《So che è difficile e non voglio pretendere di fare chissà che cosa ma portami a vedere quella scatola》sussurra Jonathan dolcemente.
《Ehm...di già?》deglutisco.
Sono impaurita e all'idea di aprirla mi irrigidisco.《Forse è presto per te scusami》dice grattandosi la testa.
《Io...》
Insieme a lui mi sento protetta e rifletto sul fatto che probabilmente ha ragione, dovrei davvero provare a ricordare il mio passato, potrebbe farmi bene.《Ti senti pronta per farlo?》
Jonathan mi afferra una mano con molta delicatezza avanzando verso di me. I battiti del mio cuore troppo vulnerabile e rotto si fanno più vivaci mentre arretro lentamente.Cerco di distogliere gli occhi dal suo viso per concentrarmi sulla sua domanda. Sono pronta per rivangare nel mio dolore, nei ricordi? Sarei pronta a farlo con Jonathan?
《Sì ho deciso, sono pronta》inspiro con poca convizione.
Jonathan sorride mostrando la parte più vera di sé.《Quando?》
《Ora》risponde. Il sole illumina metà del suo viso facendo luccicare i suoi occhi.
《Ma come facciamo? Dovresti entrare...nella mia stanza》bisbiglio imabarazzata.
Lui mi guarda come se fossi un'aliena e all'improvviso scoppia a ridere. La sua risata è rumorosa ed intensa ma non ne capisco la ragione.《Che c'è?》sorrido.
《Lascia stare, andiamo》dice ridendo.
《Okay...》
Elaboriamo un "piano" avvicinandoci al dormitorio.《Vai》sussurra Jonathan una volta arrivati spingendomi verso la porta.
Irrompo nella hole deserta esultando ma immediatamente arriva la responsabile del dormitorio, cavolo. È una signora sulla cinquantina con un'aria sempre seria .
《Ehm...mi scusi》le chiedo facendo in modo che non guardi verso la porta.
《Sì...》mi scruta lei da dietro gli occhiali.
Questo è uno di quei momenti in cui penso "che cazzo dico adesso?"
《Volevo dirle che ehm...c'è un problema nella mia stanza.》
Inizio a sudare perché non so cosa dire ed intanto vedo entrare Jonathan dalla porta.《Che tipo di problema?》
Lui dietro la direttrice sale silenziosamente le scale per poi sparire.
《Alle tapparelle, sì》annuisco insicura.
Lei mi osserva facendomi trattenere il respiro ma poi mi regala un piccolo sorriso.《Si possono cambiare ma sai cara, oggi ho molti impegni...》
《Oh non si preoccupi, oggi anche io sono impegnata.》
《Dimmi...qual'è la tua stanza? 》
《La 306》annuisco.
《Okay vedo cosa posso fare, magari domani.》
Inspiro per la tensione.《Grazie》sorrido cordialmente avviandomi finalmente verso le scale.
Una volta arrivata al mio piano mi trovo davanti Jonathan che mi aspetta.
《Muoviti, potrebbe vederci qualcuno》sussurra lui. Estraggo le chiavi dalla tasca e le inserisco nella serratura sperando che non ci sia Sandy.
La stanza è vuota e così faccio entrare velocemente Jonathan per poi richiuderci la porta alle spalle.
Se lo sapesse Mike...《Carino qui, sicuramente è molto più ordinato della mia stanza》osserva.
《Già》dico noncurante.
《Sembri nervosa.》
Alzo le spalle sedendomi sul letto seguita dal ragazzo. Il suo profumo di pulito vola per tutta la stanza regalandomi una sensazione di pace.
《Con chi dividi la stanza?》
《Con una ragazza che probabilmente hai già visto alla veranda, si chiama Sandy》mi limito a rispondere.
《Ah, e andate d'accordo?》
Annuisco sentendo crescere l'agitazione in me. Questo spazio improvvisamente è diventato troppo piccolo per noi due.
《Allora Rebecca...》
《Non chiedermelo ti prego...è sotto il letto credo》rispondo. Jonathan mi osserva intensamente come per chiedermi il consenso di prenderla. Mi si blocca il respiro, un po' per il suo volto bellissimo, un po' per quello che stiamo per fare.
Lui si china sotto il letto facendo scrusciare la scatola sul pavimento. La mia tensione è al massimo come la voglia di gettarla il più lontano possibile da qui.
Accanto a me, sul letto, ecco che compare il contenitore rosa sporco e un po' rovinato. Deglutisco avvertendo immediatamente un forte calore espandersi nel mio petto e le labbra tremare appena.
Questo è tutto ciò che mi collega ai miei genitori e alla vecchia me che per molto tempo ho respinto.《Sei sicura?》la voce profonda di Jonathan scaccia i miei pensieri.
《Ormai non ho più scelta》rispondo.
Le mie ginocchia iniziano a tremare per via dell'ansia sentendo i miei respiri farsi più pesanti.
Cautamente appoggio le mani sul coperchio ruvido cercando conforto nello sguardo del ragazzo al mio fianco. Non saprei come chiamarlo, non siamo amici perché non posso definire così il nostro legame ma non siamo nemmeno una coppia. Abbiamo uno strano legame che però mi fortifica ed in questo istante la sua presenza per me è essenziale.《Aprila Rebecca》sussurra sulla mia spalla mentre il suo respiro caldo mi provoca un piccolo brivido.
Prendo un bel respiro ed in seguito sollevo il coperchio straziata dalle emozioni negative ma allo stesso tempo forti.
Il primo oggetto che cattura la mia attenzione è una barbie rovinata che mi regalò la mia nonna. Sorrido appena ma con il magone.
Dopo scorgo una catenella argentata con un cuore che apparteneva alla mia mamma. Lentamente la stringo in pugno con la vista appannata ed il cuore fragile. Mi sembra quasi di sentire la sua voce tenera mentre mi canticchiava la canzone della buonanotte.Non resisto ai ricordi travolgenti e scoppio a piangere.
Jonathan appoggia una mano sulla mia schiena per sostenermi e poi sento il suo corpo caldo sopra il mio e le sue braccia avvolte attorno al mio busto.
Emetto dei singhiozzi quasi isterici lasciando scivolare le lacrime una dietro l'altra arrendendomi così al dolore.Dopo qualche minuto riesco a calmarmi con ancora il mio corpo stretto a quello di Jonathan. Cerco di asciugarmi le lacrime e di coprirmi con i capelli perché non voglio che lui mi veda in questo stato. Le sue mani scendono sui miei fianchi facendomi sussultare dopodiché mi fa girare verso di lui. Cerco di abbassare la testa ma lui mi sposta i capelli.
Schiudo la bocca ansimando sotto il suo tocco rimanendo senza fiato per la breve distanza fra i nostri visi. È semplicemente bellissimo.
Ha un'espressione triste ma lo sguardo profondo e le labbra arrossate. Sento lo stomaco sottosopra mentre Jonathan si avvicina ancora di più a me. Ormai non sono più lucida e il cuore mi pulsa fortemente.
Le nostre labbra sono vicine...
Hehe salve:)
Aggiorno subito perché non voglio farvi stare in ansia♡
Spero che il capitolo vi sia piaciuto:)
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BURN (in revisione)
ChickLit[STORIA COMPLETATA] "Loro non si definivano in alcun modo, erano una cosa rara perché si amavano come pochi ne erano capaci. Loro insieme sapevano di essere migliori. E questo gli bastava." Come un ciclone arriva quel ragazzo a tormentarla, a cambia...