CAPITOLO 42

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《Rebecca svegliati!》
Due braccia mi percuotono delicatamente facendomi ritornare alla realtà. Aprendo gli occhi mi ritrovo davanti Sandy sorridente. Oh no, devo già alzarmi.

《Ciao》biascico con voce rauca.

《Pronta per una splendida giornata?》
La mia sarà tutt'altro che splendida. Dovrò raccontare la verità sui miei sentimenti a Mike, cercare di chiarire le cose con Jonathan e riprendermi dopo ieri sera.

《Lascia stare》le rispondo mettendomi a sedere.

Mentre mi vesto velocemente prendo una decisione importante. Sono consapevole di dover terminare il triangolo amoroso tra me e i due fratelli.
Ripensando al bacio di ieri sera il mio cuore manca ancora un battito.
                          * * *
Camminando verso il bar il vento freddo mi sferza i capelli pizzicandomi la pelle. Come ieri sera...

Fortunatamente alla veranda non c'è Jonathan ed è un problema in meno. Ho i nervi tesi e le mani che sudano mentre formulo il discorso da fare al mio ragazzo.
Mi siedo al tavolo con Sandy e faccio finta di ascoltarla per tutto il tempo. Non riesco a non pensare ad altro che a Mike.

《Rebecca io sono già stanca di studiare, ho già preso due insufficienze!》sgrana gli occhi lei d'un tratto.

《Sapessi quante ne ho già prese io》sbuffo.

《Almeno di ginnastica ho il prof più figo della scuola, tu non puoi capire. Ha degli occhi verdi stupendi per non parlare dei capelli sempre perfetti...e poi che muscoli ragazzi》ridacchia.

"Non parlarmi di occhi verdi" penso, ma sorrido lo stesso agli apprezzamenti di Sandy.
Finisco svogliatamente il sandwich che sto mangiando dopodiché ci avviamo insieme a scuola.

La prima campanella suona e ci separiamo perché oggi seguiremo corsi diversi.
Trascorro l'ora di astronomia a prendere appunti sul nostro sistema solare senza poter evitare di pensare a Jonathan e alle stelle.
Ogni maledetta cosa mi riporta a lui senza nemmeno farlo apposta, come se il mondo fosse contro di me. Perfino astronomia, la mia materia preferita, o quasi,  riesce a farmi venire voglia di sparire.

Durante la seconda ora mi annoio a morte perché la prof di storia interroga delle mie compagne ed io non so come passare il tempo. Ovviamente se viaggio con i pensieri mi sale l'ansia e non ho nessuno che conosco vicino con cui parlare.

L'attesa campanella dell'intervallo suona così corro a prendere un caffè sperando che riesca a svegliarmi.

《Ciao》
Sussulto appena compare Mike accanto a me.

《Ehm ciao》sorrido impacciata.
Lui si appoggia alla macchinetta mentre io prelevo il bicchiere.

Cominciamo a girovagare poi nel corridoio mentre fra noi regna imbarazzo.

《Come stai?》azzardo.

《Beh alla grande》sorride.

《Rebecca mi manchi》si ferma di colpo.
Deglutisco preparandomi ad affrontare un duro discorso.

《In che senso?》chiedo.

《Mi manca baciarti, vederti spesso. Vorrei che tu ti comportassi come se fossi la mia ragazza e non un'amica. Mi fa male questa distanza》abbassa lo sguardo nascondendo i suoi bellissimi occhi spiccanti.
Non so che cosa dire per non ferirlo e non illuderlo al tempo stesso.

《Hai ragione e mi dispiace davvero ma ecco...devo parlarti. Ci vediamo al prossimo intervallo in palestra okay?》

Lui mi guarda preoccupato ma poi mi sorride stringendomi la mano.

《Okay amore》sussurra facendomi arrossire.
È stato più semplice di quanto pensassi ma dopo non sarà facile raccontargli l'accaduto di ieri sera.

Le due ore successive passano in fretta purtroppo, adesso non posso più sfuggire a Mike. Lui deve sapere la verità, mi prendo la responsabilità di affrontarne le conseguenze.
Mi avventro nel corridoio caotico percorrendo quasi un'ala intera della scuola prima di raggiungere la palestra.
Entrando noto già il mio ragazzo seduto sugli spalti, prendo un respiro profondo e mi avvicino.

《Hey》urla lui.
Mi accorgo che la palestra non è deserta ma ci sono altri due ragazzi.

《Ciao》gli sorrido giungendogli accanto.
Mi siedo vicino a lui mentre riformulo a mente il discorso da fargli.

《Allora dimmi tutto...soprattutto vorrei sapere cos'è successo ieri.》
I suoi occhi azzurri mi fissano intensamente facendomi sentire in soggezione.

《Okay, voglio appunto parlarti di questo...ieri sera io e Jonathan abbiamo avuto una specie di appuntamento, anche se in realtà era una semplice passeggiata》invento.
La sua espressione cambia totalmente diventando cupa. Mi agito sempre di più avvertendo delle vampate di calore.

《E...beh ecco, io ho capito che non...io ci tengo a te davvero Mike, però so che non possiamo stare insieme.》
Mi tremano le mani, sto sudando.
È il momento più brutto di tutti nel quale devo dire al mio fidanzato che in realtà non lo amo.

《C-come sarebbe che hai avuto un appuntamento con mio fratello?! E poi tu...vuoi lasciarmi?》
La voce di questo ragazzo trema e gli occhi stanno annegando nella paura e nella delusione.

《Sì, io e Jonathan siamo usciti insieme ed insomma...siamo amici molto intimi》tossisco.

《Come hai potuto farmi questo? Io ti ho per caso trattata male?》
Guardo davanti a noi il muro verde giocherellando con le dita.

《No no, tu sei stato fantastico con me ma io non provo i tuoi stessi sentimenti e non posso cambiarli. Sono davvero mortificata e non era mia intenzione ieri sera uscire con Jonathan》dico con il magone.

《Adesso però basta! Rebecca non fare la vittima okay? Tu...tu mi hai tradito?》mi guarda ferito mentre respira affannosamente.
Non so che cosa rispondere, il cuore mi batte in gola.

《Io...l'ho...baciato》abbasso la testa.
Passano dei lunghi e pesanti secondi di silenzio.

《Un'ultima cosa...perché ieri piangevi?》mi domanda lui con le lacrime agli occhi.
La sua espressione è come quella di un bambino indifeso, mi fa tanta tenerezza. Mi si spezza il cuore perché non avrei mai voluto arrivare fino a questo punto.

《Perché sapevo di aver sbagliato》biascico.

《E che cazzo...vaffanculo!》si alza.
Scaglia un calcio contro la seggiola sfogando il suo dolore. Sicuramente starà pensando le cose peggiori di me, mi odierà ed io vorrei solo sparire.

Dopo qualche secondo Mike è già sparito lasciando solo la sua scia di profumo nell'aria.
Sono così affranta e mortificata che piango per lui.
"Sono un disastro" penso tra me e me mentre la campanella suona.

Che faccio adesso? Da chi potrei andare se non da Jonathan? Ho solo il desiderio di baciarlo intensamente come ieri sera e di confessargli il mio amore. Vorrei essere consolata da qualcuno, vorrei sentirmi dire che non faccio così schifo come mi sento ora.
Non mi serve altro che un consiglio, un abbraccio. So di aver bisogno di lui.

Esco velocemente dalla scuola superando le bidelle che tentano di fermarmi. Corro decisa precipitandomi alla veranda.

Al bancone c'è solo Tom e il locale è praticamente deserto.

《Dov'è Jonathan?》chiedo con il fiato corto.

《In cucina, te lo chiamo?》
Ignoro la sua offerta precipitandomi in cucina appunto. Eccolo lì a due metri da me intento a preparare delle insalate per il pranzo. I riccioli gli ricadono sulla fronte mentre si mordicchia le labbra spesse. È così bello che mi manca il fiato.

《Jonathan》sorrido.

Ciao a tutti:)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, come potete vedere sto aggiornando più spesso perché sono decisa ad aggiornare quasi ogni giorno♡
Detto ciò vi mando un bacio, se vi è piaciuto lasciate un commento o una stellina (se volete eh ) hahah.

BURN (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora