Capitolo 28

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Sorridere.

Azione che non compio troppo spesso.

Si pensa che il sorriso si possa "comandare".

Nel senso, tipo quelle persone che ti dicono:"Eddai, ma fattela 'na risata, ogni tanto!".

Le odio.

Sorridere è come innamorarsi.
Non si sceglie ne quando, ne con chi farlo.

Ma a volte bisogna anche fingere un pó. I tempi della pura verità, sono finiti, da tempo.

Ora siamo in quel periodo in cui non sai cosa fare, come comportarti.
Siamo nella più totale insicurezza.

Bella merda, l'adolescenza.

Ci ritroviamo a fare scelte, che non sono nostre, a dipendere troppo dagli altri.

Poi ci sono le persone che ti fanno salire i più crudeli istinti omicidi.

Persone false, bugiarde.

Persone che credono e fanno credere di essere intelligenti, mentre sono le più ignoranti del pianeta.

Persone stupide e senza personalità, che ti danno contro continuamente.

Persone orribili sia internamente che all'esterno, ma che non se ne accorgono mai.

Eh già, è questo il mondo in i viviamo.

Ma dobbiamo adeguarci.

-Sher!- spalanco gli occhi sussultando.

Sono nel mio letto e ho il viso di mia madre praticamente incollato al mio.

-Mamma- lamento allontanandola e mettendomi a sedere.

Mi tengo una mano sul petto respirando profondamente.

-Dobbiamo andare in ospedale- mi comunica tranquilla.

-Cosa?- chiedo agitandomi.

Perché dovremmo andare in un ospedale?

-Devi controllarti- mi ricorda e io sospiro.

-Mi hai fatto prendere un colpo..- la rimprovero e lei alza le spalle.

-Vestiti, per le 9:30 dobbiamo essere lì- dice e mi rendo conto che oggi è lunedì.

-E la scuola?- chiedo lanciando uno sguardo alla sveglia sul comodino.

8:35

-Ormai è tardi, e poi, non sei felice di saltarla?- chiede stranita.

-Ma Luke..- comincio mormorando, ma non continuo.

-Cosa?- chiede confusa.

Scuoto la testa e mi alzo dal letto.

Sento girare leggermente la testa, ma non importa, succede sempre.

Riprendo equilibrio e mi avvio verso il bagno.

Il pavimento è freddo sotto i miei piedi e contribuisce a svegliarmi del tutto.

Appena entro nella stanza, una folata d'aria piuttosto fredda, mi colpisce facendomi rabbrividire.

Sbuffo alzando gli occhi al cielo e chiudo la finestra letteralmente spalancata.

Mia madre e la sua stupida mania del pulito...

Dice che se la casa non cambia aria per almeno un'ora, non sarà mai fresca e pulita del tutto.

Se avessi una figlia e una casa tutta mia, non lo farei mai.

Sarebbe una sofferenza troppo ingiusta.

Sudden || Luke Hemmings ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora