Capitolo 22

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Continuo a pensare a quel messaggio.

"Vieni al parco"

Lo rileggo a bassa voce.

Non so che fare. So che non dovrei dare ascolto al ragazzo che ha tentato di violentarmi, ma non ho paura di lui.
L'altra volta è stato dolce.

Infondo è l'unico che conosce la vera me.

A parte Luke, ovviamente.

Perché quello che sono adesso, non mi appartiene.
Non sono io.

Sono la ragazza che adora mangiare dolci, quella che ama cantare a squarciagola anche se è stonata, la ragazza spensierata e senza contraddizioni nella sua testa.

La vera me è quella che ero prima.

Forse dovrei solo essere più impulsiva.

Così mi convinco, e digito la risposta.

"A che ora?"
"Anche adesso, vicino casa tua"

Annuisco come per risposta e mi alzo dal divano appena mia madre entra in casa.

-Ciao- mi saluta poggiando le buste della spesa per togliere il cappotto.

-Ciao- ricambio avviandomi verso le scale.

-Hai fame?- chiede togliendosi la sciarpa rossa e voluminosa dal collo.

-Mamma, perfavore..- dico facendole intendere di no.

-Ho capito- dice secca e cammina fino a scomparire in cucina.

Sbuffo e corro su in camera mia per prepararmi velocemente.

Dopo essermi infilata le scarpe, mi trucco leggermente e scendo.

-Dove vai?- mi chiede mia madre alzando la testa dai fornelli.

-Esco- rispondo mettendo sulla lingua la solita gomma alla menta.

-Con chi?- insiste curiosa.

-Non importa, ci vediamo dopo- la saluto con un leggero sorriso ed esco dopo aver afferrato il cellulare.

A pochi metri dal cortile di casa mia, il ragazzo moro è appoggiato al cancello del mio vicino.
Lo raggiungo.

-Ciao- saluto e lui mi fa un cenno con la testa soffiando il fumo fuori dalla sua bocca.

-Fumi ancora?- parlo retoricamente osservando disgustata la sigaretta stretta tra le sue dita.

Alza le spalle facendo un altro tiro.

Ho sempre odiato che fumasse, non volevo si facesse del male, infondo lo amavo.

Pochi secondi dopo lascia cadere la cicca e la calpesta passandosi una mano tra i capelli.

Lo fa sempre anche Luke..

Mi intristisco al pensiero che lui non ci sia, e che io sia così presa da lui.

Mi manca così tanto.

-Voglio farmi perdonare- dice prendendo a camminare e io sto dietro a i suoi passi calmi.

-Bene- annuisco pur trovando strana la sua richiesta.

Perché dovrebbe?

Passeggia piano come se stesse pensando e io comincio ad essere stufa di questo silenzio.

-Allora? Vuoi farti perdonare camminando senza dire niente?- chiedo ironica e lui mi guarda leggermente.

-Cosa vuoi fare?- chiede tranquillo.

Sudden || Luke Hemmings ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora