Daniel alza un sopracciglio, con espressione interrogativa. Cerca lo sguardo di George per avere spiegazioni, ma l'inglese alza le spalle scuotendo la testa, segno che nemmeno lui sapeva cosa frullasse in testa a Charles. "Vabbè, provo a convincerli del fatto che la carriera canora non fa per loro", dice di punto in bianco il monegasco, incamminandosi verso la porta della veranda. George lo segue con lo sguardo ed osserva divertito la scena: Charles che cerca, invano, di persuadere i tre con le buone ad interrompere la sessione di karaoke. All'ennesima protesta, il pilota inizia a parlare in un francese infastidito, compreso solo dal povero Pierre, e procede poi a staccare direttamente la presa al televisore. George e Daniel emettono un verso di soddisfazione alla percezione del silenzio. Il trio si era ammutolito in seguito ai rimproveri di Charles, appiattendosi contro la tappezzeria del divano: era una scena estremamente comica. Sembrava assurdo, ma la musica e le voci dei tre piloti avevano fino a quel momento sovrastato i rumori provenienti dalla strada sottostante. Nell'esatto momento in cui Charles aveva messo fine ai giochi, l'aria era stata invasa dall'intenso vociare, attutito solo dal fatto che si trovavano al terzo piano, e dalla musica che riecheggiava dalla strada. Una canzone degli ABBA raggiunge le orecchie dei due piloti ancora in veranda, che istintivamente rivolgono lo sguardo davanti a loro. George si alza e si affaccia alla ringhiera incuriosito. Dopo un po' Daniel nota un sorriso allargarsi sul suo volto. A giudicare dalla sua espressione non doveva essere così male ciò che stava succedendo laggiù.
Le canzoni degli ABBA sembravano aver creato un vero e proprio flash mob sulla strada del principato. Si cantava a squarcia gola, si sventolavano tovaglioli di stoffa ed alcune persone ballavano addirittura sui tavoli. Mina, immersa appieno nell'atmosfera ed incitata da Giulia e le altre ragazze, si sfila velocemente i sandali e, sollevando il lungo abito, sale anche lei in piedi sul loro tavolo, precedentemente sgomberato. "Vai tranquilla che stiamo noi qui sotto, tu divertiti!" la rassicura Giulia. Mina non se lo fa ripetere due volte e, dopo aver sorriso all'amica, si lascia andare al ritmo della musica. Sfila l'elastico dai capelli, che aveva raccolto in una coda, e li scompiglia con le mani. Afferra un lembo del vestito, per evitare che gli vada sotto i piedi, ed inizia a ballare. Si unisce al coro, canta senza vergogna o paura di stonare, scuote la testa da un lato all'altro, strattona il tessuto dell'abito sventolandolo a ritmo di musica. Si diverte, è felice: forse è uno dei momenti migliori della sua vita. Per un attimo, però, il suo pensiero va a Daniel. Sono passati esattamente due giorni dall'ultima volta che lo ha visto. Ripensa alla serata in barca e alla lunga chiacchierata che avevano fatto. Sarebbe stupido dire che non le dispiaceva che non fosse lì anche lui, ma si rendeva anche conto di quanto i loro mondi fossero distanti. Per lui quella forse era la quotidianità, mentre per lei soltanto una parentesi estiva. Le voci delle ragazze la ridestano dai suoi pensieri: la incitano, chiedendole di continuare a ballare. Con un movimento della testa, Mina scaccia via quei pensieri alquanto tristi e cerca di godersi quel preciso momento: immersa nella folla del principato, a piedi nudi su un tavolo e con i capelli al vento. L'alcol che avevano bevuto le aveva colorato le guance di un rosa acceso. Il morbido tessuto dell'abito si gonfiava leggermente grazie alla brezza che aveva iniziato a soffiare dal mare. Mentre alza lo sguardo si scosta i capelli dal volto: il cielo è sereno, tanto da permettere a molte stelle di essere visibili.
Daniel è ancora seduto sulla sdraio. Ha le braccia poggiate sulle ginocchia ed ha lo sguardo fisso sulle sue mani, dove sta giocherellando con i suoi anelli. George si volta verso di lui. "Cosa ci fai ancora qui?" gli chiede. Daniel alza lo sguardo e lo fissa interdetto. "Non hai sentito cosa ti ha detto Charles?" continua. Daniel fissa il ragazzo per qualche altro momento, con la bocca leggermente aperta. Non sa cosa rispondergli. L'inglese a quel punto sospira e gli fa cenno di avvicinarsi a lui. Daniel lo raggiunge e mima la sua posizione, poggiandosi con gli avambracci sulla ringhiera. Lo sguardo slitta in automatico su un punto preciso della strada, da dove sembra provenire la musica. C'è una particolare concentrazione di gente intenta a divertirsi, con alcune persone addirittura sui tavoli. Ora capisce perché George aveva sorriso. "Cavoli, qualcuno sì che sa come divertirsi", commenta indicando con un cenno del capo le persone che stava osservando. George annuisce, d'accordo con quanto detto. Sposta poi in maniera alterna lo sguardo dal collega alla strada e viceversa, nella speranza che Daniel veda ciò che avevano visto lui e Charles. La realizzazione ci mette un po' ad arrivare, ma finalmente George vede Daniel cambiare espressione: solleva le sopracciglia, spalanca leggermente gli occhi e socchiude la bocca. Si morde poi il labbro inferiore in un intento mal riuscito di nascondere un sorriso. George sorride soddisfatto e, dopo aver dato una pacca sulla spalla all'amico, rientra in casa.
Non era stato semplice notare che, nella folla sottostante, c'era anche Mina. Anzi, se non fosse stata in piedi su uno dei tavoli di sicuro non l'avrebbero vista. A conferma che si trattasse proprio della psicologa, Daniel aveva riconosciuto ai piedi del tavolo, accanto a lei, l'amica giornalista. A quel punto non aveva più dubbi. Stringe le mani sulla ringhiera e, dopo aver riflettuto per qualche altro secondo, rientra in casa. Saluta velocemente i compagni, alzando le spalle alle loro proteste e richieste di spiegazioni, ringrazia Max per l'invito e l'ospitalità e, scambiandosi uno sguardo d'intesa con Charles e George, lascia l'appartamento. In ascensore ne approfitta per darsi un'occhiata allo specchio. Passa una mano tra i ricci per dargli una sistemata e controlla che la t-shirt bianca non si sia macchiata durante la cena. Uscito dalla struttura fa il giro dell'isolato per raggiungere la strada fronte mare che era stata transennata per l'occasione. Daniel ci mette un po' a raggiungere il punto in cui aveva avvistato le italiane, un po' perché era difficile farsi largo tra la folla ed un po' perché qualcuno, riconoscendolo, lo aveva fermato per chiedergli una foto. Daniel è sempre stato molto attento con i fan ed anche in quest'occasione, nonostante abbia fretta, non dice no alle richieste. Quando finalmente, con non poca fatica, raggiunge il locale dalla luminosa insegna rossa si guarda attorno attentamente. Non importa quanto abbia ispezionato il perimetro fuori al locale: di Mina non sembra esserci traccia. Visibilmente frustrato, nonché deluso, si passa freneticamente una mano fra i capelli scompigliandoli. Dopo circa dieci minuti, ormai quasi rassegnato, cerca di farsi nuovamente largo tra la folla dirigendosi verso la spiaggia. Aveva bisogno di aria, c'era davvero troppa gente accalcata. A pochi metri dalla spiaggia nota un chiosco che serviva beverage. Ci si dirige con l'intento di prendere una birra, o comunque qualcosa di fresco. Mentre è davanti al bancone di forma circolare, in paziente attesa del suo turno, nota esattamente di fronte a lui, all'altro lato del bancone, Giulia che era intenta a pagare per due birre. Alla vista dell'italiana il ragazzo spalanca gli occhi e, senza pensarci due volte, la chiama facendole cenno con un braccio.
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Hello! Buon giovedì a voi! Vogliamo parlare del GP del Messico? Daniel è stato strepitoso, non c'è altro da dire... Intanto qui vi lascio proprio sul più bello, ne sono consapevole.
Al prossimo aggiornamento di domenica <3
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Cliché // Daniel Ricciardo
Fiksi PenggemarQuesta storia nasce dal desiderio di leggerezza. A volte ciò di cui si ha bisogno è la spensieratezza. La capacità di lasciarsi andare e sperare che prima o poi tutto andrà per il verso giusto. "Cliché" si propone di regalare ciò, senza cadere nella...