e si era leggermente inclinata in avanti. Con la punta di un piede picchiettava ritmicamente sulla pavimentazione della piccola terrazza ed osservava con curiosità le persone che passeggiavano lungo la strada sottostante. D'un tratto il suono di una notifica la ridesta dai suoi pensieri ed estrae quindi il cellulare dalla piccola pochette rosa a tracolla. "Sei un incanto", recitava il messaggio. Mina fissa per qualche secondo lo schermo, prima di voltarsi istintivamente. Daniel, alle sue spalle, era a pochi metri da lei. Con una mano nella tasca dei pantaloni neri in lino e nell'altra il cellulare, le sorride dolcemente. Il volto di Mina si illumina e, mentre si avvicina a lui a passo svelto, Daniel si affretta a riporre il cellulare nella tasca dei pantaloni per prepararsi a ricevere l'italiana fra le sue braccia. Sotto lo sguardo dei suoi amici, che avevano seguito i movimenti della ragazza, con un piccolo slancio Mina getta le braccia al collo dell'australiano. Daniel, rilasciando una risata, stringe le braccia attorno alla ragazza sollevandola leggermente da terra. "Deduco che ti sono mancato", le sussurra all'orecchio lanciando uno sguardo alla coppia di amici della ragazza. "Deduci bene, Sherlock", dice Mina scostandosi leggermente da lui per guardarlo negli occhi. Il pilota sorride ampiamente, regalando all'italiana le ennesime farfalle nello stomaco.
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Cliché // Daniel Ricciardo
FanficQuesta storia nasce dal desiderio di leggerezza. A volte ciò di cui si ha bisogno è la spensieratezza. La capacità di lasciarsi andare e sperare che prima o poi tutto andrà per il verso giusto. "Cliché" si propone di regalare ciò, senza cadere nella...