Capitolo 69

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~Love. Live. Laugh~

È finalmente arrivato il grande giorno.
Dire che sono emozionata è poco, per tutto il giorno non ho fatto altro che parlare di stasera.

L'unico momento in cui sono stata zitta è quando abbiamo visitato la Biblioteca di Verona, una delle più antiche in Europa.
Nonostante Cameron non sia un amante della lettura, ne dei libri in generale a dirla tutta, è rimasto senza parole anche lui. Però dopo mezz'ora circa, ha iniziato ad annoiarsi e ha iniziato a scocciarmi, istigandomi ad andare via.
Ma ovviamente non gliel'ho data vinta.
Gli ho semplicemente detto che poteva benissimo aspettare fuori, ma non ha voluto e siamo ancora qui.

Sono affascinata, stupita, meravigliata ed entusiasta.
È una delle cose più belle che abbia visto.
Quando mi reco in libreria per comprare un libro, ci sto dentro 20 minuti o più, nonostante sappia già cosa prendere.
Perciò non potevo farmi sfuggire un'occasione del genere, è logico che ci metta tanto.
Insomma, stiamo parlando di una delle biblioteche più antica che esista, con milioni di libri.
Proprio per questo motivo, dopo un'ora e 15 minuti, siamo ancora qui.

"Maira, hai controllato ogni minimo corridoio, osservato quasi tutti i libri presenti qui dentro e si muore di freddo. Possiamo uscire?" Cameron ha un tono supplichevole.

"Fa freddo perché i libri hanno bisogno di questo ambiente. E poi l'hai detto anche tu, ho visto quasi tutti i libri" gli sorrido sperando che non faccia una scenata qui.

"Sto per perdere la pazienza, perciò te lo chiedo per l'ultima volta: possiamo andarcene?" È diventanti serio, ormai non scherza più.

"Va bene, hai ragione. Andiamo pure" lo prendo per mano ed usciamo.

"Be... Pensavo di dover insistere un po' di più, sinceramente" dice tirando un sospiro di sollievo quando siamo fuori.

"E invece no. Dai, abbiamo ancora tante altre cose da vedere"

"Tipo? Quella che prima di partire ha cercato informazioni sulle città sei tu" Cameron ride, ma lo fulmino con lo sguardo.

"Non c'è rimasto molto tempo, perciò direi di fare un salto al balcone di Romeo e Giulietta. Poi torniamo in hotel e ci riposiamo. Che dici?"
Infondo ha ragione, ho preferito informarmi anziché arrivare nelle diverse città senza avere niente da fare.

"Per me va bene. Eh sì, dobbiamo riposarci. Sarà una serata difficile per me" ridacchia ma non capisco a cosa di riferisce.

"Aspetta, ti riferisci al fatto che dovrai assistere al concerto dei 5sos, o al fatto che dovrai sopportare me e qualche centinaio di ragazze urlare per... Due ore e mezza circa?" Alzo le sopracciglia e mi metto a ridere appena vedo la sua faccia distrutta.

"Ad entrambi. Ma per te posso fare un'eccezione" mi fa l'occhiolino.

Decidiamo di fare la strada a piedi anziché con un bus, anche se Cam non è contentissimo delle scelta.
Sarà anche molto allenato, ma in certi momenti è la persona più pigra del mondo.

Arriviamo a destinazione, e mi perdo nel mondo antico.
Mi immagino Romeo sotto il balcone, ad aspettare la sua amata Giulietta.
Questa, per me, è una delle storie d'amore più belle di sempre.
E Shakespear ha fatto benissimo ad ambientate la storia qui.

Mi guardo intorno, la piazzetta è popolata da tantissime coppie che si tengono per mano.
Mi fermo a pensare alle loro storie, da dove provengono, cosa staranno pensando o semplicemente le guardo.

"Ehi, vieni" Cam mi tira per mano verso un muro pieno di post-it colorati e biglietti e lucchetti.

"Cameron cosa fai?" Chiedo appena esce un lucchetto dalla tasca del giubbotto.
Ho capito le sue intenzioni, non riesco a credere ai miei occhi"

"Appendo un lucchetto con le nostre iniziali. Tu intanto scrivi qualcosa qui sopra" noto le iniziali scritte in rosso, e poi mi porge un post-it azzurro, e uno verde e una penna.

"Ok, ora noi due scriveremo qualcosa qui sopra. Uno li attaccheremo accanto al lucchetto, e l'altro lo terremo con noi. In tutto dovremmo avere 4 biglietti" spiega e scrive subito la frase.

"Avanti Cameron, non so che scrivere!"

"Non ci credo. Lo so io, figurati tu" alza gli occhi al cielo e sorride.

"Dai, fammi vedere che hai scritto. Così magari mi viene l'ispirazione" mi porgo in avanti.

"No no, non hai capito niente. Non vedremo cosa c'è scritto finché non torneremo a Miami"

"Ma non è giusto!" Cerco di convincerlo a cambiare idea, ma non ci riesco.

"Tutto questo mi fa pensare che non sono stata l'unica ad organizzare qualcosa" assottiglio gli occhi e lo guardo.

"Forse sì, forse no. Non lo so" alza le spalle, facendomi irritare.

"Va bene, va bene" alzo le mani in aria, dando bandiera bianca.

Verona è una città così bella, un po' mi manca l'Italia. Soprattutto la città dove abitavo prima. Il Salento è meraviglioso, spero di tornarci quest'estate.

"Maira sei diventata pensierosa. Che succede?" Mi domanda Cameron.

"Sto pensando alla mia vecchia vita in Italia. Un po' mi mancano le vecchie abitudini" guardo il cielo con aria malinconica.

"Quelle nuove non ti piacciono?" Mi tira verso di se e lo guardo.

"No, anzi è completamente il contrario. Che ne dici se quest'estate passiamo le vacanze qui in Italia, nella mia vecchia città?" Chiedo e inizia a ridere.

"Perché ridi?"

"Adoro il fatto che tu stia pensando già a quest'estate. E sono felice a pensarci ancora insieme" mi sorride e mi mette
Un braccio intorno alle spalle.

Attacchiamo i post it e resisto alla tentazione di sbirciare, andiamo via.

Runaway heart ~Cameron Dallas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora