《Sai Rebecca, alcune cose brutte accadono purtroppo, ma se tu provi a dare loro un senso fanno meno male》sussurra Jonathan avvicinandosi a me.
《E come potrei dare un senso alla morte?》 chiedo con un timbro di voce disperato.
Rimaniamo in silenzio per un attimo mentre io studio il suo viso cercando di indovinare i suoi pensieri.
《Non lo so, sei tu che devi trovarlo.》
《Ma come?! Cosa vuoi dire con tutte queste frasi filosofiche? Tu non puoi capirmi.》
Jonathan si volta per guardarmi meglio in faccia ed io penetro nel verde dei suoi occhi.
《Anche io sto cercando di dare un senso al mio passato quindi posso dirti che devi trovarla tu la via giusta e magari anche qualcuno disposto ad aiutarti》bisbiglia scandendo bene le parole.
Rifletto sulle sue frasi ascoltando il suono leggero dei nostri respiri che si mischia a quello del venticello e che riesce in qualche strano modo a calmarmi.
《Il problema è che nemmeno io stessa ho voglia di cambiare per stare meglio. Sono solo stanca di soffrire lo capisci?》incalzo .
《Questo l'avevo già capito...ehm per caso hai qualche ricordo che ti lega ai...tuoi genitori Rebecca?》
Una piccola scarica di dolore mi colpisce il petto ricordandomi immediatamente della 'scatola'.
《Ma che razza di domanda è scusami?》
Improvvisamente avverto una sensazione di disorientamento e di panico perché io non posso e non voglio ricordare o toccare quel contenitore. Jonathan non risponde continuando a strappare dei fili d'erba in attesa di una mia risposta.
《A dire il vero sì...ma non ho intenzione di aprirla》affermo.
《Di aprire che cosa?》
Il suo viso è rilassato ed impeccabile dando l'impressione di un ragazzo insensibile anche se so bene che è tutto il contrario.
《Una scatola》deglutisco guardandolo.
《Puoi aprirla assieme a me, posso farlo io per te》solleva gli angoli della bocca.
《No Jonathan non posso...ma che cosa credi di fare? Di migliorare improvvisamente la mia vita? E perché poi proprio me?》
《Non lo so perché proprio tu, forse sono io a doverti porre questa domanda. Perché ti sei insinuata proprio nella mia vita, come hai fatto a cambiare il mio modo di pensare?》 dice sottovoce facendomi rabbrividire per l'intensità del suo sguardo.
Sono colpita da questa conversazione così naturale ed aperta che assomiglia ad uno di quei discorsi che si hanno con le persone più intime o che si sentono nei film. Il tempo sembra essersi fermato però appena più in là gli studenti frettolosi e la vivacità del campus mostrano che nulla è cambiato.
《Io non mi sono insinuata nella tua vita e non ti ho mai voluto cambiare Jonathan.》
《Lo vedi? Tu cambi le persone senza nemmeno saperlo Rebecca》dice fissando la città ai piedi della collina sulla quale ci troviamo.
《Ed è una bella cosa...però non vuoi cambiare te stessa.》
《Smettila basta sto andando in tilt!》scuoto la testa.
《Ma ci pensi a volte che la tua vita è adesso? Lo sai per esempio quanti tramonti ti sei persa? O a tutti i concerti, le feste a cui non sei andata?》
《Ma tu che ne sai?》mi irrito.
《Lo so perché lo ammetti te stessa di non aver voglia di niente, stando in quella stanzetta non ti godi di certo la vita》si agita lui mentre qualche riccio morbido gli danza sul viso.
《Vaffanculo okay? Chi sei tu per giudicarmi eh? Vorrai dire che tu vivi meglio di me?!》
《Però io non accetterei mai di essere infelice! Tu ad esempio stai con Mike solo per non ferirlo quando dovresti invece vivere un po' e dirgli ciò che provi!》
Sono svogliata ed arrabbiata perché ogni volta Jonathan deve sempre giudicarmi.
《Ecco il punto di questo discorso allora, Mike certo! A te non importa niente di lui, anzi lo eviti e sei geloso》alzo la voce.
《No è lui che fin da piccolo mi odia ed ha sempre cercato di starmi alla larga. Era lui il preferito di nostro padre ed io ero quello emarginato al punto che a volte mi sono chiesto se davvero quella fosse la mia famiglia. Adesso però non conta tutto questo, ora mi importa di te.》
《Perché ti importa tanto di me Jonathan?》chiedo con voce tremolante mentre dentro di me tante emozioni si mischiano.
《Perché...io ecco, lascia stare e dimentica tutto tanto non capiresti o comunque ciò che vorrei non potrebbe mai avverarsi》mi scansa all'improvviso.
Sgrano gli occhi sorpresa e molto confusa.《Che significa?》gli chiedo.
Jonathan scuote la testa alzandosi in piedi proprio in controluce facendo si che per guardarlo io debba mettermi una mano sulla fronte.Mi alzo anche io ma lui se ne va, così come se nulla fosse, come se stesse scappando da me per l'ennesima volta.
《Ma quando la finirai di fuggire da me!》urlo sperando di scatenare in lui una reazione.
Le mie ginocchia tremano appena ed ho la gola secca mentre spero con tutta me stessa di non averlo perso per sempre.
Fortunatamente lui si volta verso di me e dice:《Io non sono mai scappato da te.》
Abbozzo un sorriso che svanisce non appena la sua sagoma riprende a camminare nella direzione opposta alla mia.
Il mio cuore batte lentamente e sto male all'idea di vederlo andare via, così rifletto sul significato delle sue parole.Devo trovare qualcosa da dirgli, devo farlo tornare indietro e convincerlo a non andarsene come le altre volte.
《Jonathan aspetta!》corro nella sua direzione.
Arrivandogli vicino lo afferro per la felpa stupendomi subito di questo mio gesto disperato. È in questo momento che capisco quanto in realtà io tenga a questo ragazzo.I suoi occhi incontrano i miei mentre a tratti sono sorpresa da alcune vampate di calore causate dalle emozioni che sto provando ora.
I nostri corpi si sfiorano ed i nostri visi sono uno di fronte all'altro. Le nostre mani si toccano facendomi rabbrividire all'istante notando che anche Jonathan ha le guance arrossate. Mi piace questo nostro contatto, il modo passionale che abbiamo di fare nonostante tra di noi non ci sia assolutamente niente.《Va bene, ho deciso che puoi aiutarmi》annuisco a bassa voce.
I suoi occhi si illuminano e mostra il suo sorrisetto orgoglioso.《Allora portami con te》dice Jonathan con il labbro inferiore tremolante.
《Dove?》sorrido.
Ciao♡
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ed inoltre volevo avvisarvi che revisionerò alcuni capitoli precedenti di Burn lessicalmente e grammaticalmente.Perciò se per caso li riguarderete noterete delle differenze.
E voi come state?
Buon weekend:)
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BURN (in revisione)
ChickLit[STORIA COMPLETATA] "Loro non si definivano in alcun modo, erano una cosa rara perché si amavano come pochi ne erano capaci. Loro insieme sapevano di essere migliori. E questo gli bastava." Come un ciclone arriva quel ragazzo a tormentarla, a cambia...