Capitolo 59

1.6K 94 6
                                    

~Sei la ragione più profonda di ogni mio gesto~
alesonrisa16 grazie tesoro😘

Cameron mi sta veramente presentando ai suoi nonni, così senza preavviso?

"Piacere mio" dico sorridendo cercando di nascondere l'imbarazzo.

"Gina ci ha parlato di te, venite accomodatevi" John ci porta in cucina.

Nel soggiorno ci sono molte foto di loro due da giovani.

"Quella foto è stata scattata il giorno del nostro matrimonio"

"Hai visto com'era bella la mia nonnina?" Cameron l'abbraccia forte e sorrido a questa scena.

"Cosa vuoi dire? Io sono bella anche adesso!" Marie da uno schiaffo dietro la spalla al nipote e questa volta il sorriso si trasforma in una risata.

"In questa ci sono Cameron e Sierra mentre ci danno le letterine per la festa dei nonni" John mi porge una foto.

Passiamo un'altra mezz'ora a vedere le foto di quando erano giovani.

"Ogni volta che vengo nonna le fa vedere a tutti, nonostante siano sempre le stesse" dice Cameron a bassa voce.

"Sarò anche anziana, ma grazie a Dio ci sento ancora. Vedrete che quando diventerete nonni farete lo stesso anche voi con i vostri nipoti" a questo pensiero arrossisco e Cameron mi stringe la mano senza farsi vedere.

"Aspettateci, andiamo a prendere i regali da sopra" spariscono entrambi dalla nostra vista.

"Cameron perché non mi hai detto che saremmo venuti qui? Mi hai preso alla sprovvista!" Dice a bassa voce

"È stata una cosa decisa all'ultimo momento" alza le spalle come se niente fosse ed io mi metto una mano in fronte.

"Tieni Cam, questo è per te. Maira scusa ma non sapevamo saresti venuta. Vuoi qualcosa?" Marie porge una busta a Cameron.

"Non si preoccupi, Cameron non mi ha detto saremmo venuti qui e non ho portato niente" mi scuso.

"Tranquilla tesoro! A mio nipote piace tenere le cose nascoste" gli lancia un'occhiata sospetta e Cameron abbassa lo sguardo.

Questa cosa è abbastanza strana.
Cosa intende con questa frase?

"Marie perché non fai assaggiare a Maira il dolce con la marmellata che hai fatto per colazione?" John cerca di cambiare discorso.

"Non le piace la marmellata" Cameron mi precede e dal tono di voce sembra arrabbiato.

"Grazie lo stesso" sorrido leggermente

Improvvisamente la tensione è cresciuta e quell'aria natalizia e accogliente è svanita.

"Ma che sbadata, vieni Maira ti faccio vedere la casa" Marie si alza e mi fa cenno di seguirla.

"Nonna sarà per la prossima volta, si è fatto tardi" Cameron si alza facendo un rumore assordante con la sedia ed esce di casa.

"Scusatelo, non so cosa gli è preso"
Fino a cinque minuti fa era felice ed ora arrabbiato.

"Io si" sussurra John per non farsi sentire ma invano.

"Sarà per la prossima volta allora, ciao Maira" Mi accompagnano alla porta.

"Buon Natale" saluto i due coniugi ed entro in macchina.

"Si può sapere che ti è preso?" Dico con un tono calmo e tranquillo.

Insomma, fino a cinque minuti fa abbracciava la nonna e adesso è scappato di casa senza salutare.

"Niente" dice con voce ferma e so che sta mentendo.

"Cameron, non mi interessa cosa è successo in passato. Se non me ne hai parlato significa che non lo ritieni importante, giusto?"

Ok, potrei aver mentito leggermente. Ma obbligandolo a spiegarmi cosa è successo peggiorerebbe solo la situazione.

"Si" risponde convinto ma un po' titubante...

"Ora dove andiamo?"

"Ricordi Robert?" Annuisco

"Ecco, la polizia vuole la tua testimonianza per farlo uscire di prigione" spiega

"Va bene... Come mai proprio oggi?" Non capisco il motivo.

"L'agente mi ha detto che la figlia chiede di lui, non so era molto vago"

"Puoi dirmi perché lo hai difeso? Insomma, non è vero che è arrivato insieme a me e Juan. Maira diamine! Ti ha tenuta nascosta, è stato lui a rapirti vero?" Sbatte la mano sul volante.

A volte mi chiedo veramente se sia bipolare. Poi ripenso a cosa è successo e mi ripeto che anch'io non resterei calma.

"Cameron... È una lunga storia" non voglio parlarne ora.

"Hai quindici minuti per spiegarmi tutto ed altri cinque per pensare a cosa dire" sbuffo e sono costretta a parlare.

"Robert mi difendeva, mi trattava bene, per quanto potesse fare, se Andrea si arrabbiava lui mi si parava davanti e lo faceva calmare... Insomma, se non mi sono presa mai uno schiaffo o peggio da quel pazzo è grazie a lui" spiego velocemente.

"Perché Andrea si arrabbiava? E perché ho la sensazione che c'è dell'altro? In fondo ti ha sempre rapita, deve averti detto qualcosa" si è calmato da quando ho iniziato a parlare.

"Sai come sono fatta, rispondevo a tono e qualche volta gli ho mollato una cinquina sulla faccia" a queste parole sorride.

"Hai fatto anche quello che ti ho detto io?" Chiede interessato.

Cameron mi ha spiegato qualche tecnica di autodifesa da usare contro i ragazzi.

"No, fortunatamente per me e per lui non ne ho avuto l'occasione. Comunque la cosa che mi ha fatto cambiare idea è la sua storia"

"La sua storia? Ti ha raccontato quante altre ragazze ha rapito?" Dice ironico.

"La moglie è morta qualche anno dopo aver partorito il terzo figlio. La madre vive con loro e non sta bene, la figlia più piccola è malata... Mi è caduto il mondo addosso appena l'ho saputo. A quanto ho capito Andrea lo pagava abbastanza bene e gli servivano quei soldi" cerco di essere sbrigativa.

Il resto del viaggio prosegue in silenzio, eccetto per le canzoni natalizie che trasmettono alla radio.

Arriviamo finalmente alla stazione e mi fanno entrare in una stanza che mi mette i brividi. Bianco, bianco e grigio ovunque.

"Vuoi che venga con te?" Chiede Cameron guadagnandosi un'occhiataccia da un agente.

"Aspettami qui, torno subito"

Runaway heart ~Cameron Dallas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora