Cap. 42

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Daniel guarda Mina dirigersi alla scaletta in acciaio e risalire sulla barca, per poi scomparire dalla sua visuale. Si lascia andare all'indietro, emettendo un verso di frustrazione, per poi immergersi totalmente.

Una volta risalita Mina raggiunge come prima cosa la sua borsa, estraendone un telo da mare con cui tampona almeno viso e capelli. Si sfila di dosso l'abito e, dopo averlo strizzato alla ben e meglio, lo stende ad asciugare all'ombra. "Se lo lascio al sole addio al colore", dice fra sé e sé. Avvoltasi poi nell'asciugamano, raccoglie gli occhiali da sole che le erano caduti in seguito all'agguato del pilota e, sorridendo, li indossa. Si avvicina al bordo dell'imbarcazione ed ispeziona l'acqua in cerca di Daniel. Stava nuotando, senza però allontanarsi eccessivamente.

Quando Daniel risale a bordo trova Mina seduta all'ombra intenta a spazzolarsi i capelli, che lo accoglie con un sorriso. "Fatto una bella nuotata?" gli chiede. "Decisamente", risponde il pilota piazzandosi a godere un po' di sole. Dopo poco procede a sfilarsi di dosso gli indumenti bagnati, incrociando gli occhi di Mina di tanto in tanto, e chiede poi alla ragazza di frugare nel suo borsone, accanto al timone, e di estrarne un telo.

Mentre si asciuga osserva quello in cui era avvolta la ragazza. "Ne avevo portato uno anche per te", dice indicando la sua borsa marchiata Enchanté. "Come ieri sera..." spiega il ragazzo. Mina sorride, ringraziandolo per la premura, e d'un tratto si ricordo di qualcosa. "Ah, cavoli! Quasi dimenticavo", dice frugando nella sua borsa. "Ti ho riportato la t-shirt. Ovviamente lavata ed asciugata", spiega mostrando l'indumento al ragazzo. Daniel sorride e, dopo aver messo ad asciugare telo, shorts e la t-shirt che aveva indossato quella mattina, raggiunge la ragazza. "Non c'era alcuna fretta, ma ti ringrazio".

Quando Daniel fa ripartire l'imbarcazione, con ancora meta sconosciuta, Mina decide di rilassarsi e prendere un po' di sole. Passando accanto al pilota gli chiede se potesse prestarle il suo berretto, cosa che aveva notato nel suo borsone quando aveva estratto il telo. "Vedo che ci stai prendendo l'abitudine ad indossare le mie cose", la prende in giro con fare compiaciuto. "Vedo che sei tutt'altro che dispiaciuto dalla situazione", gli risponde a tono. Senza ulteriori indugi Mina afferra il berretto, indossandolo, e si dirige a passo sicuro verso la prua, posizionandosi proprio davanti la cabina di pilotaggio. Sapeva esattamente cosa stava facendo. Si sfila il telo di dosso e lo stende per terra. Dalla borsa prende la crema solare ed inizia a spalmarsela addosso. Prima il viso, poi decolleté, braccia, gambe... Dopodiché si stende. Il tutto sotto l'occhio vigile del pilota.

Il leggero vento provocato dall'andatura della barca rendeva particolarmente gradevole stare al sole. Con il viso protetto dagli occhiali da sole e dalla visiera del berretto, Mina si gode quel momento di puro relax. Si stiracchia, sollevando le braccia sopra la testa. Non ha idea di quanto tempo sia passato, né di quanti chilometri si siano spostati dalla costa. Fatto sta che erano ancora in movimento. Pigramente allunga la mano in direzione della borsa per sfilarne il cellulare. Rotola poi su di un lato per posizionarsi a pancia in giù. Prima di controllare le notifiche alza però lo sguardo incrociando quello del pilota, che le sorride. "Buongiorno Principessa", le dice scherzosamente. "Salve Capitano", gli risponde di rimando.

Controllando i messaggi, Mina ne trova alcuni di Giulia, ovviamente. Risponde dunque alle domande della giornalista, informandosi poi su quelli che erano i programmi della coppia. Mentre sorride al cellulare, per qualcosa che le aveva raccontato l'amica, avverte la barca rallentare. Poco dopo Daniel le si avvicina, facendole ombra. "Qualcosa di fresco, signorina?" le chiede. Quando Mina alza lo sguardo vede che il ragazzo reggeva in mano due bottigline di vetro con un liquido aranciato all'interno. "Non ci credo!" esclama tirandosi su a sedere. Daniel sorride compiaciuto accovacciandosi accanto a lei. "Hai portato lo Spritz!" continua la ragazza. "Speravo reagissi così", confessa Daniel passandole una delle due bottiglie già stappate. Poco dopo Mina si sposta leggermente in avanti per far posto a Daniel sull'asciugamano. Il ragazzo si accomoda accanto a lei e, dopo un piccolo brindisi, sorseggiano la fresca bevanda godendosi quel momento di pace. Mina ne approfitta per guardarsi intorno e cercare di capire dove fossero, con scarsi risultati. Poteva vedere però che non erano molto distanti da una spiaggia ed una nuova zona portuale. Di sicuro, però, la terraferma avanti a loro era territorio francese.

Mentre l'italiana è intenta a scrutare la costa, Daniel la osserva. Era la prima volta che poteva effettivamente ammirare le sue curve. Le volte precedenti in cui l'aveva vista indossava abiti morbidi, che su opinione del pilota non rendevano minimamente giustizia al fisico della ragazza. Certo, la sera precedente avevano fatto un bagno, ma la t-shirt che le aveva prestato la copriva ugualmente troppo. E poi era notte. Ora, grazie alla luce del sole e al bikini della ragazza, poteva bearsi di quella visione. Quando una mezz'ora prima si era posizionata davanti alla cabina di pilotaggio, scoprendosi, aveva per un attimo lasciato andare la presa del timone, perdendo totalmente il focus. Ora che le è vicino nota quanto la loro pelle abbia tonalità differenti. Proprio pensando a ciò, Daniel nota anche che le spalle della ragazza sono leggermente arrossate e, senza riflettere, ne sfiora una con un dito. Al contatto Mina si gira istintivamente verso il pilota, che vede pensieroso. "Devi riapplicare la crema sulle spalle", le dice. "Se me la passi ti aiuto a metterla anche sulla schiena", aggiunge. A Mina non sfugge la nota di apprensione nello sguardo del pilota e non può che sorridere a quell'ennesima espressione di dolcezza. Senza aggiungere altro passa la crema al pilota e si posiziona in modo da mostrargli la schiena, scostando via i capelli. Con movimenti lenti e circolari Daniel procede a distribuire la crema sulla pelle diafana dell'italiana, che nel frattempo si bea del contatto con le mani dell'australiano. Quando quest'ultimo ha terminato, Mina quasi emette un verso di disapprovazione. Si volta verso di lui, per ringraziarlo, ed in quel frangente nota che anche le spalle del ragazzo sono leggermente arrossate. "Oh, tranquilla. Mi sono scottato un po' ieri mentre ero in barca con Louis", spiega. "E nemmeno oggi hai messo la protezione? Sei proprio un testone". Dopo averlo rimproverato bonariamente, Mina si rigira interamente verso di lui. Si tira su sulle ginocchia e, prendendo la crema solare, preleva un po' di prodotto. "Ora te ne stai buono, signor Ricciardo. Non fare storie", lo avvisa prima di procedere a spalmargli la crema sulle spalle. Daniel fa un po' di storie inizialmente, ma poi si zittisce sotto le carezze della ragazza. Non contenta, Mina procede a spalmare un po' di crema anche sul viso del pilota. Ogni movimento era delicato e attento, così come il suo sguardo, che si assicurava che ogni centimetro del viso di Daniel fosse protetto. Perfino le orecchie non erano state trascurate.

Daniel la fissava attentamente, nell'attesa del momento in cui lo sguardo di Mina avrebbe incrociato il suo. Quando questo accade le sorride dolcemente, ringraziandola. Mina ricambia il sorriso, regalando al pilota l'ennesima carezza, che però stavolta non serviva a spalmare altra crema. Daniel allunga leggermente le braccia, andando a sfiorare con le mani le cosce della ragazza. Mina si morde le labbra portando una mano tra i capelli del pilota, per giocherellare con i suoi ricci ormai asciutti. "Non so se è colpa dello spritz", dice Daniel, "ma ho una voglia assurda di baciarti". Mina sorride a quelle parole. "Non so se è colpa dello spritz, ma per me è lo stesso", gli fa eco. 

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Angolo dello scrittore

Con il computer quasi scarico, vi lascio a quest'altro capitolo tenero. Non mi dilungo oltre, vi saluto. Buona domenica e buon inizio settimana. Noi ci vediamo giovedì! <3

Cliché // Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora