Capitolo 33

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~Canto che m'ardi e piaci:t'interrompano solo i nostri baci~

Guardo lo schermo e non so se dirlo o no...

"Allora?" Domanda

"Hai ragione... ho la febbre" rispondo e mi guarda con la faccia da saputello.

"Te l'ho detto io di mettere una felpa più pesante! Stasera non esci. " Mi rimprovera Cameron

"Ho solo decimi di febbre. Posso" faccio uno starnuto "fare tranquillamente quello che voglio" sbuffo

"Non parlerei così presto" dice mettendo una mano sulla mia fronte.

"Tu  non esci. Restiamo a casa"

"Cam è sabato, esci. Capisco che Nash e gli altri sono all'università, ma non sei obbligato a rimanere qui"

"Rimango qui perché voglio io. Mi prenderò cura di te, in ogni senso" avvolge un braccio intorno alla mia vita e appoggia le sue labbra sulle mie.

"Così ti prendi la febbre anche tu. Stammi lontano ahah"

"Quello mai, adesso mi chiedi troppo"

"Ti amo"

"Ti amo bambolina, tanto" questo suo lato dolce mi fa impazzire.

"So che non sei il genere di ragazzo che esprime le sue emozioni facilmente, e quando mi dici certe cose non sai come mi rendi felice"

"Lo so, lo leggo nei tuoi occhi. Sei importante per me, non dimenticarlo mai" un sorriso timido prende forma sui volti di entrambi.

"Che ne dici se prepariamo qualcosa da mangiare?" Propongo e cerca qualche ricetta su internet.

"Facciamo i churros?"

"Ci sto!" Per fortuna ho fatto la spesa ieri e ho tutto quello che serve.

"A te l'onore. Fai un po di palestra, ultimamente questi" indico le braccia" si sono ammosciati'" gli porgo la ciotola e la frusta.

"I miei muscoli non si sono  ammosciati per niente." Mi abbraccia da dietro e sorrido.

"Quando ti prendo in braccio non la pensi allo stesso modo" mi sussurra, per poi prendermi in braccio.

"Lasciami! Subito"

"Se vuoi cadere ammaccandoti quel bel culo che ti ritrovi, faccio subito" fa finta di farmi cadere ed io mi aggrappo più forte al suo collo.

"Ahahahah. Secondo te posso veramente farlo?" Dice poggiandomi sul tavolo. Nonostante stia seduta qui è più alto di me di qualche centimetro.

"Stronzo come sei, sì" ammetto scherzando. Si mette tra le mie gambe di fronte a me e gioco con i suoi capelli. Mi bacia ma lo fermo.

"No! Così ti ammali anche tu" cerco di scendere ma sono bloccata.

"Sai quanto mi importa della febbre? Te lo dico io, niente." Riprende da dove si era interrotto, chiede l'accesso con la lingua e glielo do ma prima che la situazione possa andare oltre è lui a fermarmi.

"Meglio finire questi churros" mi aiuta a scendere e faccio come dice.

"Assaggio io per prima!" Dico e il mio entusiasmo va via appena lo faccio.

"Sono usciti così male?" Deve averlo capito dalla mia faccia. E dopo aver fatto la stessa cosa mi da ragione.

"Non so se siamo pessimi come cuochi, oppure sono proprio questi cosi a fare schifo" scoppio a ridere dopo questa sua affermazione.

Runaway heart ~Cameron Dallas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora