Capitolo 43

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-Tutto chiaro?- chiede ancora la giovane donna davanti a noi.

Annisco sicura, poi raggiungo gli spogliatoi, seguendo le altre.

Prendo un sorso d'acqua dalla mia bottiglietta mezza piena.

-Sono stressata- sospira Anne mentre si infila i pantaloncini.

-A chi lo dici- concorda Zoey sistemando i suoi capelli.

-Dovrei cambiare colore? Farmeli crescere?- si rivolge a me.

Alzo le spalle.

-Chiedi a Michael, ti saprà rispondere- ridacchio leggermente, mentre mi infilo la maglietta corta.

Fa troppo caldo..

-Hai ragione- ride prima di afferrare la sua borsa e sistemarla sulla sua spalla scoperta dalla canotta.

La stanza si svuota e sono pronta per tornare a casa.

Sapevo che non mi sarebbe successo niente. Per fortuna ho fatto di testa mia, questa volta.

Non voglio più dipendere dagli altri.

Zoey mi aspetta fuori, Hope è ancora qui. Sembra triste. Troppo.

-Hey, che succede?- le chiedo avvicinandomi.

Scuote la testa, sembra stia per piangere.

-Puoi parlarne con me, se vuoi- le sposto i capelli dal viso.

Stringe il cellulare tra le dita, mentre se ne sta in piedi, con la testa bassa.

Riesco a vedere una lacrima veloce, come se stesse fuggendo di nascosto.

-Hope- la abbraccio e la ragazza scoppia a piangere sulla mia spalla.

-Cosa è successo?- le chiedo e la sua schiena si scuote appena.

-James..- mormora tra le lacrime che le bagnano le labbra.

Apro di più gli occhi, prestandole più attenzione.

-Continua..- la incoraggio, impaziente di saperne di più.

-Lui, stava tornando a casa e- fa una pausa asciugandosi le lacrime- una macchina ha distrutto la sua..- chiude gli occhi.

Schiudo le labbra.

-E adesso? Come sta?- domando agitata.

Devo sapere se sta bene.

-È in ospedale, non apre gli occhi- si gira afferrando lo zainetto.

-Cosa significa che non apre gli occhi?- alzo di poco la voce.

-Perché ti preoccupi così tanto? Dovrei essere io quella sconvolta, non tu- risponde uscendo dallo spogliatoio.

Credo di non averla mai vista arrabbiata prima d'ora.

La seguo.

-Hope, dov'è? Voglio vederlo- dico decisa.

-Ti ci porto io- afferma.

Annuisco e esco finalmente dalla palestra.

-Quanto ci hai messo? Mi stavo preoccupando- mi lancia un'occhiata.

Mi ha osservata per tutta la lezione. Ha detto di dovermi controllare.

Non voglio una babysitter.
Non ne ho bisogno.

-Sto bene- alzo gli occhi al cielo.

Osservo la ragazza bionda andare via a passo veloce.

-Le hai mai parlato?- sento la voce di Zoey mentre sto ancora guardando il suo corpo minuto.

Sudden || Luke Hemmings ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora