Capitolo 39
"Margaret sta sera vado ad una festa va bene?" Dissi entrando in casa, Dan mi seguiva.
"Okay, però torna a casa che domani mi devi andare a fare la spesa.. Oh, ciao Dan da quanto tempo!" Disse Margaret sorpresa di vederlo lì mentre stringeva la mia mano.
"Salve" disse lui sorridente e proseguimmo sulle scale.
"Ci ha messo 1 mese a ricordare il mio nome, e il tuo se lo ricorda dall'ultima e l'unica volta che sei venuto qua! Sono gelosa." Si mise a ridere e si sedette sul letto.
"Okay ora mi devo cambiare, truccare, piastrare i capelli e.. " "..calmare" concluse Dan.
Presi da un cassetto un vestitino grigio che abbinai con una collana presa ad Honolulu.
Mi sedetti per terra davanti ad uno specchietto arrugginito per mettermi l'eye-liner anche se l'impresa fu ardua a causa dei continui baci sul collo di Dan.
"Amore, dopo facciamo tutto quello che vuoi, ora no."
Soddisfatta del mio lavoro, che era del tutto discreto, accesi la piastra.
"Nick è un coglione." Iniziò Dan.
"In quanto a cosa?"
"A parte nel surf?" Lo guardai male attraverso lo specchio.
"Intendevo con le ragazze" sbuffai ed annuii concentrata a non brucarmi le dita con la mia vecchia piastra che a momenti mi salutava per l'ultima volta; avevo qualsiasi cosa rotta.
"Perciò questa sera dobbiamo aiutarlo a conoscere qualcuna.." Dissi strappando dalle mani del mio ragazzo un braccialetto che dovevo indossare, con cui stava giocando.
"Siamo in ritardo" "non è vero" dissi io facendolo ridacchiare.
Presi delle scarpe e dopo averle infilati mi sedetti di fianco a lui.
"Finito." "Manca qualcosa.." "Cosa?!" Dissi in preda alla tensione, cos'avevo dimenticato?
Mi prese il viso dolcemente e mi baciò, subito ogni mio muscolo si rilassò, e la lancetta dell'orologio, per quanto mi riguardava, si fermò per un quarto d'ora.
Avrei voluto restare lì con Dan per un'ora, ma non potevamo.
"Noi andiamo!" E chiusi la porta della casa dietro le nostre spalle.
"Non vedo l'ora di toglierti quel vestito.." Disse lui sfiorando il mio collo con le labbra, a quel tocco e a quelle parole subito si creò un formicolio nel mio ventre.
Più ci avvicinavamo alla casa, più la musica e le urla si sentivano meglio
I nostri amici erano già lì e appena arrivammo li salutammo. Dan ormai era del nostro gruppo, ed era felice di essere tornato il migliore amico di Jack.
"Stai benissimo così!" Mi disse Rose.
"Grazie anche tu!" Aveva un vestitino rosso stretto dalle braccia di Paul.
"Ma quindi voi due procederete a qualcosa di più serio, o solo pomiciate?" Le chiesi sussurrando.
Lei sorrise e fa "passo per passo ci arriveremo" ci mettemmo a ridere.
"State parlando male di me?" Chiese Paul.
Io annuii ed accompagnai la risata di Rose.
Ci avvicinammo tutti al bancone con l'alcool ma ne assaggiai solo un po' da Dan.
"Charly ti prego andiamo a fare il bagno?" Mi chiese Luna.
La piscina era abbastanza grande e nessuno era ancora entrato.
Io e Luna ci spogliammo rimanendo solo in costume. "Ma ho appena stirato i capelli!" "Va beh tanto te li avrebbe scompigliati dopo Dan" disse ridendo Luna.
La guardai male e poi guardai la piscina pensierosa.
Dan ovviamente non si era lasciato scappare un mio spogliarello; ed infatti poco dopo venni sorpresa da una mano sul mio sedere e da una sua spinta in piscina insieme a lui.
Fummo seguiti da tutti i componenti della festa e dopo aver baciato il mio ragazzo che mi teneva stretta lui, ci unimmo ad un'aspra battaglia di schizzi.Spesso durante la festa vedevo molte ragazze fissare Dan, invidiose di me; era come se leggessi le loro menti, sapevo che stavano pensando: "come fa quel figo a stare con quella." Sinceramente, mi chiedevo la stessa cosa ogni volta che mi svegliavo tra le sue braccia o lo sorprendevo mentre mi mangiava con gli occhi con un sorriso ebete sulle labbra.
Era troppo bello per essere vero, e sarebbe stato troppo corto..
"Charly, sono arrivati Katy e gli altri con la roba.." Sorrideva come un bambino, a quelle parole diventai seria.
Sapevo che 'la roba' significavano le canne, e la cosa non mi piaceva, l'ultima volta che ci avevo avuto a che fare le cose non erano finite bene, per niente.
"Vieni?" Mi stringeva il braccio.
"Non andare, rimani qui."
"Ma dai solo tre tiri.." "Ci divertiamo anche senza la loro merda." Dissi furiosa.
Non sapevo se mi dava più fastidio il fatto che stava per fumare delle canne, o il fatto che si sarebbe avvicinato a Katy.
"Si okay, torno subito."
"No vengo con te." Volevo tenerlo sotto controllo.
Entrai in casa in costume, senza badare ai capelli bagnati o a niente, faceva caldo.
"Buona sera" disse Dan disinvolto ai suoi vecchi amici. Lo guardarono sorpresi e timori allo stesso tempo, e ci fecero spazio per sederci su un divanetto; io ero sopra le sue gambe.
"Ma sai rollare?" Chiese lui ad un suo amico.
"Si amico, meglio di te." E tutti si misero a ridere; che battute vomitevoli.
"Chi ha d'accendere?" Chiese lo stesso dopo un po'.
Katy si offrì di accenderla,piegandosi a novanta per farlo.
Iniziarono facendo due tiri a testa.
"Dan sei uno sportivo non dovresti fumare sta merda." Bisbigliai al suo orecchio, fece finta di non aver sentito.
Cercai di attirare la sua attenzione, ma lui fece finta di niente e continuò a tenere stretto il mio sedere come se nulla fosse.
Arrivata la canna da noi me la porsero.
"No io non fumo grazie." Il forte odore mi tentava moltissimo, ma non potevo.
"Allora fuori." Disse una, la guardai malissimo.
"Sono le regole" proseguì un'altra.
"Dettate dal tuo ragazzo stesso." Aggiunse Katy.
"Beh che regole di merda." Mi alzai e Dan mi guardò, come se non stesse capendo la situazione; come poteva essere così stupido?
"Amore faccio un tiro e andiamo."
"Rimani pure, io vado ora." Ed uscii dal salotto.
Ero così incazzata, come poteva farsi ancora irretire da quel gruppetto di amici falsi.
Speravo tanto che non facesse cazzate.
Uscii fuori in giardino guardando i miei amici che facevano il bagno ridendo.
Sentii una mano passare dalla mia schiena al sedere e mi girai verso Dan.
Aspettate, non era lui.
"E tu come cazzo ti permetti di toccarmi in questo modo?" Dissi allo sconosciuto.
"Con questo costumino che non copre quasi niente, è come se ci fosse scritto 'palpamelo'" Era un amico di Dan.
"Ma che cazzo di problemi hai tu?"
"Poi il fatto che questo culetto è tanto caro da Dan e che lo perforato ben bene, è ancora più attraente."
"Prima di tutto Dan non perfora un niente e secondo.."
"Hahah non gli dai il culo! Poverino, a me lo dai vero.."
"Ah te non da proprio un cazzo" ed il ragazzo cadde di fronte a me in ginocchio.
Dietro di lui c'era Dan, serio, ma con le pupille dilatate. Aveva colpito il suo amico dietro le ginocchia per farlo cadere.
"Ore chiedi scusa"
"Scusa.." Mi disse fissando il pavimento.
"grazie." Dissi fredda e mi avvicinai a Nick che parlava ad una ragazza.
Dan cercò di raggiungermi.
"Dove vai?"
"Ad aiutare Nick con quella tipa."
"Vengo anche io."
"No tu non vai da nessuna parte" e lo spinsi con tutte le mie forze lontano da loro.
"Eccoti!" Urlò Katy a Dan con una canna intera in mano.
"Hai visto come l'ho rollata bene?" Annuì e si chino per fare un tiro.
"Vuoi?" Mi chiese lui.
Mi girai senza neanche guardarlo in faccia, ero infastidita da quella situazione.
"Ciao" dissi a Nick.
"Ehi!" Disse lui felice di vedermi.
"Piacere io sono Charlotte." Dissi alla ragazza.
"Emily"
Chiacchierammo un po' del più e del meno e facendo così, feci rispecchiare la simpatia di Nick che riusciva a far fuoriuscire solo quando era rilassato.
"Va beh ora vi lascio soli.." E da dietro alla ragazza feci un segno di 'OK' a Nick che sorrise imbarazzato.
Salutai Luna e gli altri ; poi cercai il mio vestito che avevo lasciato su un lettino.
Dovetti far spostare una coppietta che limonava per riprendermelo.
"Stavi andando senza dirmelo?"
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Ama per vivere
Fanfiction(IN RIELABORAZIONE) Charlotte, una carina e semplice ragazza francese, è pronta a passare l'estate con la sua migliore amica tra le onde ed il surf in California; qualcosa però, le impedisce di partire.