Capitolo 24

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Lego i capelli in una coda alta e sistemo le piccole ciocche corte dietro le orecchie.

La sfumatura azzurra dei miei ricci era ormai completamente svanita, e ho tagliato le punte rovinate dal parrucchiere di Michael.

Sostiene sia il migliore della città.

In realtà è stato proprio mio cugino a convincermi a tingere i capelli, o non l'avrei mai fatto.

Era una minaccia, più che altro.

Non li ho tagliati tanto alla fine.
Solo qualche centimetro.

Afferro le scarpe di Hip hop e corro in sala.

-Sheryl!- urla Zoey abbracciandomi.

-Hey!- ricambio sorridendole.

-Oggi iniziamo la nuova coreografia!- esclama con tono felice.

-Lo so- annuisco e lei mi trascina al centro della stanza ampia.

Deborah comincia a spiegare i nuovi passi, e la seguo attentamente.

Ci lascia, dopo un pó, ballare da sole.

-Muovete quel culo, ragazze!- esclama sorridendo in modo scherzoso.

Lo fa sempre.

Seguo le altre provando essere coordinata, ma senza risultati.

Tra gli sbuffi e i sospiri di tutte, la lezione finisce in fretta.

Sudate e affannate, andiamo negli spogliatoi.

-Wow, è fantastica!- esclama Diana, uscendo dal bagno.

-Giá- annuiamo sistemandoci.

Ha ragione, ti prende davvero.

-Vieni via con me?- mi chiede Zoey, pettinando i suoi capelli rosa.

-Se vuoi..- rispondo alzando le spalle e chiudo la zip della mia felpa gigante.

-Ciao ragazze- esclama sorridendo e faccio lo stesso, mentre Hope mi sorride timidamente.

Le faccio un cenno con la mano e chiudo la porta alle mie spalle.

È così dolce quella ragazza.

-Allora..vuoi un frullato?- chiede Zoey all'improvviso.

Scuoto la testa e lei sbuffa.

-Devo prenderlo da sola, uffa!- si lamenta con il broncio e io ridacchio.

-Sei cattiva- continua e poi sbuffa prendendo il cellulare dalla tasca.

Legge, probabilmente, il messaggio che le è arrivato e sorride ampiamente subito dopo.

-Devo andare, sarà per un'altra volta- si agita lasciandomi un bacio sulla guancia.

-Ma chi è?- esclamo confusa quando comincia a camminare lontano da me.

-Ashton!- urla e io scuoto la testa ridendo.

Non cambierà mai.

Raggiungo poi casa mia ed entro lasciando la borsa sul divano.

Ancora una volta mia madre non c'è.
È come vivere da sola in un certo senso.

Dopo essere salita in camera mia, afferro il libro di inglese, per finire di studiare.

Sbuffando mi lancio sul letto e lo apro alla pagina segnata, cominciando poi a leggere.

Sarà un lungo pomeriggio..

Sudden || Luke Hemmings ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora