《Con me non funzionerà questa tecnica, mi dispiace》urla per farsi sentire.
Non capisco, tecnica?《Cosa?》
《Sì insomma, non mi convinci con quella maschera da ragazza fredda che indossi.》
Jonathan rimane in piedi a qualche metro da me, tiene le mani lungo i fianchi ed è disinvolto come se non mi avesse per nulla infastidita.Mi alzo, innarco le sopracciglia e mi avvicino a questo ragazzo.
《Quale maschera? Che ne sai tu che questa è una maschera? 》
《Perché tu hai qualcosa dentro di bello, lo vedo quando sorridi che stai nascondendo...》
《Tu non mi conosci per niente, io ormai non ho più niente di bello da offrire》alzo la voce e arrivo faccia a faccia a lui.
《Ma tu stai scappando Rebecca.》
Il suo sguardo mi penetra dentro e sembra impossessarsi di me. Jonathan ha l'aspetto calmo e cavolo, è così bello.《Scappando?》
《Sì, scappi da qualcosa che non vuoi dire. Sai me ne accorgo da come ti comporti, non racconti niente di te...》
《Ma che cazzo credi eh? Solo perché hai fatto l'educato per dieci minuti e hai finto di interessarti a me parlando di cose banali credi di conoscermi? Sul serio? 》faccio una risata isterica mettendomi una mano sulla fronte.
Sono così scossa dalla sua sicurezza, mi da' fastidio risultare come non sono e soprattutto mi fa arrabbiare che Jonathan mi giudichi.
Lui scuote la testa e guarda in basso.
《Io sto solo cercando di dirti quello che penso perché a differenza degli altri io cerco di capire chi sei veramente! Tutti ormai ti schivano, non vai alle feste, non socializzi e sei fredda. Un quadro perfetto per una ragazza viziata o magari timida》ormai urla gesticolando, ma poi si ferma e sospira.
Mi sento così ferita, è così brutto sapere che tutti credono questo di me.
《Ma tu Rebecca non lo sei, stai solo fingendo》dice a voce più bassa.
Avvicina il viso al mio, respira velocemente e se lo guardo negli occhi sembra che si stia scatenando una tempesta all'interno di essi.
Mi manca il respiro guardando la sua mascella sporgente, le labbra carnose serrate e il suo petto muoversi velocemente. Vorrei quella bocca sulla mia, ci avviciniamo di più e mi batte forte il cuore. Alzo lo sguardo su di lui che mi fissa intensamente.Ma poi arretro e gli chiedo:《Chi ti ha detto questo su di me? Chi sa cosa pensano gli altri?》
《Ma che importanza ha adesso? E anche se nessuno me lo avesse detto...》si allontana nuovamente da me.
《Lo avrei capito》conclude serio andandosene.
"Lo avrei capito".Rimango impalata a pensare alle sue parole, nessuno mi aveva mai detto ciò. Nessuno mi aveva mai fatto provare qualcosa.
Nessuno mi aveva mai ferita in una maniera così indelicata, nessuno sguardo prima mi aveva mai tormentata. "Prima di lui" penso.È tutto così strano, noi abbiamo litigato? Eppure un attimo fa eravamo sulla panchina a parlare. E poi come diavolo ho fatto a pensare di baciarlo? È assurdo!
Scuoto la testa e mi rassegno a questi pensieri.
JONATHAN
Sono così incazzato con lei, non perché abbiamo litigato ma perché non vuole capire, non vuole farsi dire niente. Tutto questo mi attira, mi attira il suo bel viso ma soprattutto la sua prepotenza.
Non devo pensarci, in fondo che cosa me ne frega?Dal primo giorno in cui l'ho vista ho pensato che fosse una bella ragazza però ingenua e troppo piccola per me. Ma ogni volta che mi perdo nei suoi occhi chiari mi sento bene, così lontano da tutti.
Certo, è solo una delle tante però lei mi ha fatto provare qualcosa e io ormai sono troppo dentro a questa cosa, non posso più tirarmi indietro.Purtroppo conosce quello stronzo di Mike, lui non mi ha mai voluto bene e anche adesso mi evita.
Cerco di entrare nel dormitorio senza farmi vedere da nessuno e mi precipito in camera.
《Ciao Jon》mi saluta mio fratello che tiene un libro in mano.
《Ciao.》
Mi butto sul letto pensando a quella ragazza così fredda, so che nasconde qualcosa. Quando oggi gliel'ho detto ho visto i suoi occhi dilatarsi, come se le avessi ricordato un evento doloroso.Quando sto con Rebecca non so mai come reagire, mi fa impazzire.
《Non dovresti lavorare?》
《Oggi ho la serata libera》rispondo scocciato.
《Cos'hai?》
《Non ti riguarda.》
Guardo il soffitto per evitare di osservare lui e questa stanza disordinata.《Okay, scusa se cerco di parlare con te.》
Mi tiro a sedere e lo guardo in faccia.《Parlarmi? Non hai mai voluto farlo》alzo le spalle.
《Ora sì》sorride ed io vorrei dargli un pugno. Lui, i suoi bei occhi e il suo viso angelico.
《Mike non è giornata》scuoto la testa.
《Senti Jon, io sto rischiando l'espulsione per te okay? E tu invece sei sempre incazzato...sei tu il più grande.》
《E quindi? Sono stufo, hai diciotto anni! Non fingere di interessarti a me e ti ricordo che siete stati tu e mamma a mandarmi qui》lo guardo minaccioso.
《Fai il cazzo che vuoi.》
Si alza, prende i suoi libri ed esce dalla stanza.
Un po' mi dispiace non andare d'accordo con Mike ma ora finalmente posso stare da solo.Sicuramente andrà dalla sua amica a lamentarsi di me, già da Rebecca.
Non credo di tenere in quel senso a lei, mi attira e basta, non voglio mettermi nei guai per una ragazza perciò dovrò trovare qualcosa di interessante da fare per non pensarci.Me
Hey, questo capitolo è un po' diverso perché c'è anche il punto di vista di Jonathan e spero che vi sia piaciuto♡
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BURN (in revisione)
ChickLit[STORIA COMPLETATA] "Loro non si definivano in alcun modo, erano una cosa rara perché si amavano come pochi ne erano capaci. Loro insieme sapevano di essere migliori. E questo gli bastava." Come un ciclone arriva quel ragazzo a tormentarla, a cambia...