CAPITOLO 50

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Sento bussare alla porta due volte e svogliatamente vado ad aprire.

《Marta!》le salto al collo. Ci abbracciamo per qualche secondo mentre assaporo il suo profumo e noto i suoi genitori dietro di lei.
Abbraccio anche loro, sono l'unica cosa che mi resta. Il loro arrivo mi mette allegria e mi consola.

《Rebecca ma che ti è successo?》mi chiede la signora Doson.
Sconsolata abbasso la testa e sorrido appena.
Guardo il viso di Marta che non vedo da un pezzo. I suoi occhi brillano un po' intimoriti ed i capelli castani appena spettinati le contornano il suo viso giovane.

《Mi sei mancata》le dico e poi invito tutti ad entrare.
Dopo la telefonata di ieri già mi aspettavo una loro visita ma di certo non così presto.

《Uhm, è carino qui...guarda che bella vista papà! 》esclama la mia migliore amica.

《Vero》annuisce suo padre.

《Ehm...sedetevi pure》dico.
Ci posizionamo tutti sul mio letto ed io mi sento un po' in imbarazzo.

《Effettivamente ci vorrebbe una sedia》faccio notare.

《Allora...come te la passi qui?》mi chiede la madre di Marta.

《Non lo so》sospiro.

《Ma piuttosto voi come state? E mia nonna come sta?》

《Stiamo tutti bene e tuo fatello ha tolto il gesso...ma tua nonna è molto stanca e non sta così bene》risponde Marta.

《Cosa vuoi dire?》

《La salute sta peggiorando e le manchi tanto, dovresti tornare a Boston...》

《No non posso. E poi ho già troppi casini, la vita mi si sta rivoltando contro.》

《Mamma papà, potreste lasciarci sole?》chiede loro Marta.
Dopo un minuto rimaniamo solo noi due.

《Raccontami tutto Rebecca.》

《Sai quando ieri ti ho parlato della mia compagna di stanza? Ecco... forse dovrei iniziare tornando indietro nel tempo. In questi mesi ho conosciuto due fratelli e mi sono innamorata di uno dei due, Jonathan. Lui mi ha fatta tornare in vita, non so come spiegarlo. Mi ha resa felice. Poi però ieri Sandy mi...mi ha detto che ad una festa...lei è rimasta incinta di lui》tremo. Le lacrime minacciano di scendere ma le ricaccio indietro.

《Oh mio dio Rebecca, non è possibile》sgrana gli occhi Marta.
Apre le braccia ed io mi ci tuffo.

《Mi dispiace così tanto, non può essere vero》sussurra lei sopra i miei capelli.
Io inizio a singhiozzare lasciandomi cullare.

《E lei cosa vuole fare con il bambino adesso?》

《Non ne ho idea e non mi interessa》sospiro con le lacrime agli occhi.

《Mi chiedo come fai a condividere la stanza con lei.》

《Ieri notte è stato difficile ignorarla e fingere di dormire, è strana questa situazione ma soprattutto fa male. Comunque ho già parlato al dirigente e domani potrò cambiare stanza》spiego.

《È un enorme casino e tu non lo meriti》dice affranta.

《Non so se lo merito, magari sì. Ormai tutta la mia vita è andata in rovina e quando una speranza si era riaccesa in me ecco che si rivela tutta una falsa. Vivo perennemente nel dolore e non so come uscirne Marta.》
Ci stacchiamo e la guardo negli occhi. Leggo il suo dispiacere sul suo viso e vedo le lacrime che minacciano di scenderle.

《Non dispiacerti per me, sono stufa di essere sempre compiaciuta e poi non ne vale la pena.》

《Non perdere la stima in te, tu vali》mi stringe la mano.

《No io non valgo più...》

《Zitta! Non dire così per favore, ti vogliamo tutti bene tu sei...》

《Io non sono niente per nessuno!》
Una lacrima scorre sulla guancia di Marta.

《Tu sei importante per...me》le trema la voce.
Io scuoto la testa abbassando lo sguardo, affranta.

《Grazie per essere qui》le sorrido.

《Ora devi essere forte.》
Ripenso a tutte le volte in cui mi è stata detta questa frase e a tutte le volte in cui non sono riuscita ad esserlo abbastanza. Non sono mai stata "abbastanza" per nessuno, non sono mai stata "abbastanza" per me stessa e tutt'ora tutto quello che ho subito non è abbastanza.
Mi sembra di ritrovarmi in un vortice, ogni volta che tutto sembra andare bene accade qualcosa di brutto.
Io ci provo ad essere forte ma dopo un po' fa male non permettere a sé stessi di crollare, ed io non ne ho più voglia.

《No, io non sarò forte questa volta, io non voglio esserlo》dico fredda.

《Rebecca ti prego, tu...tu sei imbattibile, tu ce la farai》emette con un filo di voce.
Le sue mani tremano ed un'altra lacrima cola sulla sua rosea guancia.

Annuisco per non ferirla ulteriormente, d'altronde sono abituata a fingere per far felici gli altri.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto♥

BURN (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora