《Che cosa fai? Stai osservando la bellezza di Seattle》ridacchia.
《Voglio stare da sola》mi volto verso la città. Il sole è scomparso dietro alle nuvole e fa più freddo, si sente che siamo ad ottobre.
《La tipica frase di chi invece vorrebbe qualcuno che lo consoli.》
《Io invece voglio stare veramente da sola quindi vattene, e poi non dovresti lavorare?》alzo la voce.
《No, non sono un robot e ho diritto ad avere delle ore libere, mi sostituisce Tom.》
Sento i suoi passi avvicinarsi a me e i suoi sospiri farsi più rumorosi.《Jonathan che cosa vuoi da me?》
《Scambiare qualche parola, magari conoscerti, non lo so》viene al mio fianco e alza le spalle.
《Possiamo farlo in un altro momento?》sbotto.
Il vento mi sposta la massa di capelli biondi sulla faccia ed in questo istante vorrei essere pelata.《Okay, sei un po' irritata》sorride e sono convinta di non aver mai visto modo più attraente di increspare le labbra. Poi quando lo guardo negli occhi sento un forte calore espandersi in me ed arrossisco.
《Ti prego non è giornata》distolgo lo sguardo e lo rivolgo verso il basso.
Poi sento i suoi passi sfregare sull'erba e allontanarsi sempre di più.
Tiro un sospiro di sollievo, non devo innervosirmi.
Ormai non riesco nemmeno più a continuare il mio "momento di riflessione" a causa di questo ragazzo.Mi rassegno e tornando in stanza mi scontro con l'agitazione di Sandy che mi domanda dov'ero, con chi e perché non l'ho invitata.
《Sai Sandy io ti voglio bene ma credo veramente che tu sia molto strana e schizzata》le dico tranquillamente.
I suoi occhi dolci si spalancano e si attorciglia i capelli castani.
《Come puoi dirmi questo? Hai mentito tutto il tempo quindi! Hai...hai finto di essere mia amica?》dice con voce tremante.
《Cosa? Io non ho finto, io sto bene con te solo che a volte sei fastidiosa》cerco di spiegarmi sedendomi sul letto. Un raggio di sole attraversa la stanzetta dalle pareti bianche e sorrido guardandola. È quasi buffo, come in una serie tv per teenager, una piccola stanza in un dormitorio liceale piena di libri, trucchi, oggettini, decorazioni che le danno un tocco di colore e spensieratezza e immancabilmente una compagna buffa e stramba.
《Io sono strana? Sei tu quella che si comporta così, sparisci e non avvisi, sei così isolata da tutti》gesticola Sandy.
《Cosa? Sandy tu lo sai che sono orfana, tu lo sai che è difficile...》
《Sì ma devi rifarti una vita! Non puoi continuare così, io ti voglio solo aiutare.》
Provo solo rabbia per queste parole insensibili, ma come può dire così? Come può lei giudicarmi se nemmeno sa come ci si sente!《Beh, lo stai facendo nel modo sbagliato》dico a bassa voce con le lacrime agli occhi.
Lei mi guarda con aria dispiaciuta e cerca di scusarsi ma io mi precipito nuovamente fuori dal dormitorio, cosa fanno le persone quando sono ferite o arrabbiate? Bevono.
Io non ho mai bevuto ma ora ho la necessità di farlo.
Sento tutto lo stress accumulato in questi mesi, provo il dolore che ho provato ogni notte e la confusione che avevo al momento dell'incendio. Provo rabbia per tutto e verso me stessa, mi odio!Con le lacrime che sgorgano cammino a testa bassa, ignoro le persone che mi fissano e mi precipito al bar.
Al bancone ci sono sia Tom sia Jonathan ed entrambi sono indaffarati a preparare caffè.
《Vendete alcolici? Birra, drink...》
La mia domanda cattura l'attenzione dei due, devo avere un aspetto orribile e non ho voglia di vedere Jonathan ma non mi interessa al momento.Tom sorride e poi dice:《Ehm no, qui siamo in un campus è vietato.》
Sbuffo e mi precipito di corsa fuori dalla veranda in preda ad una crisi isterica.Sono arrabbiata per questa vita, provo quasi pena verso me stessa, mi sento così smarrita.
Giro attorno ai dormitori, continuo a camminare e piangere.《Hey Rebecca! 》
All'improvviso mi fermo e vedo Jonathan corrermi in contro col fiato affannoso e le guance rosse.《Che cazzo vuoi!》scandisco bene le parole.
《Fermati》mi prende un braccio ed io lo spingo via.
《Lasciami!》
《Che cos'è successo?》
《Che cosa te ne frega?》gli urlo in faccia. I suoi occhi sembrano quasi essere preoccupati e ha i capelli scompigliati.
《Mi interessa》dice calmo dopo pochi secondi di silenzio.
《Non mi conosci nemmeno.》
Mi stupisce alzando le mani sul mio viso e poi passando le dita sopra le zone rigate dalle lacrime. A quel tocco mi viene la pelle d'oca e mi si blocca il fiato, è una sensazione così bella.Tutta la rabbia di prima è scomparsa, ora sono più calma.
《Perché volevi bere? Non farlo, non te lo consiglio》sussurra serio.
Io alzo le spalle oramai così intontita dal suo profumo e dal suo tocco. Sto così bene in questo momento, il cuore mi batte forte. Osservo le sue labbra spesse e rosse, i suoi occhi verdi e sono sempre più convinta che questo ragazzo sia stupendo.
《Se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi》dice staccandosi.
Annuisco e poi lo guardo tornarsene verso la veranda con il grembiule verde stretto in vita.
Rimango incredula, perché mai Jonathan avrebbe voluto inseguirmi? Perché mai uno come lui si è interessato a me?Ma soprattutto mi sento quasi fortunata, è il sogno di molte ragazze. Sono sempre più intrigata dal suo comportamento, è stato dolce. Vorrei imprigionarlo nei miei occhi e non lasciarlo più andare via, vorrei corrergli dietro solo per provare ancora quella bella sensazione. La sensazione di stare bene, di non pensare più a niente.
È così strano come in un attimo sono passata dall'urlargli contro a provare qualcosa di magico.
Me
Questa volta ho deciso di metterci anche una canzone haha 🌟
Spero che il capitolo vi sia piaciuto:)
STAI LEGGENDO
BURN (in revisione)
ChickLit[STORIA COMPLETATA] "Loro non si definivano in alcun modo, erano una cosa rara perché si amavano come pochi ne erano capaci. Loro insieme sapevano di essere migliori. E questo gli bastava." Come un ciclone arriva quel ragazzo a tormentarla, a cambia...