Capitolo 15

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Arrivammo in uno spiazzo appartato dietro ad uno scoglio, Michael sembrava preoccupato; aveva drasticamente cambiato espressione in un secondo, mi faceva paura.
"Senti, mi hanno detto che Dan ci prova con te." "Penso di si, ma è un coglione." Quelle parole non mi convincevano cosi di tanto, sapevo che con lui dovevo rimanere in guardia, che faceva di tutto pur di andare a letto con una ragazza, ma dopo quella mattina le cose erano cambiate
. "Ecco, ti dicono sempre così: di stargli lontano perché ti farà del male ed è uno stronzo.." "Si lo so lo so ma arriva al punto, sembri così preoccupato." Mi stava facendo salire l'ansia. "Ecco.. sono più stronzo io di Dan." Si sedette su un masso di scatto e mise le mani tra i capelli e guardò il terreno per un po'. "Non può essere, cos'avrai potuto fare di così tanto brutto?" Si alzò di scatto e con un filo di voce e con quasi le lacrime agl'occhi disse: "Sono fidanzato con.." "CON CHI?!!" "Con.. Con Jason. Era tutto un piano per non fare salire i sospetti! Sono tutti omofobi qui." "non ci posso credere" sentii l'ira salirmi fino a farmi tremare, prima o poi sarei scoppiata. "Tu hai fatto finta di stare con me.. Ed ecco perché mi baciavi a stento, non mi toccavi.. E Jason non mi parlav.. Jason! Jason sapeva tutto." Corsi verso il gruppo, vidi anche Dan che parlava con Jack ma non ci feci caso.
Arrivata davanti a Jason volevo dirgli un sacco di cose ma non ci riuscii; volevo solo piangere, il mio Michael era solo un bugiardo e Jason non mi aveva detto nulla era.. "Tu es un con." Gli dissi. "Che dici?" "Ha detto che sei un coglione" subentrò Dan. "Sai il francese?" Disse Rose non capendo cosa stesse succedendo. "Un po', sai le francesi sono brave a lett.." Iniziai a singhiozzare non ce la facevo più, la mia rabbia doveva fuori uscire in qualche modo; non potevo ancora credere a ciò che mi aveva detto Michael, e Dan continuava imperterrito a dire cose senza senso. Jason mi prese tra le braccia, mi divincolai "lasciami!" Indietreggiando andai a finire tra le braccia di Dan che mi tenne ferma quando cercai di avvicinarmi ancora a Jason. "Ti odio! Come hai potuto!" "Ma Charly cosa succede?" Disse Dan. Me ne andai piangendo sapendo di essermi appena comportata da pazza e vergognandomene tantissimo. Dan cercò di rincorrermi ma fu fermato da Jason; "Vattene, stai lontano da questa storia e da lei"
Jason mi rincorse, lì non potevano sentirci.
"Avresti potuto dirmelo! Vi avrei aiutati, avrei inventato una storia con te per una settimana. Ma no, era più veloce così giusto?" "L'hai saputo..." Mornorò Jason con le mani tra i capelli. "Mi dispiace, anche io ero contro ma... Scusami veramente." "Non sarà mai più come prima Jason, hai rovinato tutto." "Mi spiace" "pure a me, tanto."
Con le lacrime che mi rigavano le guance salii verso casa prima dell'ora prevista.
Margaret era seduta sul divano e appena mi vide così mi corse incontro e mi abbracciò, non so perchè ma in quel momento mi sentivo capita da lei, che era sempre stata distante e indifferente a qualsiasi cosa facessi. Rimasi tra le sue grosse braccia per un po' fino a quando mi calmai. "Vieni cara facciamo l'insalata insieme e mi racconti."
Le medicine forse stavano facendo effetto, Margaret stava vermamete migliorando. Così tra una lacrima e un po' di carote tagliate le raccontai di Michael, e ad un certo punto uscì fuori anche della festa di Dan ma non ci feci neanche caso. "Cara, da quando sei arrivata qui, la mia salute è migliorata moltissimo, le vedi le analisi? Una cosa che mi ha aiutato tantissimo è lo yoga, ti va di farlo con me dopopranzo? Poi ti rilassi, stai un po' a casa e dormi, che oggi ti ho sentita che ti sei svegliata presto e poi vai a quella festa, ti fai bella e magari incontri un bel ragazzo uno di quelli veri, che ti fanno sentire viva, ce ne sarà uno in quest'isola no?" "Dan" mormorai..
Per il resto della giornata stetti a casa a fare yoga con la mia buffa zia più scorsi sta di me, dormicchiai in camera e bevvi un tazza di te mentre pensavo alle parole di Dan.
Aveva ragione, non lottavo mai per le cose che volevo, non dovevo accontentarmi. Dan si comportava in modo diverso con me che con le altre, me lo aveva già fatto notare Luna, era l'unica con cui avevo parlato di lui. Forse avrei potuto avere una speranza, di sicuro avrebbe dovuto fare tutto lui e sarebbe stata una cosa lenta, ma stava per finire l'ultima settimana del primo mese e non volevo tornare a casa con dei rimorsi; in più avevo voglia di bere.
Misi una salopette bianca, stirai i capelli e mi truccai bene. Incontrai delle conoscenti sulla strada verso casa di Dan e allora approfittai di loro per raggiunger la festa, dato che non sapevo la strada, la casa era enorme con anche una piscina.
Dan non si era ancora fatto vivo, quando..

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