Cap. 64

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Nel raggiungere il piano interrato del parcheggio Daniel sente qualcuno chiamarlo. Era Max, che si stava dirigendo verso l'uscita dell'ascensore a grandi falcate. "Max, che succede?" gli chiede l'australiano. "Ma come, non eri sceso per questo?" chiede l'altro sventolando qualcosa. "Hai dimenticato il tuo sudicio asciugamano da palestra nella mia auto", spiega lanciando l'oggetto in questione in direzione dell'amico, che lo afferra sorridendo. "Cavoli, grazie amico. Non me ne ero neanche accorto". "Stai andando da qualche parte?" gli chiede poi Max con genuina curiosità. Daniel risponde quindi affermativamente, spiegando al collega dell'appuntamento con Mina e della loro recente conversazione. "Capisco", annuisce Max. "Allora non perdiamo tempo. Dai, vieni. Ti do un passaggio". Daniel spalanca gli occhi, osservando con stupore l'olandese, per poi seguirlo fino al punto in cui aveva precedentemente parcheggiato la sua auto. "Cavoli, eri davvero sincero con quelle scuse di prima allora", lo punzecchia Daniel mentre allaccia la cintura di sicurezza. "Shut up, man", lo zittisce l'amico.

Esattamente sei minuti dopo i due piloti erano all'esterno della stazione di Monaco. Nonostante l'afflusso di turisti non gli è difficile identificare l'italiana, che era ferma in punta di marciapiede accanto ad uno degli enormi pilastri che sorreggevano la tettoia in vetro. Arrivando loro da ovest si trovavano sul senso di marcia opposto alla stazione, dunque Max, con cautela, aggira gli spartitraffico che dividevano le carreggiate in modo da potersi accostare proprio nel punto in cui l'italiana li stava aspettando. Effettuata la manovra, Daniel abbassa il finestrino allungando un braccio all'esterno della vettura e saluta Mina attirando la sua attenzione. Quando la ragazza vede la macchina fermarsi proprio davanti a sé osserva con stupore i due piloti, che la incitano animatamente a salire a bordo nel minor tempo possibile. "Sì, sì! Salgo subito!" risponde lei frettolosamente, suscitando le risate dei due amici.

"Scusaci", dice Daniel voltandosi verso di lei con ancora il sorriso sulle labbra. "È che non si può sostare con le auto lì fuori". "Ma va', nessun problema. Ero rimasta momentaneamente spiazzata..." spiega imbarazzata. Daniel non perde l'occasione di punzecchiare anche l'italiana. "Comprensibile. Dopotutto non capita tutti i giorni di avere come chauffeur due bellezze del genere", dice indicando sé stesso e Max. "O per lo meno, uno dei due lo è", aggiunge girandosi di nuovo verso Mina facendole un occhiolino. L'italiana si arrende all'umorismo del ragazzo mentre ride portandosi una mano al volto e, successivamente, si scambia uno sguardo d'intesa con Max che la fissava dallo specchietto retrovisore.

"Com'è andata la mattinata? Vi è piaciuta Antibes?". "È davvero carinissima. Abbiamo visitato il centro storico e abbiamo avuto anche la fortuna di incappare nel mercato... Dopodiché siamo andati in spiaggia", spiega Mina con entusiasmo. "Oh, siete stati a Plage de la Salis?" si intromette Max. "In realtà no, perché era un po' lontana a piedi. Siamo rimasti a Plage de la Gravette, che è la più vicina alla stazione". "Ah sì, ho capito. Quella vicinissima al museo di Picasso". "Esatto! Che però non abbiamo potuto visitare perché stavano ristrutturando". "Cavoli, davvero? Che sfortuna", aggiunge Max. "Però dai, sono soddisfatta della mezza giornata", dice Mina sorridendo. Daniel era rimasto in silenzio, osservando con piacere lo scambio comunicativo tra l'olandese e l'italiana che, pur essendosi incontrati in più di un'occasione, non erano mai riusciti ad interagire. Senz'altro per via dell'invisibile barriera che Max aveva posto tra loro col suo atteggiamento. Alterna lo sguardo tra la strada e l'amico, girando la testa di tanto in tanto verso Mina, e sorride a cuor leggero.

"Piuttosto, come è andato il vostro allenamento invece?". "Mah, come al solito", risponde Daniel mentre si stiracchia. "È dura la vita degli atleti", aggiunge pavoneggiandosi. Max scuote la testa emettendo un verso di disapprovazione. "Non tirartela troppo. Sei fuori forma, vai subito in affanno e ti prendi delle pause di lusso tra un esercizio e l'altro...". Di certo non la tocca piano l'olandese, insomma. "Ehi, c'mon buddy! Potresti almeno avere la decenza di non demolirmi davanti a lei!" si lamenta visibilmente contrariato Daniel. "Dico solo la verità!". Mina dai sedili posteriori osserva la scena divertita, felice di constatare che il rapporto fra i due si fosse riequilibrato.

Cliché // Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora