Capitolo 83

87 8 0
                                    

~É un pezzo che non chiudo un occhio e a tratti non mi riconosco~
Gemitaiz, Venerus, Franco 126

"Maira, dai esci." La voce di Martina mi risveglia. Faccio finta di non sentire.

"Lo so che sei sveglia! Fare finta di non avermi sentito non mi manderà via, sappilo." Continua a bussare ripetutamente contro la porta. Ha un tono severo, è arrabbiata.
Ma onestamente, non ho voglia di discutere anche con lei.

Dopo due giorni di silenzio, ho raccontato tutto alla mamma. E a Paul.
Sono stati molto comprensivi, si sono limitati ad ascoltare. Conoscendo mia madre, mi avrebbe detto cose che non avrei voluto sentire, ma grazie a Paul non l'ha fatto.
Devo ringraziarlo. Ancora una volta.
Perché nonostante io non sia sua figlia a tutti gli effetti, mi tratta come se lo fossi.

Dopo essermi sfogata con loro, mi sono sentita un po' meglio. Ero addirittura pronta a chiamare Harry per chiedergli di uscire.
Poi però, ho sentito la voce di Gina.

Non era a casa, era a telefono con mia madre.
Mamma parlava con il vivavoce e allora ho sentito.
Non so se l'ha fatta di proposito o non si è resa conto che la porta della mia stanza era aperta e che ho ascoltato senza farlo apposta.

Non avrei voluto sentire la conversazione, ne la voce della madre di Cameron perché inevitabilmente questo mi portava a pensare proprio a lui.

E cosa ancora più fastidiosa, Gina la pensava come me.
Non riusciva a capire il comportamento del figlio. Non comprendeva il motivo per cui mi avesse lasciata così di punto in bianco.

E così quella poca voglia che avevo di chiamare Harry, era sparita.
Non ha fatto altro che peggiorare la situazione, così mi sono rintanata in camera mia e ho spento il telefono.
Non volevo sentire nessuno, tantomeno vedere qualcuno.

Il non voler incontrare Cameron mi aveva portato a non uscire più di casa, neanche per andare agli allenamenti.
Ho inventato una scusa, ho detto a Sierra di avere la febbre.
Ovviamente lei non se l'è bevuta, ma non ha chiesto spiegazioni.

Questa febbre però non potrà durare per sempre, quindi dovrò pensare a un'altra scusa da usare.

"Signorina o mi apri questa porta, o vedi che succede." Martina continua a bussare insistentemente.

Quando sto per risponderle, interviene Margherita.

"Martina, non migliori la situazione così! Non esce da giorni, non ci risponde a telefono e la minaccio anche?!" Margherita parla a bassa voce, con i suoi modi gentili e delicati cerca di far ragionare Martina.

"Ok, ho capito che nella situazione non è delle migliori. Ma senza le maniere forti non ci aprirà mai. Sai com'è fatta." Anche Martina adesso abbassa la voce.

"Magari sta dormendo veramente, riproviamo a chiamarla fra un altro po'. Lasciamola riposare."

E così sento le due allontanarsi, e allora mi alzo.

"Martina, ha ragione Margherita. E poi agitarti non fa bene al bambino." Apro leggermente la porta e le due si bloccano.

"Margherita, forse le maniere forti non sono più tanto efficaci." Afferma Martina mettendosi una mano nei capelli.

"Ok, non è il momento." Margherita la rimprovera e tornano indietro.

"Ci dici che succede?" Martina chiude la porta dietro di se, e le due si siedono sul mio letto mentre io rimango in piedi.

"Non ho voglia di parlarne, e poi mia madre vi avrà sicuramente raccontato tutto." Non le guardo in faccia perché infondo so che ho sbagliato a non chiamarle prima.

Runaway heart ~Cameron Dallas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora