Capitolo 12

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Sussulto, aprendo gli occhi, quando un tuono si fa sentire nella mia camera.

Sento la pioggia battere forte fuori casa e guardo l'ora sulla sveglia accanto a me.

3:14

Bene, ho ancora tempo per riaddormentarmi e riposare ancora un po'.

Mi rigiro nel letto e il mio piede si scontra con qualcosa sotto le coperte.

Sento un mugolio e mi ricordo che c'è anche Luke.

Lo guardo vedendo solo la sagoma della sua schiena gigante e qualche ciuffo di capelli sul cuscino.

Una luce bianca illumina la stanza e dopo pochi secondi un altro tuono si fa sentire.

Il ragazzo nel mio letto si gira verso di me aprendo di poco gli occhi.

-Sei già sveglia?- mormora con voce roca sistemando la coperta sul suo corpo.

-Dormi- rispondo con tono di voce basso.

-Piove?- si alza sui gomiti rivolgendo lo sguardo verso la finestra.

Okay. Ti detto di dormire o sbaglio?

-Così sembra- sospiro rinunciando all'idea di riaddormentarmi.

-Come mai sei sveglia?- continua a parlare il mio amico.

-Perché non dormi Luke?- rispondo girandomi verso di lui.

-Sei così acida- commenta mettendosi a pancia in su.

-Sai com'è, sono le tre di notte e abbiamo scuola- ribatto.

Io devo dormire.

-Calmati piccoletta- ride afferrando il mio braccio portandomi accanto a lui.

Poggio la testa sul suo petto portando un braccio sul suo bacino.

-E non chiamarmi piccoletta- dico prima di cadere in un sonno profondo.

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-Ha capito signorina Smith? - la voce del professore mi risveglia facendomi alzare la testa dal banco.

Cazzo.

-Emh..sì..certo- balbetto sotto lo sguardo divertito della classe.

-Sarà meglio per lei, domani c'è il compito- si allontana facendomi sgranare gli occhi.

-Perché non mi hai chiamato?- tiro un pugno sul braccio di Alex sgridandola sottovoce.

-Ahi! Che cazzo ne so io che tu dormi in classe?- si lamenta strofinandosi il braccio che ho colpito.

-Avete qualcosa da dire signorine?- ci riprende l'uomo senza capelli che gira per l'aula.

-No..ci scusi- rispondo io cercando di nascondere il tono seccato.

-Bene- dice con le labbra leggermente piegate in un sorriso vittorioso.

Stronzo.

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Mi guardo allo specchio vedendo la mia immagine riflessa.

Orribile.

Troppo bassa, troppo grassa, troppi ricci, troppe occhiaie, troppo brutta, troppo poco per tutti.

I miei occhi azzurri sono trasparenti. Sono l'unica cosa che mi piace di me.

Ma purtroppo, hanno, appunto, un contorno viola che mi accompagna da mesi.

Passo le mani nei capelli bagnati per districare i pochi nodi.

Se li pettinassi sembrerebbero più gonfi di quanto già sono.

Sudden || Luke Hemmings ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora