CAPITOLO 26

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Questa mattina sono giù di morale, vorrei solo dimenticare tutti e dormire tutto il giorno. Non ho voglia di vedere Mike e suo fratello. Ma entrambe le cose sono inevitabili, mi preoccupa la reazione di Jonathan quando mi vedrà dato il litigio di ieri.

Se solo non avessi lasciato che Mike mi influenzasse, se solo fossi stata egoista per una volta adesso non avrei questa preoccupazione.

Mi siedo ad un tavolo in fondo alla veranda e osservo gli altri ragazzi giocare a biliardo e parlare. Infine guardo me, da sola e triste. Oggi Sandy non si sentiva bene e Mike non l'ho visto, così mi ritrovo a pranzare qua dentro. L'opinione altrui su di me alla fine non è poi così sbagliata, sono l'associale della situazione. Vorrei avere qualcuno qui accanto a me, tutti hanno una persona da amare, io non spero più nella felicità ma vorrei ricredermi, ho bisogno di una persona che mi aiuti.

Chissà, magari l'amore della mia vita potrebbe apparire proprio qui, ora e sedersi al mio tavolo.

《Hey, è occupato?》 sorride malizioso Jonathan.

Ecco appunto, questa si chiama sfortuna oppure "inutile scherzo del destino". A ripensarci meglio non ho bisogno di qualcuno che mi faccia compagnia in questo momento.

《Allora?》

《Che cosa vuoi?》chiedo facendo roteare gli occhi.

《Che tu risponda alla mia domanda》 mi guarda intensamente e mi sento avvampare.

《Veramente è libero ma non voglio che tu ti sieda》sorrido strafottente ma lui sposta la sedia e si accomoda ugualmente.

《Perché sei così?》

《Così?》domando.

《Sì, arrabbiata》appoggia una guancia sulla mano.

《Non sono arrabbiata》incrocio le braccia e lui ridacchia.

《E tu perché ridi sempre!?》

《Allora cosa le porto signorina?》si alza in piedi ed io spalanco la bocca.

《Dammi un'insalata, quella con il tonno》rispondo dopo qualche secondo di silenzio.
Jonathan annuisce e torna dopo due minuti con una ciotola di insalata e due bicchieri di coca cola.

《Lo sai che non avevo chiesto la coca? Ah, e poi un bicchiere basta》dico punzecchiandolo.

《Lo so》alza le spalle lasciandosi cadere sulla sedia.
Ormai ho perso le speranze, questo ragazzo mi vuole fare ammattire.

Inizio a mangiare senza nemmeno rivolgergli uno sguardo. Forse sarò fredda ma ieri mi ha davvero infastidita.

《Rebecca scusami per ieri, ma io sono una persona diretta.》

Alzo lo sguardo sul suo viso così bello e per un attimo dimentico quello che mi ha appena detto.

《Sappi che anche io lo sono.》

《Lo avevo notato》dice prima di appoggiare le labbra sul bordo del bicchiere.

《Allora mi perdoni?》
Scivola in avanti sulla sedia.

《Perché? Ti sei per caso pentito di avermi detto quelle cose?》
Piego la testa di lato in attesa di una risposta.

《Assolutamente no, però sai, vorrei chiarire le cose come tutte le persone normali in modo che tu non mi odierai per l'eternità》dice sollevando gli angoli della bocca.

Ha un'espressione così angelica ed innocente che mi fa quasi sorridere.

《Ma io ti odierò comunque》scherzo ridendo.

《Probabile...allora, ti andrebbe di fare un giro in moto sabato?》
Mi prende in giro sicuramente.

《Cosa?》

《Hai sentito bene, come simbolo di pace》sorseggia la coca cola.

《Io non verrò in moto con te》schiudo le labbra.

《Come vuoi, ma ricorda che te ne pentirai per tutta la vita.》
Scoppio a ridere quasi sputando la bevanda.

《Mi stai dicendo che per tutta la vita mi pentirò di non essere venuta in moto con te?》

《No, ti pentirai di non aver accettato di andare su una Harley Dawinson solo per orgoglio》mi guarda serio Jonathan.

《Per orgoglio?》
Forse sono un po' orgogliosa ma lui non lo saprà mai.
Egli annuisce chiudendo gli occhi.
Di certo non gliela darò vinta, gli mostrerò che non sono orgogliosa e che non rinuncerò a un giro su una moto come quella.

《Va bene, allora per dimostrarti il contrario accetto》sbuffo.

《Lo sapevo》sorride vittorioso ed io digrino i denti rendendomi conto che ha ottenuto quello che voleva.

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Ps: 14k letture...what!

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