Cap. 17

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Quella sera le nostre turiste erano rientrate nel loro appartamento piuttosto tardi. Inutile dire che Mina era completamente sotto shock per tutto quello che era successo. Erano appena arrivate nel principato e, non solo avevano incontrato due piloti di Formula 1, ma ci avevano addirittura chiacchierato e passato la serata assieme. Giulia, dal canto suo, col lavoro che svolgeva aveva molte più opportunità rispetto all'amica di fare esperienze del genere, eppure non riusciva a credere che in un solo giorno Mina avesse avuto con i piloti più contatto di quanto ne avesse avuto lei precedentemente.

La mattina seguente, dopo essersi svegliate con calma, decidono di esplorare uno dei borghi della costa, non molto distante da Monaco. Dopo una colazione abbondante a base di pain au chocolat e caffelatte, prendono il bus con direzione "Eze Village". Il caratteristico borgo si ergeva a diversi metri dal livello del mare, regalando una vista mozzafiato. Il percorso guidato accompagnava i turisti tra i vari vicoletti costellati da negozi, per lo più di souvenir, e qualche ristorantino. Proprio vicino ad uno di questi era situata l'entrata per il "Jardin exotique": un saliscendi immerso nella vegetazione più varia. Tra le piante erano esposte statue raffiguranti figure femminili, ognuna delle quali battezzata con un nome dal loro artista. Proprio nella parte più panoramica dei giardini, dove le ragazze si stavano concedendo una piccola pausa, Giulia decide di tormentare per l'ennesima volta l'amica. "Giuli ti prego! Eri lì con noi, ci hai visti. Non riuscivamo a conversare nemmeno noi due, cosa potevo mai dirmi con Daniel?". "Vuoi dirmi che, sul serio, vi siete dati al karaoke e basta? Non gli hai chiesto ad esempio cosa facesse stasera, i programmi per il weekend...". Mina sbuffa spazientita e, per fortuna, una chiamata di Tommaso evita il prolungarsi del discorso.

Inutile dire che il ragazzo era stato aggiornato sulle vicende della sera prima in tempo reale, con tanto di foto e video che paparazzavano Mina e Daniel nel privé. Il motivo di quella telefonata aveva effettivamente un collegamento con tutto ciò: Tommaso rivela alle due ragazze di aver avuto notizia di un party privato che si sarebbe svolto proprio quel venerdì sera a bordo dello yacht di Leclerc. Era ovviamente un azzardo, ma non costava nulla dirigersi nella zona portuale indicatagli dal ragazzo e tentare la sorte. Dopotutto, sembrava davvero che il pilota avesse preso in simpatia le due italiane. "Se rivediamo Ricciardo, guai a te se ti dai di nuovo al canto", dice prontamente Giulia dopo aver riagganciato. Mina si rimette in piedi e, sospirando, si dirige verso le scale che le avrebbero condotte all'uscita. "Ehi! Non mi ignorare, signorina!" le corre dietro Giulia.

Percorrendo la strada a ritroso, Mina si ferma davanti una piccola vetrina che esponeva diversi disegni ad acquerello, raffiguranti le stradine del borgo. Allungando lo sguardo all'interno del negozio nota anche vari stand di abiti. Facendo scivolare la mano tra i vari tessuti, un abito in particolare cattura la sua attenzione. Disegni di colore blu impreziosivano il cotone bianco. Incitata da Giulia decide di provare ad indossarlo. Sembrava le fosse stato cucito addosso. Due bande di tessuto le fasciavano i seni, andando ad incrociarsi all'altezza del collo, per poi abbottonarsi sul retro. La schiena era completamente scoperta, mentre la parte inferiore era costituita da un lungo gonnellone. "Mina sei stupenda. È fatto apposta per te, devi prenderlo ed indossarlo stasera". "Ma come stasera? Non siamo nemmeno invitate alla festa". "Tu prendilo. Se Daniel ti vede, ti fa imbucare lui stesso alla serata". Mina, dopo essere arrossita all'idea dello scenario che le aveva rifilato Giulia, decide infine di acquistare l'abito e seguire il consiglio dell'amica.

Intorno alle 20:30 le due ragazze si dirigono verso l'area portuale indicatagli da Tommaso. Mina aveva indossato l'abito acquistato quel pomeriggio, mentre Giulia aveva optato per un vestito midi in satin nero a bretelline. Dal mare soffiava una brezza piacevole che regalava sollievo dalle alte temperature di quei giorni. Non era difficile individuare lo yacht di Charles. Nella fila di veicoli ormeggiati ce n'erano alcuni animati dalla musica e dall'intenso chiacchiericcio degli ospiti. Quello del pilota doveva per forza essere tra quelli. Mina e Giulia passeggiano lungo il molo, indugiando tra un'imbarcazione e l'altra. Dopo aver fatto avanti e indietro un po' di volte, ormai scoraggiate, decidono di tentare la sorte in un secondo momento. Mina propone quindi di andare a cenare in un'enoteca non molto distante, situata in un'altra delle zone portuali. Il locale si trovava proprio sul molo, con tavolini all'esterno che permettevano di cenare a pochi metri dalle barche ormeggiate. Accompagnato da un tagliere di salumi e formaggi, nonché da una porzione di foie gras fatto in casa, su consiglio del proprietario, degustano un Souteronne, rosso dalle note fruttate.

"Comunque io non mi arrendo", dice Giulia versandosi dell'altro vino. "Non ce ne andiamo finché non ci fanno entrare a quella festa". Mina ride coprendosi il volto con una mano. "Mimi sul serio! Quanto meno, non finché Daniel non ti vede". L'amica poggia un gomito sul bracciolo della sedia e, reggendosi il volto con un palmo, la osserva in silenzio. "So quello che stai pensando: non sono ubriaca!".

Giulia era di parola. Dopo aver terminato la cena, le due ragazze ritornano nella zona costeggiata precedentemente, nella speranza di imbucarsi a quella che era a tutti gli effetti una festa privata. Dopo aver passeggiato un paio di volte lungo la banchina, osservando le persone affacciate al bordo di uno degli yacht, Giulia intercetta finalmente il monegasco, intento a chiacchierare con alcuni ospiti. Fa cenno all'amica, che rivolge lo sguardo alla parte alta dell'imbarcazione. Mina osserva poi Giulia, che le fa un cenno d'assenso e, prendendo coraggio, lo chiama per nome. Charles si volta distrattamente, notando subito dopo due ragazze intente ad agitare le mani per salutarlo. Lui ricambia i saluti sorridendo, riconoscendo soltanto in un secondo momento le due italiane. "Ci inviti anche stasera?" chiede Giulia scherzando. Charles ride e, dopo un attimo di riflessione, fa cenno alle due guardie all'ingresso dell'imbarcazione di lasciarle passare. 

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Angolo dello scrittore

Charles a questo punto ufficialmente fata madrina della storia.

Ammetto che, nonostante io abbia ben pianificato l'andamento dei capitoli, in questi giorni ho difficoltà a scrivere. Sicuramente influisce sul mood della stesura il fatto di non poter vedere Daniel correre la domenica. Ad ogni modo, fortunatamente l'impegno di pubblicare settimanalmente mi "costringe" (in senso buono) a stare seduta davanti al pc. 

C'è da dire anche che si avvicina la sessione invernale, nonché il nuovo semestre di corsi. Farò del mio meglio per conciliare lo studio ed il lavoro su questa storia. Non vedo l'ora di portarla a termine e spero di farlo nel migliore dei modi. 

Au revoir.

Cliché // Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora