Capitolo 40

2.1K 114 1
                                    

~Se stiamo insieme di paura non ne avrò~
Benji e Fede

"Vuoi la cioccolata calda?" chiede e accetto.

"Posso farla io?"

"Mi casa es tu casa" risponde con un perfetto accesso spagnolo.

"non vorrei si bruciasse anche questa. Sei spagnolo per caso?" rido anche se sono seria ahah.

"Questo è un colpo basso" dice assottigliando gli occhi "comunque sì, lo so. Mi sono trasferito qualche anno fa qui, il nome non ti dice niente?"

"Dai scherzo ahah. Comunque, no non ci avevo mai fatto caso al nome spagnolo, mi è venuto il dubbio appena hai iniziato a parlare in spagnolo" ammetto girando la cioccolata nel pentolino facendo attenzione a non bruciarla ahah, altrimenti me lo rinfaccerá a vita.

"Anche tu hai studiato spagnolo, sei mai stata in Spagna?" Dice mentre si appoggia al frigorifero.

"Sì, Valencia e Barcellona"
Iniziamo a parlare in spagnolo ma finisce subito lì la cosa.

Passano alcuni attimi di silenzio prima che ricominci a parlare.
"Quindi abbiamo uno Juan innamorato?" Dico cambiando discorso.

"Eh sì" risponde sospirando.

"Chi è la fortunata? La conosco?"

"Non lo so"

"Oh avanti dammi qualche indizio!" Dico dandogli una leggera spinta scherzosa.

"È mezza americana"

"È la francesina del corso D?" La butto lì

"Riprova, sarai più fortunata"

"Non conosco tutta la scuola ahahah"  Dico cercando di ricordare le ragazze con un accento diverso, senza risultati.

"È più grande di me" mi aiuta a prendere le tazze e a versare la cioccolata.

"Vuoi la panna?" Faccio segno di no mentre metto il pentolino nel lavandino.
Vado per sedermi ma a terra è gocciolato un pò di cioccolato e scivolo. Sono pronta per l'impatto del mio sedere contro il pavimento ma non arriva.
Apro gli occhi e mi ritrovo Juan a due centimetri dal mio volto e con le mani intorno ai fianchi, che toglie subito.

"G-grazie. Se non ci fossi stato tu avrei preso una bella botta" mi aiuta a mettermi dritta ma cadiamo di nuovo, entrambi stavolta con lui sopra di me. 

"Misá che è di più la cioccolata che hai fatto cadere a terra di quella che berremo" non posso fare a meno di ridere ricordando la prima volta che ci siamo incontrati.

"Perché ridi?"

"Uno perché mi stai schiacciando ahah, due perché ho ricordato come ci siamo incontrati" si alza e stavolta ci alziamo senza cadere.

"Ahahah come dimenticarlo! Ci siamo praticamente scontrati" il silenzio che c'era prima viene sostituito dal suono delle nostre risate.

"Vogliamo parlare della pessima battuta che hai fatto?" Dico bevendo e  mettendo una mano sulla fronte.

"Eieiei. Ci stava, data la situazione. E poi ti ricordo che tu mi hai fatto cadere, quando io ti stavo gentilmente offrendo il mio aiuto" risponde dopo aver bevuto anche lui.

"Non ci stava per niente. Come hai detto? Mi stavi gentilmente offrendo il tuo aiuto? Ma sentilo ahahah!" Scuoto la testa.

"Esatto, mi hai visto? Sono così bello che anche appena mi specchio, sento gli uccellini cantare!" Si pavoneggia aggiustando il ciuffo.

Runaway heart ~Cameron Dallas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora