Capitolo 6

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Arrivata in spiaggia il sole stava iniziando a tramontare, c'erano dei gruppetti di ragazzi che chiacchieravano bevendo granita, qualche coppia che passeggiava e un gruppone di ragazzi e ragazze chiassosi. Sembrava un gruppo formato da cretini e sgualdrine che pensavano solo ad ubriacarsi e sinceramente la cosa non mi attirava tantissimo, non perché fossi una santarellina, era solo che un gruppo così grosso va affrontato con un'amica di fianco Juliet ad esempio, ma lei non era lì con me.
Mi avvicinai invece ad un gruppetto di ragazzi ed una ragazza che mi sembravano normali, simili a me, e chiesi loro se conoscevano e sapevano dov'era Luna. "Sta arrivando" disse la ragazza e i ragazzi abbastanza carini di fianco a lei sorrisero annuendo.  "Grazie" risposi senza saper più che fare, mi sentivo molto a disagio, non perché ero timida ma perchè le persone nuove mi incuriosivano ma allo stesso momento mi mettevano a disagio; fortunatamente uno dei due ragazzi ruppe il silenzio imbarazzante e mi chiese "tu sei la ragazza nuova con cui ha parlato Luna giusto?" Annuii; era biondo, uguale all'altro, probabilmente erano gemelli o fratelli. "Charlotte mi sembra." disse la ragazza dai capelli rossastri. "Si voi?" " Io mi chiamo Rose" "Io Jack" disse il ragazzo che aveva parlato prima. Tutti si girarono verso l'altro che non aveva ancora parlato aspettandosi che si presentasse. Dopo un po' si accorse che tutti lo stavamo guardando e disse "Ah si scusa sono un po' scemo, io sono Jason." Mi misi a ridere. "Finalmente Charlotte! Vi siete già presentati?" Spuntò Luna tra me e Jack. "Ciao amore" "Ciao" Luna e Jack si baciarono velocemente. "Quindi che si fa? Prendiamo un gelato?" Disse Rose. Tutti annuirono. "Ora io devo andare.." Dissi, mi sentivo un po' in imbarazzo e fuori posto, non mi piaceva; sapevo che non dovevo fare così ma quella sera volevo solo testare il terreno e non mi sentivo di fare tutto insieme, lo ero strana.
"Ma dai! Almeno un gelato! Cosa devi fare? Pulire alle 10 di sera?" Disse Luna.
"Sono stanchissima, magari fra due giorni vengo in spiaggia." "Anche domani" disse Jason.
"Si vedrà, buona serata!" e mi allontanai.
Mi diedi della scema per quelle che avevo fatto durante tutto il tragitto per tornare a casa. Non ero il tipo di ragazza brava a fare amicizia, soprattutto con le ragazze, solo con Juliet riuscivo a farmi forza e ad essere simpatica eccetera, ma lei era in California, magari ad una festa, e io ero qui da sola con ancora mezza casa da mettere a posto. Comunque i ragazzi sembravano molto gentili e riuscivano a mettermi abbastanza a mio agio, questo era un bene; dovevo solo sforzarmi di comportarmi come quando sono con Juliet senza sentirmi a disagio.
Il giorno dopo mi decisi a finire ogni cosa, feci una colazione veloce e mi misi d'impegno a mettere in ordine la casa. Ovviamente i miei progetti di finire tutto in quel giorno fallirono miseramente e ci misi due giorni e mezzo in più del previsto.
Dare le pastiglie a Margaret era sempre un'impresa e non sopportavo le sue continue lamentele per il "cibo verde" come lo chiamava lei e "questa ginnastica stupida" , lo yoga, che l'avrebbe aiutata a guarire più in fretta, così diceva il dottore, ma io pensavo che per far guarire quella vecchia grassona avrei avuto bisogno di un miracolo; si vedeva che non voleva guarire, era troppo comodo avere una servetta in casa, per lo meno mi pagava 30$ alla settimana.
Durante questo periodo cercai di arredare un po' la mia stanzetta ma con un finale abbastanza misero e un giorno mentre Margaret stava facendo la doccia (dopo essersi lamentata a lungo ero riuscita a convincerla) mi sdraiai sul letto e pensai a cosa avrei potuto fare con il gruppo di Luna. in quella situazione Juliet avrebbe risolto la situazione in 2 minuti, ma io non potevo né vederla né sentirla.
Decisi così di "psicanalizzarmi da sola": i ragazzi erano a posto, Jason e Jack erano carini ma soprattutto avevano un bel fisico anche se Jack era più muscoloso e alto, al contrario di Jason più secco ma comunque molto carino; Rose era simile a me e Luna un po' troppo egocentrica ma non così in modo fastidioso.
Sembravano comunque disposti a frequentarmi, ma non sapevo cosa fare, cosa facevano ogni giorno? Frequentavano anche quel grosso gruppo di ragazzi  che m'incuteva tanto timore? Speravo proprio di no.
Scesi in sala per cercare di convincere Margaret a farmi uscire quella sera e poi per il resto degli altri giorni.


Angolo scrittrice
Nuovo capitolo!
Spero vi piaccia, fatemelo sapere con un commento se vi va!
Un bacio, Stef!

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