Capitolo 39

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~Ma sono qui e amo dirtelo, voglio restare insieme a te ad ogni costo~
Vasco Rossi

"Maira che ne dici? Vieni?" Devonne mi ha parlato della festa scolastica che si terrà domani nella palestra.

"Non credo. Alla fine io non faccio parte della scuola in un certo senso. Poi Cameron non mi ha detto niente quindi..."

"Ogni anno è sempre venuto da solo, stava seduto ad un tavolo a giocare al cellulare nonostante le puttanelle della scuola che gli sculettavano in faccia" rido leggermente alla scena di un Cameron imbronciato.

"Pensaci dai. Ora devo andare, ci sentiamo dopo" ci abbracciamo poi entra in classe.

Anche Martina me ne ha parlato stamattina, ha chiesto alla preside il permesso di portare Harry e anche se a stento, l'ha accontentata.

Raggiungo Cameron e torniamo a casa.

"Cos'hai? Non hai parlato per niente" dice mentre entriamo in cucina.

"Uhm? Niente" alzo le spalle

"Maira, non sai mentirmi quindi parla" sbuffo perché ha ragione

Mi fa sedere sul tavolo e si mette davanti a me e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, in attesa di sentire le mie parole.

"Cameron prima Devonne mi stava parlando di domani sera..." dico cercando di avere un tono strafottente

"Vuoi andarci?"

"No, non c'entro niente sarei un'intrusa"

Cerca di sorride ma si trattiene e non capisco il motivo.

"Perché sorridi?" Non mi risponde, anzi sparisce di sopra per poi ricomparire con un pacco

"Non avrei dovuto dirti niente fino a stasera ma dovrò cambiare i piani"

"Di cosa parli?" Sono abbastanza confusa

"Ti avrei chiesto stasera di venire alla festa con me ma non mi lasci altra scelta quindi lo faccio ora.
Signorina vuole onorarmi della sua presenza domani sera?"

"Che sei scemo. Certo che voglio" un sorriso si stampa sul mio molto.

"So che ti piacciono certe cose, e in Italia non hai potuto fare tutto quello che vuoi e adesso che ne abbiamo l'occasione perché non sfruttarla?" Mi aiuta a scendere dal tavolo anche se non ce n'è bisogno.

"Perché dici abbiamo?"

"I miei genitori ogni anno mi hanno costretto ad andare ad ogni festa. Io ci andavo ma mi annoiavo, ma quest'anno sarà più bello, molto più bello" mi circonda i fianchi con le mani e mi avvicina a lui.

"Ed io che pensavo il contrario. Con tutte quelle ragazze che ti vanno ancora dietro a scuola non avrei mai pensato ti annoiassi"
Insomma, stiamo parlando sempre di Cameron, anche le vecchiette ballerebbero con lui.

"Solo perché loro vogliono me, non significa che io voglia loro" dice stupendomi.
" Quello è un capitolo chiuso, ora pensiamo al presente. Sapevo avresti accettato così ho pensato di farti un regalo. I vestiti che hai comprato sono belli ma non adatti per l'occasione" mi porge il pacco e lo apro lentamente.

Se fossi in un cartone animato i miei occhi avrebbero la forma di due cuori per quant'è bello.
È un abito lungo, bianco e con le maniche a tre quarti; c'è uno spacco lungo la gamba non troppo profondo e uno dietro che lascia scoperta la schiena.

"Ti piace?" Chiede inutilmente

"E lo chiedi anche? È stupendo" lo adagio nella busta e lo abbraccio.

Runaway heart ~Cameron Dallas~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora