CAPITOLO 45

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《Signorina, è sempre così in anticipo?》

《No sei tu ad essere sempre in ritardo.》

Jonathan mi viene incontro dopodiché mi bacia a stampo.
Il suo profumo mi avvolge e mi ripaga.

《Allora...ti vedo in forma》sorride allungando un braccio sulla mia vita.

《Beh》alzo le spalle mentre abbracciati ci avviciniamo alla sua moto.
Mi ricorda il giorno in cui siamo andati in spiaggia, la Harley era parcheggiata esattamente nello stesso posto davanti al cancello del campus.
Le foglie colorate accostano il marciapiede sollevate dal vento.

《Dove andiamo oggi?》domando.

《In diversi posti, spero che ti divertirai.》
Saliamo sui sedili ed io mi reggo a lui.

《Sai, sei sempre bravo a rispondere in modo dettagliato alle mie domande》scherzo.

《Sono bravo anche in molte altre cose Rebecca》ride prima di azionare il motore.
Percorriamo l'unica strada che porta in città. Il casco mi ripara dall'aria fredda permettendomi di osservare il paesaggio intorno a noi.
Giungendo nel cuore di Seattle sono stupita dall'altezza di alcuni grattacieli e dalla quantità di persone. A Boston io vivevo in periferia, un po' come la collina di Seattle perciò non ero propriamente abituata ad abitare in una zona caotica.
Sono solo le quattro del pomeriggio ed il sole sta già calando.

C'è molto traffico ed il rumore dei clacson orami ha preso il sopravvento sul resto. Ci sono solo negozi di vestiti, bar, ristoranti e palazzi. Fortunatamente con la Harley possiamo superare i taxi e il traffico.
Finalmente Jonathan ferma la moto in un parcheggio in un' area più alta della città.

《Voglio portarti in un posto》mi dice togliendosi il casco spettinandosi i riccioli.

《Sono curiosa》sorrido scendendo dal sedile. Non riesco a scorgere il mare da qui a causa della fitta foresta di edifici.
Il mio ragazzo mi prende la mano facendomi inspirare per la sorpresa.
Ci incamminiamo su una strada trafficata che sembra portare nuovamente verso la collina.

《Dov'è casa tua? 》

《È dalla parte opposta della città ma io vengo spesso in questa zona》mi spiega.

《Capisco.》

《Ti piace la città?》
Alzo le spalle e lui sorride.
La gente è molto frettolosa da queste parti mentre io sembro una bambina che guarda sbalordita i grattacieli come se fossero una novità.
Troppo cemento, troppi locali, troppo caos, troppo stress.

《Senti, non ne parliamo mai ma come vanno le cose a scuola?》

《Beh insomma, l'altro giorno il Preside mi ha chiamata nel suo ufficio...》

《Cosa?》scoppia a ridere Jonathan.

《Perché ridi?》

《Tu dal Preside? Che hai fatto?》

《Sono scappata dalla scuola, era giovedì. Sai, sono venuta da te subito dopo...aver lasciato Mike》blatero.

《Oh okay.》

《Ma comunque ho giurato di non rifarlo più e così sarà.》

《Ci credo, almeno che tu non voglia essere bocciata》sorride il mio ragazzo.

《Già...ho preso molte insufficienze e devo essere promossa. Questo è l'ultimo anno di liceo e se dovessi essere bocciata lascerei la scuola》dico.
Mi accorgo che stiamo lasciando la città raggiungendo la periferia.
Siamo più alti rispetto al centro e da qui posso osservare meglio questa angolazione di Seattle. Il cielo azzurro contrasta con il grigiore sottostante.

《E tu invece non vorresti fare l'università?》sposto l'attenzione su di lui.
Mi stringo nel cappotto per il vento freddo guardando le sue labbra innarcarsi verso il basso.

《Insomma qui c'è una famosa scuola, tante facoltà...》

《Lo so, non è per quello. Diciamo che in questo periodo mi sono perso》si volta verso di me insidiandosi nei miei occhi.
Lascia un attimo la mia mano per gesticolare.

《Non ho molte ambizioni e prima di incontrarti ne avevo ancora meno, forse non ne avevo nessuna.》
Jonathan continua a passare la mano sul ciuffo e sembra essere nervoso.

《Che intendi quando dici prima di avermi incontrata?》domando.
Nel frattempo imbocchiamo una strada sterrata immersa nella natura e nella tranquillità.

《Intendo che ero deluso dalla mia vita, dai miei genitori. Mio padre...ecco io e Mike abbiamo cercato di...vendicarci ed...》

《Cosa?》mi blocco.

《È complicato, eravamo andati a Boston per cercarlo ma non...non siamo riusciti a trovarlo.》
Sentire la parola "Boston" mi fa male e lo sguardo preoccupato di Jonathan mi spaventa. Alcune foglie ancora verdi mi cadono sulle spalle.

《In che modo volevate vendicarvi?》deglutisco.

《In nessuno modo Rebecca, volevamo parlargli ma non è questo il punto. Dicevo che non avevo voglia di studiare e così passavo le giornate tra casa e amici quando mio fratello e mia madre si sono alleati contro di me spedendomi al campus.》

《Oh...beh secondo me l'hanno fatto per il tuo bene》sorrido guardandomi i piedi.

《Non voglio parlare di loro, so solo che non mi hanno mai amato pienamente ed io ho sempre avuto l'impressione che mi stessero nascondendo qualcosa...ma comunque ora possono farsi fottere, io adesso ho te》sussurra pronunciando le ultime parole.

Mi fermo sorridendogli. Mi dispiace che lui pensi questo di sua madre e di Mike perché sicuramente lo amano, semplicemente non glielo dimostrano nel modo giusto.
Jonathan mi abbraccia facendomi il solletico al naso con i suoi capelli.
Guardo i suoi occhi verdi e sinceri, accarezzo la sua pelle candida e poi gioco con le sue labbra stringendole fra le mie. Ci baciamo appassionatamente mentre si accendono delle emozioni dentro di me.

《Ehm...okay》si stacca da me sorridendo.

《Comunque siamo arrivati》sussurra.

Questo capitolo è terminato, spero che vi sia piaciuto.
Comunque volevo ringraziarvi per le 30K letture, non ci avrei mai creduto.
È tutto merito vostro perché senza i lettori non c'è nessuna storia♡

BURN (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora