La terza settimana qui è finita e forse sto un po' meglio, i ricordi mi tormentano di meno anche se ho ancora gli incubi. Purtroppo so che continueranno a tormentarmi per molto finché qualcosa non cambierà, o almeno così diceva il mio psicologo. Ci andai solo due volte, era inutile continuare a sprecare soldi se poi stavo solo peggio.
Comunque sia non ho mai capito il significato delle sue parole, cosa mai potrà cambiare e farmi sentire meglio? Esattamente niente.Cammino fino alla hole del dormitorio e uscendo sono impegnata a controllare di aver preso tutto.
All'improvviso mi sento mancare la terra sotto i piedi e mi scaravento contro un corpo.
Cazzo!《Guarda dove vai!》mi scansa il ragazzo contro cui mi sono schiantata.
《Scusa.》
Quando alzo lo sguardo incontro un luccichio verde e poi studio il suo viso. Certo, è lui.
I capelli biondo scuro e quell'espressione arrabbiata .È il barista che ho incontrato la sera della festa in spiaggia.
Rimango a guardarlo come una scema. Osservo ancora il colore dei suoi occhi, un insolito verde scuro. Fisso le pieghe del mento, le labbra rosse e spesse che si muovono leggermente.《Beh?》
Ha una voce così profonda e d'un tratto il mio cuore pulsa con più forza.《Oh, scusa》mormoro abbassando lo sguardo e arrossendo.
Lui alza gli occhi al cielo e poi mi spinge via, la solita strafottenza.Assaporo la scia di profumo che lascia nell'aria, come se volesse incidere la sua impronta.
Rimango lì a guardarlo andarsene e mi riscuoto, sento una strana sensazione, come se mi fossi bloccata e deglutisco a fatica. Osservo la sua andatura veloce e la grossa sacca sulla sua schiena rimanendo immobile.
Poi chiudo gli occhi ritornando in me. Le mie mani tremano leggermente e mi chiedo come sia possibile tutto ciò.
Ma poi vedo che gli è caduto un foglietto. Con sicurezza lo raccolgo e ne leggo il contenuto.206 è l'unica cosa scritta, mi giro per cercarlo ma lui è già sparito.
Cosa vorrà dire?《Eccoti》sussulto.
《Sandy.》
Arrotolo il pezzo di carta e lo infilo subito in tasca.《Pronta?》
《Certo》sorrido.
Ci dirigiamo al campo da basket dove Jonh festeggia il suo compleanno. È una cosa molto ristretta perché se solo lo scoprisse il preside saremmo tutti nei guai.
《Hai preso il regalo vero?》
《 Certo Sandy.》
Appena arriviamo veniamo accolte dal festeggiato e poi raggiungiamo gli altri all'interno del campo.
Sugli spalti c'è un piccolo buffet e si sente della musica rock in sottofondo. Ora sono le sei di sera ma la festa durerà tutta la notte. Ovviamente tornerò molto presto al dormitorio, faccio questo sforzo solo per Jonh.Durante la prima mezz'ora chiacchiero con alcune ragazze e con la mia amica.
《Oh no Rebecca, ho dimenticato il cd che ho fatto per Jonh, puoi andare tu a prenderlo? Io devo aiutare Emily, è sul mio comodino.》
Menomale, almeno ho una scusa per andarmene, non sopporto la musica e le feste mi fanno sentire a disagio.《 Certo Sandy.》
Mi incammino verso il dormitorio, il prato è deserto stranamente. La luce è bellissima, il sole sta per tramontare.
Ma poi scorgo una figura solitaria sdraiata sotto il salice. È immobile ed ha la testa rivolta verso l'alto.
Qualcosa mi attrae verso quella persona, sento una forza che mi dice di avvicinarmi.Mano a mano che mi avvicino mi sembra sempre più familiare.
I miei passi sembrano così pesanti e quando arrivo accanto al salice riconosco il misterioso ragazzo di prima.
Sa che sono qui ma mi ignora.Mi schiarisco la voce.
《Prima ti è caduto questo》gli porgo il biglietto che in precedenza avevo raccolto, lui lo guarda ed annuisce.
《Beh?》gli chiedo.
《Non mi serve》la sua voce mi fa rabbrividire.
Mi concedo un secondo per osservarlo.
I suoi capelli sono leggermente mossi e un ciuffo più chiaro è illuminato da un raggio di sole.
Gli occhi verdi sono rivolti verso l'alto e contornati da lunghe ciglia e le labbra carnose sono appena schiuse.
Tiene le mani dietro alla testa in modo da sollevarla appena.Indossa la stessa maglietta grigia di prima che aderisce al suo corpo mostrando una serie di addominali appena accennati.
Ha le gambe incrociate e cazzo, è davvero bello.《Vuoi sdraiarti con me?》esce un sussurro dalle sue labbra spesse.
Cosa? Sì lo voglio.《Cosa? No.》
《Allora che fai ancora qui?》il suo sguardo si sposta velocemente su di me ma poi ritorna fisso verso l'alto.
《Niente, sto solo aspettando che tu ti riprenda questo foglio》balbetto. Odio sembrare stupida ogni volta che parlo con lui, odio sentirmi inferiore.
《Non me ne faccio niente》alza le spalle facendo contrarre i muscoli delle braccia. Mi manca il fiato.
《Io nemmeno》lo getto sull'erba e poi lo guardo volare via trasportato dal vento leggero.
《Beh, puoi andare》pronuncia il ragazzo con quella voce così intensa e maschile.
《Non mi dài ordini》cerco di intimidirlo ma ricevo solo una risatina strafottente.
《Uh, sei dura ragazza.》
Non so come ma questo tizio mi intriga.
《Sarà meglio che vada.》
Lui scuote la testa senza mai guardarmi ed io mi incammino scocciata verso il dormitorio.
《Così non ti piacciono le feste eh?》urla per farsi sentire.
Ma che cazzo?
Mi fermo di colpo e mi giro, è nella stessa posizione di prima.《Cosa?》
《Hai capito, non sei quel tipo di ragazza, insomma si vede》fa una risatina.
Ma come si permette? E poi come fa a sapere che sto fuggendo da una festa?《E tu sapresti dirmi che tipo di ragazza sono?》esce dalle mie labbra con un tono indifferente e per nulla accusatorio.
Ma che cazzo mi prende? Tra tutte le domande sensate io gli porgo questa?Le mie gambe camminano da sole verso di lui, l'unico suono udibile è quello delle mie scarpe che si strusciano sull'erba.
Quando lo raggiungo con mia sorpresa si tira su con i gomiti e allora io mi siedo a terra incrociando le gambe.
Il vento mi sposta i capelli in continuazione e la luce del tramonto illumina i nostri visi.《Vuoi che io ti dica che tipo di ragazza sei?》bisbiglia.
ME
Curiose eh? Spero che il capitolo non vi sia sembrato banale, aggiornerò molto presto perché altrimenti vi lascerei sulle spine hahah.
Col tempo dedicherò i capitoli a tutti quindi siate pazienti.
Bacini :)
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BURN (in revisione)
ChickLit[STORIA COMPLETATA] "Loro non si definivano in alcun modo, erano una cosa rara perché si amavano come pochi ne erano capaci. Loro insieme sapevano di essere migliori. E questo gli bastava." Come un ciclone arriva quel ragazzo a tormentarla, a cambia...