Capitolo 14

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La settimana seguente passò velocemente.
Rose si era messa con Paul ed insieme erano semplicemente fantastici, lui era cotto e presissimo da lei che era molto felice e serena; li adoravo insieme.
Io e Michael stavamo insieme, in teoria ma non in pratica: era spesso strano, non lo so, era diverso, era una relazione abbastanza brutta ma sarebbe migliorata con il tempo, speravo.
Mi piaceva stare con lui ma alcune volte era nervoso, la sera voleva stare pochissimo insieme a me, preferiva in spiaggia o tra i boschi e mi baciava pochissimo quasi solo a stampo, come se stesse baciando sua sorella.
Jason si era allontanato senza ragione per qualche giorno ma ora stava riprendendo a parlarmi e lo accolsi a braccia aperte, mentre io e Nick eravamo legatissimi, ci stava anche provando con una ragazza senza riuscirci troppo bene, era un disastro con le ragazze.
Io, Luna e Rose eravamo inseparabili, avevamo fatto due pigiama party e un giro in barca come la prima volta.
Avevo iniziato anche a migliorare col surf, Jack mi aiutava moltissimo.
Dan invece non si faceva più vivo, delle voci dicevano che si faceva una ragazza nella città vicina; all'inizio appena lo sentii mi fece strano sentirlo, mi si formò come un nodo allo stomaco, ma dopo un po' non ci pensai. Tutto andava a gonfie vele, niente sembrava che potesse andare storto.
-
I sassolini sotto i miei piedi facevano rumore ogni volta che li  urtavo mentre scendevo verso la spiaggia, il sole non era ancora sorto e tutti dormivano.
Mi ero accorta che da quando mi ero messa con Michael non avevo fatto più una foto, la fotografia era la mia passione, senza mi sentivo incompleta e ogni volta che prendevo la telecamera Michael mi distraeva per non farmela usare, era come se facesse apposta.
Arrivai in spiaggia e montai il mio treppiede e tutto il resto, mi sedetti ad aspettare l'alba; non ero stanca ero tranquilla, ero serena, senza nessun particolare pensiero in testa.
Il sole iniziò timidamente a fare capolino; iniziai a scattare un po' di foto ed iniziai a non percepire più il tempo, ero in un altro mondo.
"Charlotte?!" Mi spaventai tantissimo, non avevo sentito nessuno arrivare.
Guardai verso la voce:

Guardai verso la voce:

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Dan.
Sobbalzai di nuovo.
"Ti ho spaventata vero?" "No." "Si invece, ti spaventi sempre con me eh?" "Ma che cosa dici?" proseguii a fare le foto ma non riuscivo più a concentrarmi. "Sei saltata quando mi hai sentito, sei arrossita e ti tremano le mani..ti faccio cagare addosso." Non risposi. "Te ne puoi andare via? Mi deconcentri e poi, non potrei neanche parlare con te.." "Come? E come mai?" Smisi di fare le foto e lo guardai, "sono fidanzata sai?" "Mi hanno detto, con Michael. Potevi metterti con Nick o Jason ma Michael no! Che razza di ragazzo ti sei presa! Ma almeno ti fa provare delle emozioni quell'ameba? Almeno ti tocca il culo?" "Ma che vuoi tu!" "Io so cosa ti passa per quella testina. Tu vuoi me, ma sai che ti farei male, che potresti soffrire e allora hai deciso di rimpiazzarmi con quel ragazzo. Tu ti accontenti, non lotti per quello che vuoi, non rischi per quello che vuoi, ti accontenti; non si fa così nella vita."
"Sei un po' troppo sicuro di te lo sai? E poi tu cosa ne vuoi sapere della vita, ti piace la tua? Scopare ragazze senza averne rispetto? Come va con quella in Howao, sentiamo." "Da quando sei tu qui non riesco a provare piacere neanche a baciare una ragazza che non sia te." Rimasi lì senza parole, c'era un silenzio tombale.
"Vieni alla mia festa?" "No" "perché?Avevamo un'accordo!" "Boh non so.." Iniziai a mettere a posto e smontare il treppiede, lui mi guardava.
"Io vado, buona giornata" dissi avviandomi verso casa mia. "Charlotte" mi disse avvicinandosi e toccandomi il braccio: era altissimo e per guardarlo in faccia dovevo alzare la testa.
"Vedi che non sono così antipatico? Non sono così un lupo cattivo come ti dicono.." "Beh si.. Ma quando inizi a fare lo stronzo ti affogherei." Ridacchiò e mise a posto il suo cappellino. "Faccio sempre così con tutte, con te è sempre più complicato, non sono abituato, non sono capace." Mise una mano sulla mia guancia e mi accarezzò il labbro, appena lo toccò non capii più niente ero in sua completa disposizione, era pericoloso lo sapevo ma mi piaceva, volevo rischiare.
"Ah, ora non dici più mollami..." Mormorò "pensavo sarebbe stato più difficile." Continuò; gli presi la mano e la spostai. "Sei solo un coglione, non imparerai mai ad essere un po' gentile!" Si mise ridere, cosa ci trovava di divertente? "Allora insegnamelo, da oggi cercherò di fare il gentile ma tu devi aiutarmi" Feci spallucce, mi faceva impazzire. "A sta sera maestrina." "Un solo passo falso e ti spezzo." Alzai il dito contro di lui. "Tremo" disse prendendomi il dito e baciandolo, rimasi impietrita. Sorrise e se ne andò.
Era strano come un tocco di Dan mi facesse provare emozioni che neanche trenta baci di Michael mi facevano provare.
Tornai a casa con una sua frase stampata in testa: Da quando sei tu qui non riesco a provare piacere neanche a baciare una ragazza che non sia te. "Charlotte sei una scema, non ci tiene a te, fa così solo per dire ai suoi amici di averti potuta scopare." Dissi tra me e me, ma continuavo a pensare alle sue dita sulle mie labbra e i nostri visi vicini che quasi si toccavano.
Dopo colazione scesi e Michael mi aspettava in spiaggia. Lo baciai e iniziai a toccargli il petto. "Che fai?" Disse ridendo come un bambino. "Non mi tocchi mai.." Dissi infastidita "Ma cosa vuol dire? Ti devo dire una cosa importante" era diventato subito serio.Che doveva dirmi?

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