Capitolo 68

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~È l'amore che resta, è il tempo che passa~
Marco Mengoni

Dopo Parigi, abbiamo visitato Barcellona, Berlino e siamo arrivati da poco a Verona.

Quando eravamo a Berlino ha nevicato, è stato uno scenario bellissimo.
In Italia non nevica mai, o almeno in tanti anni che ci ho vissuto ha nevicato una o due volte, a volte tanto ed altre pochissimo.

"Cameron è impressione mia o le valigie sono fin troppo pesanti?" Dico trascinandola per l'aeroporto.

"Maira, con tutte le cose che hai comprato è logico che pesi quasi il doppio" Cam sbuffa e la porta lui, ma sorride subito dopo.

Fortunatamente avevo immaginato sarebbe successo, per questo non ho messo molto roba alla partenza.

Cameron non ha comprato molti vestiti, più che altro souvenir.
Io ho il braccio ricoperto di braccialetti con i nomi delle varie città, ne mancano ancora due.
Quello di Verona e del concerto dei 5 seconds of summer.

"Maira sei sicura di aver letto bene la via dell'hotel?" Cameron cerca di leggere i nomi delle vie e non riesco a trattenermi dal ridere.

"Si Cameron tranquillo, dopo che vivi 5 anni in Italia non dimentichi la lingua in 6 mesi"

Chiedo informazioni ad un passante e mi dice che la via dell'hotel è parallela a questa dove siamo ora.

"Dobbiamo solo attraversare, superare quei palazzi e siamo arrivati... Stai bene?" Gli domando vedendolo un po' pallido.

Mi dice di stare tranquilla, ma non mi convince.

Vado alla reception e dopo aver preso le chiavi è sistemato tutto, ci dirigiamo verso la camera.

"Credo che l'hotel più bello di tutti sia questo, no?" Cameron si guarda intorno.

"Anche quello a Barcellona non scherzava eh" gli dico pensandoci un po'.

Appena arriviamo in camera la prima cosa che fa Cameron è entrare in bagno, e sento l'acqua uscire.

"Faccio una doccia, più tardi se vuoi andiamo in giro per la città" urla dall'altra parte della porta.

Sospiro ed apro la valigia, assicurandomi che nessuno dei souvenir sia rotto.

Sento un rumore strano, ma finisce subito.
Mi accorge che non si è portato i vestiti, perciò li prendo e glieli porto.

"Cameron hai dimenticato i vestiti, te li lascio sul letto o sul lavandino?" Chiedo ma non mi risponde.

Sinceramente mi sto preoccupando, si sta comportando in modo strano.
So che non dovrei farlo ma appoggio un orecchio contro la porta, e sento di nuovo i rumori di prima.
Prima che possa pensarci apro la porta e trovo un Cameron seduto nella doccia vestiti, tutto bagnato a causa dell'acqua che continua e scorrere. La cosa che mi fa preoccupare è in preda alle lacrime e i singhiozzi.

Istintivamente i vestiti mi cadono e vado da lui.

"Cameron che è successo?" Mi sto bagnando anche io, perciò chiudo l'acqua.
Respira velocemente e ci mette un po' a rispondere.

"Mentre eravamo in aereo.... Un attacco di panico..." Riesce a dire tra un singhiozzo e l'altro.

"Perché non me lo hai detto prima?" Gli accarezzo il volto.
Non capisco perché abbia aspettato così tanto.

"Non volevo farti preoccupare" si ferma per respirare.
"Ho aspetto che arrivassimo in hotel" gli stringo le mani.

"Non dovevi farlo. Ti prego dimmi cosa posso fare" una mia compagna alle medie soffriva di attacchi di panico.
In queste situazioni mi sento impotente, perché non posso fare molto per aiutare la persona.

"Facciamo così, respiriamo insieme, lentamente" ha il respiro accelerato e deve calmarsi, sta tremando.

"Inspira... Ora espiriamo. Respira, butta fuori" dopo qualche minuto la situazione migliora.

"Nella mia valigia ci sono delle medicine, prendi quelle con la scatola azzurra" mi dice e vado a prenderle.

Vorrei tanto sapere la causa di certi attacchi di panico, ma non voglio chiederglielo ora.

Ci mettiamo entrambi dei vestiti asciutti.

"Stai meglio?" Gli accarezzo il collo.

"Ora va molto meglio. Grazie" si lascia accarezzare e si sistema meglio sul letto.

"Scusa" dice dopo qualche minuto.

"Posso sapere per cosa ti stai scusando?"

"Non ti ho detto niente per non farti preoccupare, per questo mi sono trattenuto ma quando siamo arriv-" lo interrompo prima che finisca.

Lo bacio lentamente e mi stacco subito.
"Non farlo più, tra i due non sono l'unica che deve stare sempre bene. Appena ti senti male dillo ok?" Gli sistemo il ciuffo.

Annuisce lentamente e appoggia la testa sul mio petto.

Restiamo così per un po', io con le mani nei sui capelli, lui appoggiato su di me.

Quando mi sveglio a causa di un brutto sogno, due ore dopo, lo trovo nella stessa posizione. Si è addormentato anche lui.

Controllo l'orario, è ancora presto. Vorrei fare un giro per la città ma non voglio svegliare Cameron.

Mi chiedo come possa non averlo notato, l'aspetto non era dei migliori ma ho pensato fosse la stanchezza.
Nessuno dei due è abituato a spostarsi così spesso: due giorni massimo tre e poi partire per un'altra città.

Per passare il tempo vedo le foto che abbiamo scattato. Non vedo l'ora di tornare a casa per stamparle.
Non lo credevo possibile ma un po' mi manca Miami. E non capisco il motivo di questa nostalgia, alla fine non me ne sono andata via per sempre...

Se non fosse stato per il brutto sogno, starei ancora dormendo ma non riesco a non pensare al sogno.
Ho sognato un bambino, uno o due anni forse, che in qualche modo riusciva ad allentare Cameron da me.

Non c'erano molte somiglianze tra i due.

Poi nella mente rivedo una terza figura, nello sfondo. Non ricordo di aver visto il volto, solo una figura minuta.
Come un burattinaio comandava il bambino. E lui, faceva una cosa ma ne diceva un'altra.

"Maira, che hai?" La voce di Cameron mi fa sobbalzare.

"Ti ho svegliato?" Non voglio sappia del sogno, sarà sicuramente uno di quelli senza senso. O almeno lo spero.

"No, ho dormito una mezz'ora forse. Avevo gli occhi chiusi ma ero sveglio. Tu piuttosto, come mai ti sei svegliata?" Mi chiede prendendo una coperta.

"Avevo un po' di freddo così mi sono svegliata per coprirmi"
Annuisce poco convinto ma l'argomento muore qui.

"Quindi domani si va al concerto eh?" Rispondo a questa con un sorriso enorme.

"Eh già. Preparati mentalmente perché finché non realizzerò di avere i 5sos davanti a me, fino a mezzo concerto circa, dovrai sopportarmi"

Ciao chicas, spero di non avermi fatto aspettare troppo.
Questi capitoli non sono granché, ma vi assicuro che nei prossimi ci sarà un colpo di scena che vi farà restare senza parole, oppure ne avrete troppe per insultarmi😂.
Secondo voi che significa il sogno di Maira? Fatemelo sapere nei commenti.
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Andate a leggere la storia di SilviaAvanzi When i'm gone
Kiss❤️
                    -Maira🌸

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