Capitolo 44

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Dopo aver surfato tutto il pomeriggio, mi avviai verso casa per prepararmi per la cena.
"Ciao io vado!" Dissi ai ragazzi che mi salutarono. Dan si alzò e si avvicinò a me.
"Fatti più bella che puoi, anche se non sarà difficile.." Disse prendendomi per la vita e baciandomi.
"Hai dimenticato le manette in macchina Dan!" Urlò Jack seduto sulla spiaggia; dopo quell'affermazione alzai il dito medio senza smettere di baciare Dan, tutti scoppiarono a ridere.
"A dopo" sussurrai ancora un po' confusa da quel bacio, ogni volta mi lasciava senza parole.
Entrai nella casa e vidi Margaret e Philipes fare Yoga insieme, cercai di soffocare una risata e li salutai cordialmente.
Erano proprio teneri, e Margaret si faceva sempre più bella.
"Io devo prepararmi per una cena.. Non vi disturbo.."
Entrai subito in doccia per togliermi il sale e la sabbia dalla pelle e dai capelli; fu una doccia rilassante e bellissima, che mi distrasse dalla tensione per la cena.
Subito dopo avvolsi un'asciugamano attorno ai capelli e infilai l'intimo.
Aperto l'armadio guardai pensierosa i pochi vestiti che avevo.
Decisi di indossare un top bianco che mettevo spesso ed una gonna sul rosa che mi aveva prestato Luna ma che non avevo ancora usato, non era molto il mio stile, ma non avevo nulla di elegante oltre a quello.
Mentre aspettavo che mi si asciugassero completamente i capelli, provai a mettere l'eye-liner e riuscii dopo tre tentativi ad arrivare ad un buon risultato, dopo un filo di mascara e un rossetto, ero pronta.
"È arrivato Dan! Com'è elegante!" Disse Margaret. Pettinai velocemente i miei capelli mossi e scesi giù dalla scaletta.
"Wow" disse Philipes sorridente.
Dan mi guardava senza parole, adoravo quando lo faceva.
"Buona serata" ci augurarono, e uscimmo ringraziandoli.
"Sei qualcosa di spettacolare" disse lui allacciando le mani attorno alla mia vita.
"Tu stai benissimo così."
Aveva una camicia bianca abbastanza aderente da far trasparire i suoi muscoli, era quasi eccitante.
Arrivammo davanti all'unico ristorante del posto; il paese intanto si stava riempiendo di atleti ed allenatori, il giorno dopo la spiaggia sarebbe stata affollatissima, dovevamo stare attenti.
Entrati nel locale una cameriera ci accolse con un grande sorriso per attirare l'attenzione dell'affascinante Dan, che senza farci caso, le disse gentilmente con che tavolo eravamo.
"Eccovi!" Esclamò il signore un po' grasso che ci aveva interrotto quella mattina; l'altro signore più giovane ed elegante, con una faccia seria, si alzò e strinse la mano a noi due.
Sorridente mi presentai a lui, era il famoso signor Stalton. "Questa la possiamo aggiungere alle scelte per le ragazze.." Iniziò l'uomo grasso, l'altro mi squadrò da capo a piedi e cercai di sostenere il suo sguardo nonostante stessi arrossendo.
"Ci devo pensare.." Disse maleducato prendendo poi la carta del menù.
"Se per voi non è un problema.. Preferirei lei al mio fianco piuttosto che qualsiasi altra modella, l'affiatamento di coppia sarebbe più.. Naturale." Disse Dan stingendomi la mano.
"Lo sappiamo" rispose l'uomo forzando un falso sorriso "ma il problema è che lei ha a malapena una seconda, e noi abbiamo bisogno di due belle bocce." Non si preoccupò neanche di poter avermi offeso, questa situazione diventava alquanto insopportabile.
Dan aprì la bocca ma fummo interrotti dalla cameriera che prese i nostri ordini.
"Si ma, mi spiace parlare del tuo corpo così senza riguardo ma lo devo fare.." Si rivolse a me Dan "ma Charly ha un sedere fenomenale che molto modelle anoressiche se lo sognano.."
"Non abbiamo investito per costumi push-up, abbiamo bisogno di un seno prosperoso, il sedere okay, ma a tutti piacciono i meloni e non dirmi che a te non mancano." Disse il signor Stalton.
Non volevo aprire bocca, dato che mi sarebbero solo uscite parole maleducate che avrebbero fatto saltare il contratto di Dan.
"Scusatemi un attimo.." Dissi e mi alzai per andare in bagno. Entrata lì, arrivò anche una ragazza con un vestito verde scuro con uno scollo a V ed un seno molto prosperoso, ci mancava solo quella.
"Scusa è occupato?" Mi chiese gentilmente. "Non ne ho idea prova a bussare." "Ah si è libero.." Disse con una voce da stupida; tante tette ma niente cervello.
Fortunatamente la discussione aveva proceduto con un altro argomento e passai la cena abbastanza in silenzio, per non voler interferire in discussioni di affari.
"Di cosa ti occupi?" Chiese Stalton, o possiamo anche chiamarlo signor Stronzon.
"Frequenterò l'univesità di Design a Parigi e faccio la fotografa di passione a livelli abbastanza alti."
"Vedi, non può stare dall'altra parte del teleobiettivo." "Lo so, però a tutti e due farebbe piacere partecipare insieme." Risposi.
"Magari ti potrai occupare di fare le fotografie, ma tu non ci metterai la faccia ragazza." Dan mi guardò e i suoi occhi di ghiaccio mi rassicurarono subito, ci avrebbe pensato lui, mi disse senza aver bisogno di parlare.
Usciti dal ristorante ero esausta.
"Vieni da me?" "No Dan, oggi non sono dell'umore adatto.." "E le manette, ci avevano interrotto.." Disse stringendomi a se e mordicchiandomi l'orecchio.
"Okay. Però mi devi promettere una cosa."
"Tutto quello che vuoi." "Cerca di poter fare le fotografie con me, non è un fatto di gelosia, mi fido di te, è che mi da fastidio che tutti pensino che tu sia fidanzato con una modella quando la tua ragazza sono io, metti che diventi famoso.." Si mise a ridere, lui non voleva la fama, era la persona più umile che io avessi mai conosciuto.
Dopo la passeggiata la notte proseguì sempre più piccante..

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