Capitolo 21

538 17 0
                                    

Capitolo 21
Dan pov*
Mi svegliai, avevo ancora gli occhi socchiusi e non vedevo ancora bene.
Charlotte non era lì, se ne era andata? Dopo poco la vidi uscire dal bagno con solo un'asciugamano che l'avvolgeva e i capelli lunghi bagnati che ondeggiavano ad ogni suo movimento.
Non si era accorta che mi ero svegliato, potevo guardarla senza che lei si nascondesse da me; tenevo comunque gli occhi socchiusi in modo tale che se si fosse girata per guardarmi sembrava che dormissi ancora.
Si muoveva nella stanza pensando a cosa poteva mettere, ovviamente non aveva intenzione di mettere i vestiti sporchi di vomito dell'altra sera.
Più la guardavo e più mi veniva voglia di allungare la mano e toglierle quell'asciugamano per vedere ciò che c'era sotto; non ero un coglione come prima ma ero pur sempre un maschio no?
Aprì un'anta dell'armadio e iniziò a rovistare tra i miei vestiti, decise di prendere una maglietta nera semplice.
Dandomi le spalle, fece scivolare l'accappatoio a terra lasciandomi intravedere tutte le sue curve, non erano tanto formose, soprattuto il seno, ma era lo stesso semplicemente bellissima; finalmente tutto quello che avevo sempre immaginato e cercato di capire sotto quelle sue salopette e vestiti larghi ora era tutto lì davanti a me, guardare ma non toccare però.
Mise la maglietta, le stava divinamente, e rimase così senza niente sotto, alcune volte mi lasciava senza parole.
Iniziò ad asciugarsi i capelli con l'accappatoio, era seduta davanti a me.
Dopo un po' allungai la mano e la feci spaventare.
"Ehi" mi disse poi velocemente.
"Ehi" dissi io, stavamo iniziando per il verso giusto.
Si avvicinò e mi baciò dolcemente.
"Mi devo scusare, scusa per tutto."
"No scusami" dissi io, "taci! È colpa mia, solo che i tuoi amici mi hanno spaventata e non ragionavo più con la mia testa. Io credo in te e mi fido di te." Disse, non c'era buon giorno migliore. Mi avvicinai per baciarla e le presi la vita per fare aderire il suo piccolo corpo al mio. Mi massaggiava la schiena ed io facevo lo stesso, feci scendere le mani un po', le toccai il sedere e le alzai un po' la maglietta, quando poi toccai la sua pelle morbida e nuda sotto di essa subito si allontanò. Avevo voglia di riprenderla e toccarla di nuovo, ma sapevo che non potevo. Dovevo aspettare.
Ridacchiai.
"che ridi tu" mi disse come una bambina, era tutta rossa, amavo quando arrossiva.
"Tieni, eccoti dei pantaloncini" dissi. Sapevo che dovevo andare cauto con lei e sinceramente mi piaceva, mi piaceva che non era così aperta con me, ogni giorno c'era qualcosa da scoprire.
"Ho fame" disse dopo che mi misi un paio di pantaloni.
Charly pov*
Mi ero dimenticata di non avere le mutande sotto la maglietta ed ora ero molto imbarazzata, mi aveva toccato il sedere nudo! Non era la prima volta per me, ma ero comunque molto imbarazzata perché era la prima volta con lui e con lui era diverso, con lui ogni cosa era diversa.
Però mi piaceva sentire la sua pelle toccare la mia, senza bariere insomma, solo la sua carne e la mia a stretto contatto.
"Ho fame" dissi mentre si stava cambiando.
"Vieni ti porto in cucina" disse uscendo senza maglietta.
"Ma tu vai sempre in giro così?" Dissi intendendo ovviamente che era a torso nudo. "Mi devo coprire?" "No no mi fa piacere, molto piacere." Dissi massaggiandogli addominali e pettorali e iniziandolo a baciare mentre era appoggiato sul muro e mi toccava la schiena.
"DAN! MA CHE STAI FACENDO!" Disse una voce di donna. Ci staccammo immediatamente e una figura era davanti a noi con un'espressione sorpresa sul viso.
Era bellissima, bionda, alta, snella e con un rossetto impeccabile che finiva il quadretto perfetto; la sua figura sicura ed imponente mi metteva a disagio, ora capivo da dove aveva preso tutta quella bellezza Dan.
"Oh cara quanto sei carina!" Disse la donna avvicinandosi a me e mettendomi un braccio dietro la schiena per portarmi in cucina.
"Come ti chiami cara? Sei la prima ragazza di Dan che entra in questa casa. Ed ovviamente Dan non ti presenta per bene." Disse voltando lo sguardo verso suo figlio che ci seguiva imbarazzato quanto me.
Arrivammo in cucina e appena la madre si staccò da me mi catapultai vicino a Dan che mi prese per la vita. Mi piaceva quando mi dava tutte quelle attenzioni e mi stringeva a sé.
"Da quanto ho visto c'è molta passione tra di voi.." Disse cercando qualcosa tra i tanti cassetti dell'enorme cucina bianca. "Non fate i finti tonti, vi ho visto come eravate avvinghiati voi due sulle scale" l'imbarazzo cresceva e Dan cercava di farle cambiare argomento non riuscendoci.
"Chi avvinghiato a chi scusa?" Disse un uomo magro, con pochi capelli e avvolto da una vestaglia verde che aveva un paio di occhi azzurri uguali a quelli di Dan, sicuramente era suo padre.
Appena mi vide fu sorpreso, ero completamente rossa e guardavo in basso per non incrociare il suo sguardo inquisitorio.

Ama per vivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora