Spalanco gli occhi sentendo quella voce.
-Cosa vuoi James?- cerco di non balbettare e lo sento ridere.
-Te, piccola Shee, voglio te- dice come se fosse ovvio.
-Ti rendi conto di ciò che mi hai fatto?- mi sfogo alzando la schiena dal letto.
Mi sono stancata di fare la timida, è il momento di fargli vedere che ho le palle.
-Ma se non ti ho neanche toccata! Smettila di fare la vittima!- sento dei fruscii dall' altro lato del telefono.
-Mi fai schifo James- dico scuotendo la testa mentre sorrido amaramente.
-E tu no, piccoletta- ridacchia facendomi salire la rabbia.
-Ti odio! Ti odio così tanto..- esclamo singhiozzando mentre piango dal nervosismo.
Ride. Ride forte. Ride di me.
-Non vedo l'ora di vederti, amore-
-Non mi vedrai mai più- sputo sentendolo dire un "ti sbagli" prima che io chiuda la chiamata.
Sospiro asciugando le poche lacrime sulle mie guance, mentre mi alzo dal letto.
Scendo in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
La mamma è di nuovo da mia zia.
A quanto pare si è rotta un piede.Bevo un sorso dal mio bicchiere blu e alzo gli occhi al cielo quando suonano alla porta.
Poi ci penso qualche secondo.
E se fosse lui?
Poggio l'oggetto sul tavolo e vado ad aprire, lasciando da parte i miei pensieri.
Non l'avessi mai fatto.
-Che ti avevo detto?- sorride malignamente il ragazzo davanti a me.
Ho paura. Tanta. Ma lui non deve saperlo.
Cerco di richiudere la porta, ma data la mia enorme forza, lui la spinge e entra in casa lasciandola socchiusa.
Indietreggio mentre lui ride ancora.
-Hai paura, tesoro?- mi deride.
-Non ho paura di un coglione come te- sputo anche se la mia voce trema leggermente.
-Davvero?- alza un sopracciglio avanzando mentre io faccio il contrario.
-Vattene- deglutisco ma lui mi ignora raggiungendomi.
-Tu mi hai lasciato, Bimba- mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Mi chiamo Sheryl-
Sorride mentre mi accarezza quasi dolcemente una guancia.
-Lasciami- mi sposto ma mi afferra un braccio e mi porta contro il suo petto.
I suoi occhi sono terribilmente rossi.
-Tu sei mia- ringhia prima di prendere il mio mento tra le dita e attaccare le sue labbra alle mie prepotentemente.
Niente in confronto a quelle di Luke.
Sgrano gli occhi per il mio pensiero e per il suo gesto.
La mia mano va in contatto con la sua guancia in uno schiaffo.
Uno dei più forti che abbia mai dato.
Si porta la mano sul punto arrossato per poi scaraventarmi al muro portando di nuovo le sue labbra sulle mie, mordendomi il labbro fino a farlo sanguinare.