Cap. 25

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Mina si stiracchia, facendosi ombra con una mano. Dalla finestra alla sua sinistra un raggio di sole le dà il buongiorno. Chiude gli occhi per altri cinque minuti, godendosi quella tanto agognata possibilità di poltrire più del dovuto. Cosa di cui stava approfittando dal primo giorno di vacanza, sia chiaro. Afferra poi il telefono, per controllare l'orario e scrollare tra le notifiche. Riguarda la storia pubblicata la sera prima su Instagram: una foto delle due pizze, col tramonto sul mare a fargli da sfondo. Parecchi amici le avevano chiesto in direct come fosse di sapore. Va poi sulla barra di ricerca per cercare il profilo di Daniel. In quei giorni lo aveva fatto spesso, ma il ragazzo risultava molto meno presente sui social rispetto al passato. Fino a quel momento non aveva pubblicato né nuovi post, né nuove storie. O, se lo aveva fatto, le aveva condivise tra gli amici più stretti. Quella mattina, invece, Mina fa una piacevole scoperta: finalmente l'australiano aveva condiviso qualcosa col pubblico. Si trattava di due storie risalenti alla giornata precedente. La prima lo ritraeva davanti ad uno specchio di quella che sembrava una sala attrezzi. Indossava un completo sportivo grigio, composto da pantaloncini e t-shirt, quest'ultima madida di sudore. Sorrideva alla fotocamera e mostrava un pollice verso l'alto. Inutile dire che, a quella vista, anche Mina aveva sorriso istintivamente. La seconda storia invece mostrava lo stesso meraviglioso tramonto che aveva catturato Mina nella sua storia, ma ripreso dal bordo di una barca. La ragazza non può fare a meno di chiedersi in compagnia di chi fosse stato il pilota, ma il "buongiorno" sussurrato da Giulia la ridesta dai suoi pensieri. Sorride all'amica e, dopo aver lasciato like alle due storie di Daniel, si alza per andarsi a tuffare addosso a lei. "Mina, ti prego! Così soffoco", si lamenta Giulia tra una risata e l'altra.

Il programma di quella domenica prevedeva il godersi un'altra delle meravigliose spiagge della riviera. Quindi, dopo aver fatto il pieno di caffè e croissant, le due italiane si dirigono alla stazione. Scendono a Cap d'Ail e, dopo una passeggiata di circa quindici minuti, arrivano a "Plage Mala". L'acqua era cristallina, con giochi di colore blu e verde, ed il sole che si rifletteva su di essa la arricchiva di un luccichio dorato. Stavolta le due ragazze decidono di appoggiarsi ad uno dei lidi, per coccolarsi ulteriormente. I lettini erano composti da uno scheletro in legno ed una seduta imbottita, che li rendevano di una comodità assurda. "Vieni qui, mozzarellina mia. Mettiamo la protezione", dice Giulia chiamando l'amica.

"E come mai oggi siamo venuti proprio su questa spiaggia?" chiede la giornalista mentre sono intente a prendere il sole. "Perché è bella", si limita a rispondere Mina. "Mimi quanto sei falsa", dice scoppiando a ridere. "Lo so benissimo che questa è una delle spiagge frequentate da Daniel". Mina si morde il labbro, provando un po' di imbarazzo. "Ma quanto sei tenera", commenta Giulia. L'amica sospira, mettendosi a sedere. "No Giuli, non sono tenera. Sembro una disperata". "Macché! Saresti una disperata se rincorressi qualcuno che palesemente non ricambia il tuo interesse. Qui la situazione è completamente diversa", cerca di rincuorarla. "Tanto sappiamo che Daniel resterà a Monaco per la pausa estiva. Sono sicura che lo rivedrai prima di quanto immagini". Mina sorride ringraziandola. "Dai, andiamo a fare una nuotata", propone Giulia alzandosi in piedi. "Tu che mi chiedi di andare a nuotare. Questa sì che è una novità!". "Lo faccio solo per tirarti su di morale, sappilo", puntualizza la giornalista incamminandosi verso la riva.

Mina amava da sempre nuotare. Lo descriveva come il miglior modo per lasciarsi scivolare i problemi di dosso, e Giulia la conosceva da abbastanza tempo per saperlo. Lei però, a differenza dell'amica, non era mai stata entusiasta degli sport aquatici in generale. Quindi, dopo aver fatto un centinaio di metri a nuoto, si lasciano cullare dalle calme onde, inspirando l'aria marina. Quando risalgono sulla riva, Mina abbraccia l'amica in segno di gratitudine. Anche se non era brava ad esprimere i suoi bisogni, Giulia era in grado di riconoscerli alla prima occhiata.

Seduto in veranda, Daniel si stava godendo il primo caffè della giornata, quando ad un tratto sente suonare il campanello. Con espressione confusa, si alza per capire chi lo stesse disturbando alle nove del mattino di una domenica estiva. "Amico, sono io. Dai apri, lo so che sei sveglio". Daniel apre la porta, lasciando spazio ad un Max che si intrufola nell'appartamento senza troppe cerimonie, salutandolo con una semplice pacca sulla spalla. "Buongiorno anche a te", dice l'australiano ancora confuso. "Sento odore di caffè, ce n'è un po' anche per me?". Daniel scuote la testa ridendo e, dopo aver invitato l'amico ad accomodarsi in veranda, si dirige in cucina. "Sei forse un segugio? Lo avevo preparato giusto cinque minuti fa. Quindi è ancora caldo", dice poco dopo servendolo.

"Che programmi hai per oggi?" gli chiede Max, poggiando la tazzina vuota sul tavolino. Daniel riflette per qualche secondo. "Pensavo di uscire in barca stamattina". "Ci hai preso gusto", dice Max facendolo sorridere. "Ma sì. La giornata è splendida ed il mare pare abbastanza calmo". "Ti conviene sbrigarti allora. Se esci troppo tardi il sole sarà insopportabile". "Nah, per me non c'è problema. Non vedi che bella pelle abbronzata mi ritrovo?" dice Daniel atteggiandosi. "Il sole mi ama", continua. Max ride di gusto. "Guarda che anche se hai la pelle ricca di melanina, rischi lo stesso di ustionarti o di beccarti un bel colpo di sole". Daniel sbuffa. "E va bene, mamma! Allora dai, sbrigati a sloggiare, così mi preparo e scendo". Max alza le braccia in segno di resa, per poi mettersi in piedi. "Vuoi unirti a me?" gli chiede poi Daniel dopo averlo accompagnato all'uscio. "No amico, per stamattina passo. Fa davvero troppo caldo per me", risponde l'olandese prima di ringraziarlo. "E per stasera invece hai programmi?". Max sembra ricordarsi improvvisamente qualcosa. "Cavoli, stavo per dimenticarmene. Stasera si cena a casa mia. Non accetto un no". Daniel mette su un'espressione lusingata, portandosi una mano al petto. "Max, vuoi per caso chiedermi di sposarti davanti ad una cena a lume di candela?". "Accidenti, mi hai scoperto", risponde l'altro tenendogli il gioco. "Comunque, sul serio. Ho invitato i ragazzi che si trovano in città. Dovrebbero esserci Lando, Charles, George, Pierre...". "D'accordo amico, grazie per l'invito. Ci sarò", risponde sorridendo Daniel. "Ottimo! Ti scrivo per aggiornarti sull'orario. A stasera", dice Max salutandolo.

Pronto per scendere, Daniel si ricorda di aver lasciato le due tazzine sporche in veranda. Il servizio da caffè in questione gli era stato lasciato dal vecchio proprietario dell'appartamento, ed era composto da un set di sei tazzine ritraenti le bandiere di diverse nazionalità. Quando si reca in cucina per lavarle, si rende conto solo in quel momento che la tazzina da cui aveva bevuto aveva raffigurata la bandiera italiana. La fissa per qualche secondo, per poi sorridere. "Chissà come se la passano le italiane", pensa. 

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Angolo dello scrittore

Buongiorno a voi! Altro capitolo fresco fresco. Spero non ci siano errori di battitura, perché non ho il tempo per rileggerlo come si deve. Revisionerò in giornata, ma mi premeva pubblicare stamattina. La storia IG l'ho creata con Canva, la trovavo una cosa carina. Magari lo farò anche in futuro.

P.s.: stamattina (06/10) ho apportato qualche piccola modifica al capitolo, ma solo per rendere più fluida la narrazione. Nulla di rilevante ai fini della trama.

Ciao <3

Cliché // Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora